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Help!

di Roberto Fedi
  La locandina inglese del film "Help" di Richard Lester, 1965
Data di pubblicazione su web 13/04/2005  
Non tutti gli anniversari sono utili. Anzi,la maggior parte servono solo per celebrare i celebratori. Per questo ogni tanto fa bene ricordare un anniversario minore.

Quarant’anni fa, oggi 13 aprile, in una sala di registrazione di Londra i Beatles registravano, in un’unica seduta secondo le cronache, Help!. Gli storici garantiscono che, pur essendo la canzone del duo Lennon-Mc Cartney come tutte fino allo scioglimento, l’autore ne era stato prevalentemente John Lennon, sia della musica che delle parole. A cantarla è certamente solo lui, con Paul e George per i cori e ovviamente Ringo alla batteria, silenzioso. Divenne poi la colonna sonora portante del film, dallo stesso titolo, che i Beatles avevano appena finito di girare, diretto da Richard Lester. Un piccolo delizioso capolavorino.

La musica è eccellente e innovativa, come accadeva a ogni (o quasi) testo musicale dei Beatles. Le parole erano singolarmente inusuali, e l’essenzialità era davvero un punto di arrivo, un segno di riconoscimento. Che ora può sembrarci generazionale, ma rimane comunque assoluto.

Aiuto! diceva il testo. E la voce di Lennon, tagliente fino all’estremo (nella registrazione era raddoppiata), continuava gridando che aveva bisogno di qualcuno, ma non di uno qualsiasi: “Help! I need somebody. Help! Non just anybody”. E, sorprendentemente, quell’aiuto era una richiesta matura, non infantile: “When I was younger, so much younger than today, I never need somebody’s help in any way, but now this days are gone I’m not so self assured, now I find, I’ve changed my mind, I’ve opened up the doors”. Ora che sono molto più grande, più adulto, proprio ora ho bisogno d’aiuto: ora che ho spalancato le porte, ora non mi sento più così sicuro di me.  

Come qualche volta accade, un testo ‘minore’ rivelava – mosso dal genio – molto di più delle riflessioni dei pensatori di mestiere. Lennon ribaltava l’idea del tutto idealistica e ideale della crescita, del growin’ up, come soluzione. Rivelava l’incertezza del divenire adulti. Registrava la frattura. Lo spaesamento di fronte a ciò che ci si trova di fronte quando ‘si aprono le porte’.  

D’accordo: c’era il Vietnam e tutto il resto. E c’era uno che a Londra, il 13 aprile 1965, gridava Help! in un microfono, e poi in tutti gli stadi del mondo pieni di donne e uomini che urlavano e piangevano, e non capivano ancora perché.




John Lennon
John Lennon

 

 

 



 

Paul Mc Cartney
Paul Mc Cartney


 

 
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