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Acuti shakespeariani a Londra

di Gherardo Vitali Rosati
  The Tempest
Data di pubblicazione su web 25/02/2004  
Scelta coraggiosa ed ambiziosa quella della Royal Opera House che ha commissionato al trentaduenne Thomas Adès un'opera su uno dei più rappresentati testi di Shakespeare. Il giovanissimo compositore, già pluripremiato pianista, ha diretto la sua seconda opera (dopo Powder Her Face, rappresentata al Chelenham Festival nel 1995) al teatro Covent Garden affiancato da un giovane cast di talenti internazionali. Il testo ha così assunto nuova vita grazie all'originale libretto di Meredith Oakes, alle scene semplici ma efficaci di Tom Cairns (anche regista) e Moritz Junge, alla tecnica straordinaria dei cantanti.

Un'ouverture ricca di intervalli semitonali apre la prima scena che rappresenta il fondo del mare durante la tempesta: alghe, corpi fluttuanti sospesi ad invisibili cavi d'acciaio, il profilo della nave che sprofonda sempre più in basso. Con armonie che richiamano le composizioni esatonali di Debussy si crea un'atmosfera sospesa che ben descrive il mondo incantato dell'isola: si insinua dunque un tema tipico della musica di Adès che, dai sogni raccontati in Living Toys (composta nel '93 per la London Sinfonietta) ai toni sacrali di America: a Prophecy, ha sempre mantenuto una forte attenzione per il sovrannaturale.

La dissonanza caratterizza le prime arie: gli abitanti dell'isola, il mostro Calibano e lo spirito Ariel, si ribellano alla tirannia di Prospero che, avendo lì trovato rifugio insieme con la figlia Miranda, li ha ridotti in servitù. Ma con molta più tenacia rispetto al testo di Shakespeare è anche Miranda ad opporsi al padre pronunciando frasi come "non pensare che potrò mai perdonarti" ("never think I will forgive you"), rifiutando di ascoltare ogni giustificazione alla sua violenza. Volumi geometrici e colori accesi caratterizzano la scena: al centro spiccano due enormi pannelli orizzontali che si aprono e si chiudono a libro, il fondale si tinge di blu elettrico durante le arie di Ferdinando, di giallo durante quelle di Ariel. Gli elementi simbolici si fondono con gli oggetti più definiti: dal cubo luminoso prigione di Ferdinando al dinosauro di cartapesta che appare in secondo piano, dal cerchio perfetto in cui è custodita Ariel al canotto gonfiabile ai margini della scena.

The Tempest




Lo spirito è rappresentato da Cyndia Sieden, già famosa Regina della Notte, coadiuvata da tre giovani atlete che si librano nell'aria, ma a lei spetta di affrontare la virtuosistica partitura affidatale da Adès. "Non avevo mai cantato arie così alte" confessa la cantante che durante le prove ha lavorato due ottave più in basso per non rovinarsi la voce; riesce così a creare un personaggio assolutamente particolare, traducendo con queste librazioni la sostanza eterea dello spirito. Alla difficoltà di pronunciare vere parole a quell'altezza, e non semplici suoni come nell'aria del Flauto Magico, risponde solo a volte correttamente, finendo spesso nel cantare ben poco del testo che scorre sui sopratitoli. Per fortuna, nonostante le insistenze di Adès durante le prove, questo cambia ben poco l'impressione finale: evidentemente non sono le parole a caratterizzare la sua Ariel.

La parte di Calibano è stato scritto appositamente per il famoso e giovanissimo tenore Ian Bostridge che entra in scena alzandosi da un letto fatto di libri accatastati. Con un vestito color terra, stivali ai piedi, mantiene il suo ruolo di mostro e tirannicida fallito che è del testo originale, ma a lui tocca l'ultima aria dell'opera. A conclusione della vicenda, infatti, dopo il famoso abbandono della magia da parte di Prospero, compare in scena il mostro, svegliatosi dopo tanto chiasso: non trovando nessuno si rende conto di essere finalmente libero, di nuovo solo con Ariel; sarà quindi lui stesso a doversi auto-incoronare re dell'isola. Lo svanire degli incantesimi e il ritorno della vita normale è accompagnato da una diversa armonia che, abbandonando i semitoni sospesi dei primi due atti, riprende modalità classiche, conducendoci verso una sempre maggiore determinatezza.
Svanito l'incanto, in teatro torna il silenzio, ma come per il neo-re Calibano, anche per il pubblico qualcosa è cambiato durante questa tempesta perfettamente "eseguita", come vuole Prospero, non dallo spirito Ariel, ma da una ben assemblata squadra di artisti.

The Tempest
opera in tre atti


cast cast & credits
 
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The Tempest



 
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