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Dal ponte delle passioni

di Albarosa Camaldo
  Sebastiano Lo Monaco
Data di pubblicazione su web 10/03/2004  
Il siciliano doc Sebastiano Lo Monaco si misura con il testo di Arthur Miller, Uno sguardo dal ponte, già cavallo di battaglia di Paolo Stoppa che nel 1958, con la regia di Luchino Visconti, lo portò in scena per la prima volta in Italia, insieme a Rina Morelli, Sergio Fantoni, Corrado Pani, Ilaria Occhini, Marcello Giorda; nel 1959 Raf Vallone lo interpretò a Parigi con la regia di Peter Brook e lo riprese nel 1967, anche come regista, a fianco di Alida Valli, Massimo Foschi, Lucio Rama, Lino Capolicchio, Delia Boccardo. Più recentemente, è stato interpretato nel 1983 da Gastone Moschin (con Graziano Giusti, Paila Pavese, Marco Maltauro), per la regia di Antonio Calenda, e, nel 1995, da Michele Placido, Guja Jelo, Nino Bellomo, Karin Proia, Beppe Zarbo, Ettore Bassi, diretti da Teodoro Cassano.

Il dramma del protagonista, l'italoamericano Eddie Carbone, emigrato a Brooklyn, che nasconde nel suo animo l'amore incestuoso per la nipote finché la giovane non si innamora di Rodolfo, un siciliano appena arrivato in America e ospite in casa loro, si presta a varie interpretazioni: la rielaborazione in chiave moderna di una tragedia greca, l'esaltazione dei valori patriarcali della società, il dramma sociale e sempre attuale degli immigrati, il tormento interiore del protagonista. Patroni Griffi ha impostato la sua acuta regia sulla connotazione sociologica della pièce calcando la mano sulla parlata dialettale siciliana. Nella scenografia di Terlizzi la modesta abitazione di Eddie sembra ancora più piccola per l'incombere dell'immenso ponte di Brooklyn costruito come un praticabile di ferro; la scaletta porta alle stanze-dormitorio in cui vivono nascosti gli immigrati clandestini. Dai racconti dei due giovani parenti di Eddie, Marco (Giuseppe Zeno) e Rodolfo (Michele Riondino), emerge la sofferenza del ricordo dei familiari lontani e l'illusione di ritornare ricchi in paese. 

L'altra componente della regia fa leva sulla recitazione sanguigna e quasi corporale di Lo Monaco, chiamato a incarnare il dramma di Eddie: questi ha cresciuto la nipote Catherine (Melania Giglio) come se fosse sua figlia e non tollera l'idea che la ragazza, innamoratasi di Rodolfo, voglia sposarsi. Nella disperazione tenta prima di gettare discredito sul giovane, ma, vedendo Catherine determinata nel suo proposito, arriva a denunciarlo come clandestino e a farlo arrestare insieme al fratello. Eddie vive il tormentoso sentimento cercando ora di reprimerlo, ora lasciandolo sfogare nelle esplosioni di rabbia, ma appare, più che portatore di una colpa, la vittima di una passione che è anche la sua maledizione. Lo Monaco adopera la sua sicilianità nella caratterizzazione del personaggio e ha il giusto physique du rôle per la parte. Nel suo linguaggio, al dialetto siciliano si uniscono termini inglesi che ricreano quel vernacolo misto che è il "brooklino".

Lo Monaco - dopo avere interpretato parti da mattatore in Cyrano de Bergérac e nei pirandelliani Il berretto a sonagli, Così è (se vi pare), Sei personaggi in cerca d'autore, Enrico IV, in attesa di interpretare Edipo re di Sofocle nel prossimo giugno al Teatro greco di Siracusa con la regia di Roberto Guicciardini - conferma in Uno sguardo dal ponte la sua vocazione di primo attore accentrando l'azione sul suo personaggio, cercando la complicità del pubblico che lo segue affascinato quando dilata, a suo favore, le scene culminanti. Così quando vuole svilire Rodolfo di fronte alla nipote sfrutta tutte le sfaccettature da quelle caricaturali a quelle drammatiche lasciando volutamente in secondo piano le rimostranze della Giglio e l'indignazione di Riondino.

Melania Giglio, fra l'infantile e il capriccioso, incarna le ansie di una giovane divisa fra il rispetto per la famiglia e la smania di una nuova vita, finché non capisce il morboso attaccamento dello zio. Marina Biondi, che interpreta Clementina, la moglie di Eddie, delinea con abilità il suo personaggio che assiste impotente e con rassegnazione allo svolgersi degli eventi. Lo scenografo Aldo Terlizzi, oltre al grandioso ponte, ha costruito elementi girevoli che attribuiscono allo spettacolo, nella rapidità di variazione di ambienti, un taglio quasi cinematografico, sottolineato dall'idea di Patroni Griffi di inserire la figura dell'avvocato Alfieri (interpretato da Alfonso Liguori), una sorta di raissonneur che commenta lo svolgimento della vicenda, entrando ed uscendo di scena in una sorta di dissolvenza cinematografica. La vicenda è scandita da momenti di silenzio a volte glaciale, interrotti dallo swing italo-americano di Louis Prima.


Uno sguardo dal ponte
cast cast & credits
 




Sebastiano Lo Monaco
e Marina Biondi




 
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