drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti
cerca in vai

Vincitori e vinti

di Roberto Fedi
  Immagine tratta da "La febbre del sabato sera" regia di John Badham con Jhon Travolta
Data di pubblicazione su web 09/12/2004  
Vista la depressione coatta che ci infligge ormai la televisione (di ogni ordine e grado), e visto che non abbiamo alcuna intenzione di partecipare al Grande Dibattito Nazionale Televisivo sul tema Albano-Lecciso, che per altro ha visto impegnati in tivvù fior di intellettuali e professori universitari (gentile signora Moratti, per favore: ma almeno una nota di biasimo per questi pensatori non si potrebbe escogitarla? via, ci faccia il favore di Natale… Le perdoniamo tutto); insomma, dato che non c'è verso di parlare di un programma decente che è uno, diamoci ai numeri - che è sempre meglio che darsi all'ippica, o chiudere.

Dunque. Il sabato sera non c'è versi: il piagnisteo (ma ben organizzato) della De Filippi imperversa. Ne abbiamo già parlato (Chi non muore si rivede): ma anche a rivederlo si rimane stupefatti. In quella trasmissione c'è del genio: i costi sicuramente sono bassi, il tema è sempre uguale, la banalità dei casi è sconcertante, la collocazione del sabato in prima serata sembrerebbe micidiale. Eppure la cinica Crudelia Demon De Filippi stravince: sia che faccia vedere ogni tanto un calciatore in vena di buoni sentimenti (è la parte più tradizionale e quindi meno interessante), sia che faccia piangere qualche povero di spirito in cerca del padre che non vede da trent'anni, C'è posta per te non deflette. In quella trasmissione va bene di tutto: disabili portati lì per fare spettacolo da madri e sorelle su cui non esprimiamo giudizi per non aggiungere parole al ludibrio, disperati o presunti tali, balletti della legnosa De Filippi da far agghiacciare anche un eschimese (servono solo a far passare la trasmissione per musicale, onde ottenere benefici), pubblico becero che urla alle decisioni dei poveri orfani o quasi, eccetera. È il livello più basso della tivvù del dolore o assimilabile. Pensate che una persona normale non riesca a guardarla per più di cinque minuti? Allora leggete qui:

" (ANSA) - ROMA, 5 DIC - C'e' posta per te chiude la stagione vincendo di nuovo sul diretto concorrente, Ma il cielo e' sempre più blu in onda su Raiuno. Per il programma condotto su Canale 5 da Maria De Filippi ci sono stati ieri 6.825.000 spettatori con il 31,58%, mentre per Giorgio Panariello su Raiuno gli spettatori sono stati 5.099.000 con il 23,35%. Anche il programma di Panariello era all'ultima puntata, nella sfida con la De Filippi quest'ultima ha vinto 7 puntate su 8. "

C'è da rimanere di sasso. Non perché Panariello non se lo meriti: la sua trasmissione era fiacca, con inserti comici da rabbrividire, siparietti con ospiti da televisione parrocchiale, personaggi o stantii o antipatici, ospiti d'onore a dir poco decotti (Renato Zero, Raffaella Carrà…: roba da televisione dell'ospizio); era troppo lunga anche per uno più bravo di lui; era provinciale (facile andare a far ridere a Montecatini facendo il toscano: ma mica la vedono solo in provincia di Pistoia). E Panariello è un ex comico da fiera paesana, ormai alla resa dei conti: si spera che dopo la débacle di quest'anno, ora che gli hanno tolto anche la Lotteria, non si veda più per un pezzo. L'avevamo previsto (Sabato italiano), ma non vogliamo fare i saputelli. Era inevitabile che finisse così.

La trasmissione della Crudelia Demon-De Filippi insomma è andata sul sicuro. Il fatto è, secondo noi, che il sabato pomeriggio non è più un territorio franco, dove come accadeva una volta basta andare su Rai Uno dalle 9 di sera a mezzanotte e si attirano spettatori come mosche. Così chi rimane in casa e non ha di meglio da fare che accendere la televisione (all'incirca un po' più d'una dozzina di milioni di persone: neanche tante) si distribuisce qua e là senza più calamite. Se vede Panariello che suda ma non è comico, parla toscano per disperazione, e ride alle sue battute per 'tirarsi' la risata ché altrimenti sarebbe un silenzio agghiacciante, scappa a tutta birra. Va quindi dalla Crudelia De Filippi, dove magari si sganascia e si sbellica a vedere un tale, magari sdentato e sempre dialettofono, e rintronato come in un film di Boldi, che da mezzo secolo non vede i figli o così dice, e tutt'a un tratto per un viaggio da Mediaset e rimborsi spese e qualche omaggio della ditta (si suppone), e naturalmente per apparire in televisione, sente, irrefrenabile, il bisogno di riabbracciarli fra urla e singhiozzi. E di chiedere perdono, si capisce.

Lo confessiamo. A noi Panariello non fa sorridere neanche un po'. La trasmissione di Crudelia invece ci fa sghignazzare. A volte, quando la signora è in forma e gli ospiti particolarmente sfacciati o sbrindellati, riusciamo a vederla anche per più di cinque minuti. È una grande e vera tragedia italiana: fa ridere.



Sabato sera in Tv

cast cast & credits
 



 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013