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Tristissimo

di Roberto Fedi
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Data di pubblicazione su web 29/03/2003  
Secondo noi - ma potremmo sbagliarci, per difetto - uno dei programmi più brutti (stavamo per scrivere un aggettivo meno gentile, ma ci siamo trattenuti, sennò poi qualcuno dice che siamo severi) di tutte le Tv dell'orbe terracqueo è Verissimo mattina, che va in onda su Canale 5 alle 8.45 o 8.30 dal martedì al sabato. È anche vero che, essendo una specie di antipasto del Verissimo di Cristina Parodi del pomeriggio, non è che ci si potesse aspettare granché: ma qui si esagera, perché vista l'ora è anche un modo micidiale di iniziare la giornata, e a queste cose chi decide i programmi dovrebbe pensarci.

Trattasi all'incirca di questo. Si presentano, per tre quarti d'ora interminabili, alcuni casi dolorosi. In studio Alberto Duval, faccia triste e compresa come d'obbligo (è quella che noi chiamiamo la faccina B: quella A è invece la versione più allegra). Si parla di tre o quattro eventi di cronaca, tutti drammatici: per esempio, sabato 29 marzo, di una bambina nata prematura (di cui si forniscono con precisione il nome, il peso e le misure alla nascita, e di cui si intervista con nome e cognome la madre), e che serve per un po' di considerazioni volanti sui bambini prematuri. Uno potrebbe anche chiedersi perché proprio quella bambina, fra le tante. Mistero. Scritta che scorre nel sottopancia: 'Il piccolo miracolo di Valentina'. La bambina, ora sanissima - meno male - è tranquillamente mostrata in lunghe riprese compiaciute, da cui si deduce che il concetto di privacy e di tutela del minore evidentemente vale solo dopo che il piccolo va all'asilo o alle elementari (prima sembra un bambolotto, quindi chi se ne frega). Ci si chiede, in questi casi, cosa spinga qualcuno o qualcuna a parlare, in trasmissioni come queste, dei suoi problemi e dei suoi timori e lacrime, se non l'esibizionismo più sfrenato e impudico. Ma tant'è: questa è la televisione, bellezza.

Ci sono altri servizi, tutti ovviamente della serie 'dolore e redenzione', oppure 'dolore e basta'. Ecco una signora a Venezia che per pagare l'affitto si era offerta di vendere un rene, e che fortunatamente è stata aiutata da varie persone fra cui due giocatori di calcio, le cui interviste sono montate con quelle alla signora di cui sopra e alla figlia: quando si dice la riservatezza (nel 'sottopancia' scorre di continuo la scritta "Due campioni di solidarietà"); eccone un'altra a Roma che si è buttata nel Tevere e che è stata salvata, ovviamente con interviste e riprese televisive puntualissime ('dove, come, quando', insomma: del 'perché' chi se ne frega); ecco purtroppo il caso di una signora a Milano morta per fumo passivo, con lunga intervista al marito (in sottopancia: 'Mia moglie morta per il fumo passivo'). Si rimane sconcertati non solo dall'insistenza sul fatto, dalla banalità dei servizi (ma che senso ha presentare una razione di due o tre casi dolorosi al giorno?), dall'ovvietà delle considerazioni che se ne traggono (che sono in soldoni queste: ragazzi, che ci volete fare? la vita è un casino, speriamo bene), ma anche dalla tranquilla spudoratezza che gli intervistati mostrano nel parlare di sé, delle proprie sciagure, dei propri - come suol dirsi oggi - problemi. Chiunque abbia conservato un minimo di senso del pudore rimane allibito di fronte a questa telecamera al posto del confessionale. Unica spiegazione possibile: siccome il prete è obbligato alla segretezza (ci pare), che gusto c'è a raccontare le proprie disgrazie a lui? Meglio a tre o quattro milioni di italiani.

Ma siccome tutti i salmi finiscono in gloria, e possibilmente in una gloria bella tornita, generosa, preferibilmente seminuda e sexy, alla fine c'è il servizio frizzante. Perché è vero che la vita è quella che è, insomma un bel casino e peggio per chi l'ha preso in quel posto a meno che non sia intervenuto un 'miracolo': ma per fortuna c'è anche qualche bella figliola. Così Verissimo mattina non ne lesina mai una, magari 'calendariata' o in procinto di. Venerdì 28 marzo sono apparse Manuela Arcuri e qualche altra bellona, compresa una velina supplente che ha dichiarato che il suo lavoro e tutto il resto è bello, anzi "molto carinissimo". Sabato 29 marzo invece è la volta di Federica Fontana, ragazza di successo (dice il presentatore), di cui si svelano i sogni e si mostra fugacemente il calendario (scritta in sottopancia: 'I sogni di Federica'). Un servizio degno del Pulitzer. La fanciulla ci narra di sé (la palestra, le vacanze, essere bella), la voce narrante rivela che c'è nei suoi occhi una certa luce (eh, l'amore…), lei si mostra mentre sta facendo ginnastica in una palestra di lusso con il personal trainer, e tutta emozionata ci rivela come sia molto amica di Elisabetta Canalis, e altre notizie bomba. Ci dice, anche, che è felice e contenta, e "in una fase di involuzione" (forse voleva dire 'evoluzione').

Tutti noi tiriamo un sospiro di sollievo. Meno male. La vita è bella e formosa, proprio da calendario. Meglio: involutiva. Anzi: molto carinissima.



Verissimo mattina

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