Sono un clown di guerra
Presentato nella sezione Eventi speciali, Clown in Kabul non è un titolo sarcastico di un'opera di fiction.
Nel Febbraio scorso 21 clown-dottori di tutto il mondo sono veramente partiti da Roma per l'Afganistan con la missione di portare un po' di allegria e distrazione ai bambini feriti di un paese in guerra. Il loro "capitano" era Hunter "Patch" Adams, che oltre ad aver ispirato un film con Robin Williams, è un vero medico che sembra un ubriacone e invece passa la vita facendo ridere i bambini malati di tutto il mondo.
Moser e Balestrieri hanno realizzato un reportage di questo viaggio, sospeso tra i devastamenti dei bombardamenti e il buffo effetto di vedere clown col naso rosso e le parrucche bionde che ballano nelle valli del Panshir.
Ma non è detto che tutto debba obbligatoriamente filare liscio. Perchè far ridere è una vocazione ma diventa anche un obbligo se ci si trova tra bambini ustionati e menomati. E perchè può succedere che i clown trovino l'orrore della guerra più terribile di come avevano immaginato e invece di far ridere vorrebbero piangere. E cosa succede allora? Succede che la loro missione va avanti, nonostante le menomazioni subite dai bambini siano sempre più impressionanti, terribili quanto quelle subite dai Buddha di Bamyan, una delle mete del viaggio dei clown.
Una produzione piuttosto grande, curata dal comune di Roma (con cameo iniziale di Veltroni), con musiche di Nicola Piovani e addirittura la supervisione artistica di Ettore Scola.
Discreto eppure durissimo nel mostrare gambe amputate e volti devastati, questo film è un'opera che ovviamente vale più per i suoi intenti umanitari che per quelli artistici ma è anche un 'documento', semplicemente e banalmente, contro tutte le guerre. Banalmente?
Nel Febbraio scorso 21 clown-dottori di tutto il mondo sono veramente partiti da Roma per l'Afganistan con la missione di portare un po' di allegria e distrazione ai bambini feriti di un paese in guerra. Il loro "capitano" era Hunter "Patch" Adams, che oltre ad aver ispirato un film con Robin Williams, è un vero medico che sembra un ubriacone e invece passa la vita facendo ridere i bambini malati di tutto il mondo.
Moser e Balestrieri hanno realizzato un reportage di questo viaggio, sospeso tra i devastamenti dei bombardamenti e il buffo effetto di vedere clown col naso rosso e le parrucche bionde che ballano nelle valli del Panshir.
Ma non è detto che tutto debba obbligatoriamente filare liscio. Perchè far ridere è una vocazione ma diventa anche un obbligo se ci si trova tra bambini ustionati e menomati. E perchè può succedere che i clown trovino l'orrore della guerra più terribile di come avevano immaginato e invece di far ridere vorrebbero piangere. E cosa succede allora? Succede che la loro missione va avanti, nonostante le menomazioni subite dai bambini siano sempre più impressionanti, terribili quanto quelle subite dai Buddha di Bamyan, una delle mete del viaggio dei clown.
Una produzione piuttosto grande, curata dal comune di Roma (con cameo iniziale di Veltroni), con musiche di Nicola Piovani e addirittura la supervisione artistica di Ettore Scola.
Discreto eppure durissimo nel mostrare gambe amputate e volti devastati, questo film è un'opera che ovviamente vale più per i suoi intenti umanitari che per quelli artistici ma è anche un 'documento', semplicemente e banalmente, contro tutte le guerre. Banalmente?
Enzo Balestrieri
Stefano Moser
Cast & credits
Titolo
Clown in Kabul |
|
Origine
Italia |
|
Anno
2002 |
|
Durata
72 minuti |
|
Colore | |
Soggetto
Enzo Balestrieri, Stefano Moser |
|
Regia
Enzo Balestrieri, Stefano Moser |
|
Produttori
Marco Guidone / David Grieco / Giorgio Moser |
|
Produzione
Star Edizioni Cinematografiche / tele+ / Film Unit '80 |
|
Distribuzione
Mikado Film |
|
Sceneggiatura
Enzo Balestrieri, Stefano Moser |
|
Montaggio
Roberto Ciani, Leonida Gennaro, Stefano Moser, Enzo Balestrieri |
|
Fotografia
Stefano Moser |
|
Musiche
Nicola Piovani, Pasquale Filastò |