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Nei Campi Elisi

di Gabriella Gori
  Near Life Experience
Data di pubblicazione su web 30/07/2003  
Nella variegata serie di appuntamenti di "Body–City", il I Festival Internazionale di Danza Contemporanea diretto da Frédéric Flamand per la Biennale di Venezia (l'incarico nel 2004 passerà all'americana Karole Armitage e nel 2005 al brasiliano-tedesco Ismael Ivo), Near Life Experience di Angelin Preljocaj ha lasciato il segno. E l'impronta resterà non tanto perché lo spettacolo risponde appieno al diktat del Festival – incentrato sulla danza che vive di contaminazioni interdisciplinari (arti plastiche, architettura, video) e sviluppa il rapporto tra corpo, tecnologia e spazio urbano – quanto perché è un esempio di "danza d'arte" e/o "danza d’autore".


Near Life Experience


Di formazione classica e post-moderna, il franco-albanese Angelin Preljocaj è uscito dalla temperie creativa della Nouvelle Danse degli anni Ottanta e i premi ricevuti, insieme alle prestigiose committenze del New York City Ballet, il Royal Ballet, la Staatsoper di Berlino, il Gulbenkian Ballet di Lisbona, il Lyon Opéra Ballet e l'Opéra di Parigi, ne hanno fatto una delle figure più interessanti della scena coreutica internazionale. L'artista, lungi dal cadere nel cliché del "coreografo formalista", si è anche cimentato con esiti più che lusinghieri in rielaborazioni di celebri titoli dei Balletti Russi di Diaghilev come Parade, Spectre de la Rose, Sacre du Printemps, e con il recentissimo Near Life Experience si conferma un metteur en danse dotato di notevole sapientia teatrale.

Lo spettacolo, presentato con successo in prima nazionale al PalaFenice dal Ballet Preljocaj, è stato definito dal suo autore "una pièce à la fois lyrique et épique" ed è ispirato al "violento rapimento" che sulla soglia di Dite, nell'ineluttabile passaggio dalla vita alla morte, richiama alla luce del sole. L'esperienza di chi, clinicamente morto, ritorna e parla di corridoi luminosi e bagliori accecanti, racconta di uno stato di trance in cui lo spirito abbandona la materia per "transumanar" in una mistica comunione tra umano e divino, è dilatata al massimo dal coreografo. Danza, musica e décor, in Near Life Experience concorrono in egual misura alla rappresentazione visiva dello stato di coma, e forti sono le suggestioni acustiche delle splendide musiche elettro-pop di Air, l'ensemble di Nicolas Godin e Jena-Benoit Dunckel, e quelle cromatiche delle delicate scene di Tom Pye e degli eterei costumi di Gilles Rosier.

La trasfigurazione dell'individuo, trasportato da una forza misteriosa in una dimensione senza spazio e senza tempo, è affidata da Preljocaj all'orchestica contemporanea che per la sua natura inconsistente ed evanescente si presta benissimo a rappresentare questo stato di estasi ineffabile. Un continuum ininterrotto di quadri caratterizza un'azione coreografica improntata ad una straordinaria armoniosità di legazioni e intrecci, che si sviluppano in assoli, passi a due, quartetti, sestetti, insiemi, e il Ballet Preljocaj mostra una purezza di linee e una coscienza del movimento davvero encomiabili.

L'esordio vede i danzatori muoversi come degli automi che prendono vita in un'atmosfera onirica, avvolta da una luce soffusa, e piano piano iniziano a danzare il ritorno alla vita, rappresentato da amplessi, anche violenti, a carattere eterosessuale e omosessuale. Tutto in Near Life Experience è un hymnus vitae perché la morte, seppur presente, è costantemente negata da una grande spiritualità e da simboli come il gomitolo di lana rossa che si srotola e richiama l'immagine mitica delle Parche che presiedono ai destini dell'umanità, o la corda che due bravissimi danzatori si aggrovigliano intorno al corpo, nell’estremo tentativo di rimanere ancorati all'anima, il soffio vitale della vita. Perfino il divertimento del gioco di palle che sfrecciano sul pavimento da un danzatore all'altro, in una sorta di campo da tennis, ricorda l'aspetto ludico di un'esistenza dalla quale è impossibile separarsi e l'estrema morbidezza di alcune sequenze al ralenti, esaltate dalla delicata musica di Air, creano una sensazione paragonabile al dolce "naufragar" in un mare infinito.


Near Life Experience


Il motivo dell'acqua ha la sua apoteosi nelle ampolle trasparenti che riempiono lo spazio scenico, nei bicchieri incollati lungo le schiene e i bracci dei danzatori e nei Tableaux Vivants che si creano dal nulla con un sorprendente e luminoso effetto ottico. L'emozionante epilogo con la nascita da un enorme gomitolo cremisi di un feto-ballerino che, completamente avvolto dalla membrana placentare, a poco a poco si libera e conquista la posizione eretta, testimonia l'eterno fluire della vita che, se può o no tornare dal coma profondo, rinasce come meraviglioso atto d'Amore.

Near Life Experience
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Near Life Experience
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