Accendere la televisione una domenica di pioggia, verso le sette su RaiUno, e vedere Flavio Briatore intervistato dalle due faccine, A e B (quella seria e quella sbracata: ma sono intercambiabili), di Mara Venier farebbe sembrare disastrosa anche una serata di sole. Figuriamoci se piove.
Trattasi di Domenica In, trasmissione che, in quanto a squallore, ha un eccezionale pendant solo nella sua rivale Buona Domenica, su Canale 5, condotta dallaltro maestro del pensiero nazionale che risponde al nome e ai bofonchiamenti di Maurizio Costanzo. Il quale, la stessa giornata (il 17 aprile), aveva iniziato salutando con nome e cognome un operatore dello studio il quale, appena poche ore prima, aveva perso un figlio bambino per un problema cardiaco (è stata esposta anche la causa della morte). Sollecitando, naturalmente, lapplauso di prammatica del pubblico, per poi passare ai comici e alle ballerine. Complimenti.
Voi vi chiederete perché una persona normale (usiamo un termine banale così per capirsi) stia, di domenica, a guardare questa roba invece di andarsene a letto – sempre meglio che niente, visto il tempo infame. La risposta è difficile. Non si tratta di un eroico atto di adempimento del proprio dovere di critico, o di cronaca: esistono pur sempre i videoregistratori. È solo perché, per una volta e approfittando del tempaccio, abbiamo voluto renderci conto in tempo reale di cosa propinano la Rai e la concorrenza a quanti (uomini, donne, bambini costretti a casa; e poi anziani, malati, impediti in vario modo, gente con una gamba rotta e chi più ne ha più ne metta) la domenica pomeriggio non escono.
Mortificante. Ma torniamo alla sera verso le sette, dopo Novantesimo minuto (sempre più lungo e sempre più moscio, nonostante la buona volontà e gli strilli della Ferrari). Ecco i due amiconi, Mara & Flavio, seduti tranquilli. Lui in divisa: abito scuro, camicia bianca aperta sul collo e rigorosamente fuori dei pantaloni, e occhiali azzurrati. Lei come sempre. La chiacchierata (sai che io ti voglio bene Mara… ‘Anchio Flavio…) verte su alcuni aspetti dinteresse nazionale: le tante donne di Briatore. Con finezza pari solo alleleganza del duo (la Mara ogni tanto si dà al romanesco, naturalmente), ecco allora scorrere le foto di alcune bellezze, accanto a una del Briatore un po più giovane. Un catalogo, insomma.
Passa la foto di Naomi Campbell. La faccina A della Venier chiede informazioni: che tipo è, quanto siete stati fidanzati. Oh, molto: circa 18 mesi, risponde lamico Flavio. Risate. E comè? Ah, una donna eccezionale. Unica al mondo. Un brand che si riconosce dovunque, risponde testualmente lElegante. Scorrono altre immagini, che assomigliano singolarmente a un catalogo della Combipel.
Risatine a gogò. Ecco la foto di Iva Zanicchi, irriconoscibile. È unamica, rivela il Brummel della Costa Smeralda. Quando ero stanco, andavo da lei e mi faceva uno zabaione. La Venier sillumina. Ah, capisco… e giù risate. No, borbotta il Sornione, non per quello… Eh eh, birbante, sembra dire la faccina romanesca dellelegante Mara.
Passa lultima foto, e poi arrivano gli amici veri, quelli dun tempo: quelli, come diceva poco prima il Nostro (pardon: il Loro), che non si dimenticano, quelli con cui hai diviso le giornate quando non eri nessuno, perché quando poi chi come noi ha avuto successo… Mara approva. E infatti arrivano gli amici veri, della gioventù: sette o otto, imbarazzati. Il Pico della Mirandola dellamicizia è sbalordito: non se ne ricorda neanche uno. Sai, quando si andò in Corsica per quella corsa… Non mi ricordo. E quando tu ti fingesti fotografo… Ma sai, ne ho fatte tante… E la fidanzata che hai avuto a ventanni, fa insinuante e complice la Marona: quellamore vero, lunico della tua vita… Stupore. Lo si aiuta con una foto: ah, sì… Siamo stati insieme un anno… No, incalza la Mara ormai partita per la tangente, nove anni! Nove anni!? Il Flavione è sbalordito. Non mi ricordo… Entra una signora, la fidanzata novennale. Ah sì… Eh, sa, dopo ne ha avute tante…
Alla fine, dopo unora, probabilmente esausto, il Maestro di Vita ha anche detto (ma si era a ridosso del Tg) che lo scopo della nostra vita è aiutare gli altri, e ricordarsi di chi soffre negli ospedali.
E poi uno si chiede perché fa il tifo per la Ferrari, ed è costretto ad essere un fan di Luca di Montezemolo.
PS. Dopo, cè stato il Tg1. Quasi dieci minuti iniziali dedicati a non si sa quante dichiarazioni di non si sa quanti politicanti (tutti, praticamente) sulla crisi di governo. Passa una mezzoretta. Arriva Bonolis che apre così, urlando: Aho, arièccoce…!! E giù una sfilza di dediche: la nonna Nanna dà un bacio alla nipote…
Madonna che domenica.
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Domenica in
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Jim Carrey in "The Truman Show"
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