La forza dell'amore

di Filippo Bologna

Data di pubblicazione su web 31/08/2003

Le cerf-volant
La pregevole pellicola della regista libanese in concorso al Festival di Venezia sembra aver convinto pubblico e critica guadagnandosi un posto tra i papabili candidati alla vittoria finale. Le cerf-volant è una storia di confine, di amore e libertà negata, lieve e fragile come l'aquilone che si libra in volo scavalcando reticolati e posti di blocco. In un villaggio libanese ai confini con Israele, in cui le famiglie divise si parlano col megafono da dietro il confine recintato, vive una bella ragazza dagli occhi olivastri e luminosi di nome Lamia. il giovane soldato druso in servizio al posto di guardia può ignorare la bellezza malinconica di Lamia.

L'esistenza della ragazza non è soltanto segnata dal minaccioso confine imposto dai soldati e dal filo spinato. C'è un altro confine da varcare, quello impalpabile e doloroso del passaggio dall'adolescenza alla vita adulta, viaggio inevitabile in cui bisognerà sconfessare le illusioni dell'infanzia come prezzo d'ingresso per essere ammessi nella società degli adulti. Un matrimonio combinato dai genitori con un cugino che è un perfetto estraneo rappresenta una violenza intollerabile per una ragazzina adolescente che si stupisce ancora della vita. E poi il suo cuore batte per il giovane soldato che tutti i giorni la osserva da dietro le lenti complici del cannocchiale. Il loro è un amore candido, fatto di sguardi fugaci e distanze incolmabili. Nella logica spiccia delle famiglie, il matrimonio coatto col cugino è forse l'unico modo per riscattarsi dalla miseria dell'esistenza. In Israele la attende un futuro migliore. Così attraversare quel confine significa oltrepassare la terra di nessuno, la regione senza nome al di là della quale ci si accorge di aver perso irrimediabilmente lungo il cammino l'innocenza dell'infanzia.

I giorni che precedono la partenza sono adombrati d'inquietudine, e l'apparente rassegnazione della ragazza, dissimula la paura di diventare una donna. Le notti che la separano dal giorno del matrimonio sono interminabili, salutare forse per sempre la famiglia, fratelli e compagni,e con loro abbandonare per sempre l'adolescenza.Varcare il confine in abito bianco stando attente a non fare impigliare lo strascico nel filo spinato non è certo il sogno di ogni giovane ragazza. Ad attenderla, oltre il confine, c'è un ragazzo silenzioso e comprensivo ma l'amore non può sbocciare nel deserto e lui sembra averlo capito da subito. La vita oltre cortina è insostenibile. Sopraffatta dalla nostalgia la giovane donna sogna di tornare al suo mondo. Riattraversare il confine? Forse c'è un modo.

La regista libanese gira un film delicato, intensamente poetico e aggraziato. Il tocco è lieve e ombreggiato di lirismo e la virata nel fantastico dell'epilogo consegna all'indefinito ogni interpretazione. La sequenza finale, con la sua deriva onirica e liberatoria, è un canto alla forza incorporea dell'amore che riesce ad attraversare il muro dell'odio librandosi in alto, più in alto dell'aquilone, che giace inerte tra le mine come un uccello ferito.

Cast & credits

Titolo 
Le cerf-volant
Origine 
Libano/Francia
Anno 
2003
Durata 
80 min.
Formato 
35 mm (1:1,85)
Colore 
Regia 
Randa Chahal Sabbag
Interpreti 
Flavia Bechara
Maher Bsaibes
Ziad Rahabani
Produttori 
Humbert Balsan
Produzione 
Ognon Pictures Ulysse Productions
Distribuzione 
Soread 2M
Scenografia 
Sylvain Chauvelot
Costumi 
Claudia Bahls, Jamyang Choden
Sceneggiatura 
Randa Chahal Sabbag
Montaggio 
Marie-Pierre Renaud
Fotografia 
Alain Levent
Suono 
Xavier Bonneyrat, Jérôme Ayasse, Fawzi Tabet
Musiche 
Ziad Rahbani
Note 
Coproduzione: Leil Productions, Gimages Films, Arte France Cinema, Soread 2M