Una domanda da tempo affligge molti telespettatori dei documentari su fauna e flora che in numero non esiguo popolano la televisione: possibile che di sole gazzelle, tigri, zebre o piante carnivore si parli? A dire il vero non solo di quelle docili o feroci creature si occupano i documentaristi, validissimi e pazienti come Giobbe, in ogni parte del mondo, ma filmano anche ragni velenosissimi, serpenti ancora peggio, mantidi religiose o atee, coccodrilli, ippopotami (molto in rialzo ultimamente), balene, delfini (in calo rispetto agli anni Settanta), foche, orsi polari, cervi volanti e no, scorpioni, formiche assassine e così via. A volte qualche innocuo colibrì fa una comparsata, però è un animaletto un po' ansiogeno; oppure c'è un documentario sui fiori, tutti rigorosamente di paesi lontanissimi, meglio se provenienti da altopiani africani irraggiungibili. I nostri figli, e noi stessi in parte, conoscono e conosciamo meglio le abitudini notturne di un leopardo e la sua eterna lotta con i leoni e le iene, suoi nemici giurati, di quanto non sappiamo delle galline mugellesi.
Ora un piccolo rimedio è stato posto a tutto ciò da una giornalista/autrice, Angela Buffone, all'interno di Geo & Geo, programma condotto da Sveva Sagramola, unica (o quasi) conduttrice che non abbia ancora mostrato l'ombelico o un qualche tatuaggio da lavandaia postmoderna.
La brava inviata di Geo & Geo ha realizzato un documentario molto istruttivo e interessante che ha dato conto di una forma di eugenetica e nello stesso tempo ha fornito la possibilità di conoscere alcune cose sui ... polli d'Italia.
Infatti, alcuni bravi allevatori si stanno dedicando a riportare alla luce razze quasi estinte di ruspanti italici: la razza Valdarno, la Siciliana e molte altre. Creature, questi galli e galline, molto particolari: la gallina Siciliana fa delle stranissime uova a punta con tanto di cappuccetto a mo' di orpello calcificato. La Siciliana è una razza praticamente autosufficiente grazie a un'autonomia che le permette di campare anche con poco o nulla da mangiare e di continuare, ciò nonostante, a sfornare uova su uova. La importarono dall'Africa gli arabi nel Medioevo, insieme a una primitiva quanto efficace forma di aria condizionata (si veda il palazzo della Zisa a Palermo) e a molte altre cose, tra cui la tolleranza religiosa, più pragmatica che ideologica, ma per l'epoca era già un progresso.
La razza Valdarno invece è stata recuperata da un abilissimo allevatore toscano il quale andando per biblioteche e spulciando anche tra testi rari e antichi ha ricostruito i canoni morfologici dell'esemplare perfetto e lo ha riprodotto non ricorrendo alle arti di Frankestein molto diffuse tra certi allevatori di pecore, specialmente di quelle chiamate Dolly, ma andando invece a scovare l'ultimo contadino che nel senese ne possedeva ancora qualche esemplare e scoprendo, inoltre, che i francesi, oltre ai quadri di Napoleone, ci avevano 'rubato' anche le galline Valdarno, o per lo meno una razza molto simile. Dopo molti incroci e molta pazienza questo allevatore ha ottenuto degli esemplari morfologicamente perfetti, dall'abbondante e nerissimo piumaggio, dalle creste ampie e rossissime, dalle zampe color antracite invece che giallo. Uno splendido risultato.
I polli, a differenza degli umani, sono animali piuttosto simpatici a vedersi e con straordinari piumaggi, inaspettati a chi ha l'occhio abituato alla gallina bianca e amorfa delle batterie d'allevamento. Forniscono quel meraviglioso alimento polivalente che sono le uova - ingiustamente disprezzato dai macrobiotici - e si accontentano di poco.
Questo bel documentario ha avuto il pregio non solo di mostrare al pubblico un animale che arricchisce la nostra tavola e di cui sappiamo poco o nulla, ma di mostrarlo attraverso un linguaggio non pittoresco ma gradevolmente e scientificamente divulgativo. Non è poco. Complimenti sinceri in attesa di altri documentari su mucche, pecore, ciuchi e rospi. Personalmente provo una noia mortale per quelle angoscianti savane dove "l'eterna lotta per la vita" è, in parte e non sempre, uno specchio stressante e sgradevole della realtà sociolavorativa di ogni giorno: mobbing, carriere, iene, sciacalli, avvoltoi. Meglio qualche magnifico esemplare nostrale. Meglio polli e galline d'Italia.
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Geo & Geo
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Sveva Sagramola
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