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La spiritualità di Oedipus Rex

di Valeria Ottolenghi
  La restaurata camera acustica di Giuseppe Carmignani
Data di pubblicazione su web 17/04/2005  

Un concerto dall'intensissimo significato spirituale, oltre che musicale, segna il ritorno della Stagione Concertistica al Teatro Regio di Parma con l'esecuzione del Requiem in Do minore di Luigi Cherubini e l'opera-oratorio in due atti Oedipus rex di Igor Stravinskij.
Come scenografia la preziosa ''Camera acustica'' dipinta da Giuseppe Carmignani ai primi del Novecento, al suo nuovo debutto dopo un complesso intervento di conservazione e restauro dovuto ai tanti segni del tempo ed al cattivo stato di conservazione e per il quale non sono mancate le difficoltà, specialmente per la pulitura e ricostruzione delle parti pittoriche che, stese direttamente sulla tela, sono poi state fatte aderire a pannelli di forme e dimensioni diverse. 
 

Orchestra e Coro del Teatro Regio di Parma
Orchestra e Coro del Teatro Regio di Parma


 

La serata si è aperta con il Requiem in Do minore di Cherubini, su cui lo studioso Vincenzo Raffaele Segreto s'interroga – nel programma di sala – come mai non si possa più spesso ascoltarlo dal vivo.
Successivamente nel rispecchiamento di colonne, drappeggi, stucchi dipinti sulla scena, ha preso avvio l'Oedipus Rex, con la magistrale direzione del Maestro Bruno Bartoletti.
La voce dai toni commossi di Lucilla Morlacchi inizia una sorta di percorso per presentare le varie scene: dalla platea al palcoscenico e ritorno.
Si coglie chiara l'esigenza dello straniamento, del distacco, a tratti quasi dell'ironia; la drammaticità è affidata alla struttura stessa della narrazione, al destino che deve compiersi. Una poetica anti-rappresentativa che pure lascia spazio a momenti d'intensa energia: i personaggi, che sembrano quasi presentarsi senza immedesimazione emotiva, lasciano ugualmente trapelare schegge di profonda inquietudine: come quando Giocasta, interpretata da una brava Sonia Ganassi cui merita un cenno la nitidezza del timbro vocale, tenta di allontanare da sé – e dal marito/figlio – la terribile verità. Ma anche Oedipus – Donald Kaatsch – riesce a dare consistenza alla sofferenza mentre va scoprendo quanto la sorte ha deciso per lui, e così il popolo tebano sempre presente ed il coro abile a sottolineare passaggi, parole ed incubi che si concretizzano passo dopo passo.

L'uso del latino conserva felicemente la funzione indicata da Stravinskij (''che gioia scrivere musica su di un linguaggio convenzionale, quasi rituale, di un livello così alto che si impone di per se stesso…. Così il testo diviene per il compositore una materia puramente fonetica''): una scelta meditata e di grande soddisfazione.
Il dominio delle sonorità della musica e della lingua lascia sapientemente spazio ad una narrazione in grado si sensibilizzare l'ascolto sui passaggi teatrali.
Ne consegue un ottimo risultato d'insieme. Bene l'Orchestra e il Coro del Teatro Regio e tutti gli altri interpreti: Michele Pertugi nel doppio ruolo di Creonte e del messo, Giacomo Prestia nei panni di Tiresia, Samuele Simoncini nelle vesti del pastore.
Una serata che il pubblico, forse inizialmente scettico e sospettoso, ha saputo apprezzare con viva partecipazione applaudendo a lungo e con molta convinzione.




Oedipus Rex



cast cast & credits
 
trama trama

Il maestro Bruno Bartoletti
Il maestro Bruno Bartoletti


 

 

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