Il vero della finzione
Ecco il ritorno di Soderbergh dopo Ocean's Eleven e appare veramente come un ri-torno. Il salto indietro è verso quel (quasi) capolavoro che è stato Sesso, bugie e videotape: il Soderbergh di Full frontal è quello che abbiamo conosciuto e apprezzato con la pellicola premiata a Cannes nel 1989.
Il film è sul cinema, anzi sul non-cinema: accennato, derubato, spiato, disperso. Si seguono le storie hollywoodiane di un gruppo di personaggi coinvolti nel cinema-industria e nel cinema-arte; le loro vite sembrano lontanissime eppure la finzione riesce a farli scontrare, tanto da creare delle storie solo apparentemente parallele. In realtà il cerchio si chiude sempre, e molto prima della fine.
La ronde parte con Julia Roberts (con parrucca nera o biondissima) e Brad Pitt nel ruolo di loro stessi, attori-feticcio che entrano ed escono dai personaggi del copione (e quindi da loro stessi), proseguendo attraverso colloqui di licenziamento costituiti da sensuali quanto improbabili prove, feste di compleanno, lettere d'amore, interviste, allestimenti teatrali d'avanguardia su Hitler, indigestioni di cani, confessioni notturne.
Schegge impazzite, frammenti di vita, realtà filtrata attraverso la finzione. Tutto sembra molto intimo, reso tale dall'uso del digitale, della macchina a mano e delle immancabili (e più che mai soderberghiane) zoomate in avanti, vere aperture, dilatazioni dello sguardo, ri-definite su immagini sgranate, improvvise come solo la finzione del cinema sa rendere.
Il film è sul cinema, anzi sul non-cinema: accennato, derubato, spiato, disperso. Si seguono le storie hollywoodiane di un gruppo di personaggi coinvolti nel cinema-industria e nel cinema-arte; le loro vite sembrano lontanissime eppure la finzione riesce a farli scontrare, tanto da creare delle storie solo apparentemente parallele. In realtà il cerchio si chiude sempre, e molto prima della fine.
La ronde parte con Julia Roberts (con parrucca nera o biondissima) e Brad Pitt nel ruolo di loro stessi, attori-feticcio che entrano ed escono dai personaggi del copione (e quindi da loro stessi), proseguendo attraverso colloqui di licenziamento costituiti da sensuali quanto improbabili prove, feste di compleanno, lettere d'amore, interviste, allestimenti teatrali d'avanguardia su Hitler, indigestioni di cani, confessioni notturne.
Schegge impazzite, frammenti di vita, realtà filtrata attraverso la finzione. Tutto sembra molto intimo, reso tale dall'uso del digitale, della macchina a mano e delle immancabili (e più che mai soderberghiane) zoomate in avanti, vere aperture, dilatazioni dello sguardo, ri-definite su immagini sgranate, improvvise come solo la finzione del cinema sa rendere.
Il regista Steven Soderbergh
Cast & credits
Titolo
Full frontal |
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Origine
USA |
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Anno
2002 |
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Durata
111 minuti |
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Colore | |
Regia
Steven Soderbergh |
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Interpreti
Blair Underwood (Calvin/Nicholas) Julia Roberts (Francesca/Catherine) David Hyde Pierce (Carl) Catherine Keener (Lee) Mary McCormack (Linda) David Duchovny (Gus) Nicky Katt (Hitler) Enrico Colantoni (Arty/Ed) Terence Stamp (uomo in aereo/se stesso) David Fincher (regista) Brad Pitt (se stesso) |
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Produttori
Scott Kramer, Gregory Jacobs |
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Produzione
Miramax Films |
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Distribuzione
Miramax International, Mikado Film |
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Sceneggiatura
Coleman Hough |
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Montaggio
Sarah Flack |
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Fotografia
Peter Andrews |
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Musiche
Jacques Davidovici |