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Così fa Abbado

di Sara Mamone
  Così fan tutte
Data di pubblicazione su web 12/03/2004  
Le donne son tutte civette, gli uomini son tutti creduloni, almeno gli innamorati. Basta saperlo e regolarsi di conseguenza. A prima lettura la trama è questa, misogina e un po' qualunquista e anche molto tradizionale, con le due coppie di innamorati (Fiordiligi e Gugliemo; Dorabella e Ferrando) che si amano, si indispettiscono e si riconciliano, con la serva intrigante (Despina), pronta a consigliare, tradire e ricomporre, il vecchio un po' philosophe (Don Alfonso) che conduce il gioco e, dopo aver scomposto la trama a suo piacimento, la ricompone nella formazione originaria. Facile l'insegnamento condiviso:«Fortunato l'uom che prende / Ogni cosa pel buon verso, / e tra i casi e le vicende / Da ragion guidar si fa. / Quel che suole altrui far piangere/ fia per lui cagion di riso, / E del mondo in mezzo ai turbini / Bella calma proverà».





Così fan tutte




Ma Così fan tutte è la terza opera del team dei capolavori di Mozart e da Ponte ed è, forse anche preteritenzionalmente, un capolavoro assoluto. La sua genesi non è filosofica, anzi banalmente contingente, ma l'’esplicita complessità e potenza delle due opere precedenti (Le nozze di Figaro, del 1786, e Don Giovanni, del 1787) non devono farle ombra. Ormai da tempo critica e pubblico le riconoscono quella malinconica profondità che pare sorgere direttamente come ribaltamento del Don Giovanni e che restituisce, nell'apparente frivolezza di un puro gioco teatrale, il senso di una maturità esistenziale che ha compreso i limiti delle speranze e delle utopie.

Meglio allora (non dimentichiamo che tra le prime e l'ultima di questa trilogia italiana è passata la botta iniziale della rivoluzione francese) acconciarsi alla vita com'è, vivere l'illusione come tale, scovandone tra le pieghe gioie, speranze, occasioni di conoscenza, consumando nel piacere della pura teatralità quello che fuori è solo illusione. Meglio affidare alla giovinezza, e al suo privilegio di inesperienza che le assegna il diritto all'illusione, il compito di guidare lo spettatore sull'insidioso cammino della conoscenza. 


 
 

Charles Workman, Ruggero Raimondi e Nicola Ulivieri durante le prove




E' proprio il senso della giovinezza a permeare questa collaudatissima e sempre splendida ripresa mozartiana, produzione del teatro Comunale di Ferrara e di Ferrara Musica, allestimento del teatro San Carlo di Napoli, replicata felicemente per alcune trionfali serate a Ferrara e Reggio Emilia. Amore e curiosità per i giovani, non giovanilismo, dio liberi, anzi il suo contrario, presa di coscienza di un'incolmabile differenza, curiosità saggia che pur sapendo non cessa di stupirsi. Questo saggio stupore è la sigla di un pieno accordo artistico tra la regia dello spettacolo (firmata da Mario Martone) e la regia musicale (oltre che concertata, vissuta sera per sera, con insostituibile presenza, da Claudio Abbado).

La regia (e vuole essere un assoluto complimento che nulla toglie alla personalità artistica di Mario Martone) discende direttamente dalle grandi interpetazioni mozartiane di Strehler (ricordare anche soltanto Le nozze scaligere) e dalle più recenti prove di Peter Brook (quel Don Giovanni di meravigliosa freschezza e levità che, proprio per il debutto della Mahler Chamber Orchestra, Abbado e Brook hanno tratto fuori qualche anno fa dal cilindro delle loro magie). Di quelle memorabili prove questa creazione del ben più giovane artista partenopeo ha il senso preciso del limite assegnato al regista dal gioco delle parti nell'allestimento operistico: quella titanica e insieme umile creatività che i due grandi hanno sempre messo al servizio del testo (musicale e drammaturgico insieme), sfuggendo agli eccessi del narcisismo individuale.





Così fan tutte




Le invenzioni sono tutte funzionali all'esaltazione della drammaturgia, sottolineano e indicano passaggi e momenti di pathos e di azione. L'essenza del dramma giocoso è esaltata in un avvicinamneto al pubblico che rispetta gli spazi del teatro all'italiana con l'inserimento di semplici praticabili laterali e l'uso sobrio e pertinente delle "entrate" dalla sala; gli sfondati ospitano squarci di marine e barconi, ma il fulcro della vicenda sono i due letti "fratelli" posti su un'ampia pedana leggermente aggettante sulle giovani teste degli orchestrali, anche'essi, da questo semplice artificio, avvicinati alla scena ma non oppressi. Vicine in un amalgama inscindibile risultano così tutte le componenti del gioco: la meravigliosa orchestra, splendente di giovinezza e dal suono sempre nitidissimo, la compagnia di canto.

La sera della nostra degustazione il cast comprendeva la bella e autorevole Stella Doufexis come Dorabella, l'elegante e duttile Saimir Pirgu come Ferrando, l'incantevole fisicamente, scenicamente e vocalmente Markus Werba, il perfetto raisonneur di Andrea Concetti, la duttile e contrastata Fiordiligi di Rachel Harnisch, la cui pienezza di prestazione era a tratti un po' offuscata da una non impercettibile ansietà esecutiva, e la gradevole ma troppo vezzosa e conformista Despina di Cinzia Forte; ma qui dobbiamo confessare una personale antipatia per il ruolo, la cui ovvietà ascoltiamo troppo raramente arricchita di implicazioni "scure" che le darebbero il giusto spessore di alter ego del disincantato don Alfonso.

Sintesi di tutte queste componenti la presenza del direttore musicale, la cui sobria gestualità, vista dal marginale palchetto in cui la sorte amica ci ha piazzato, diventava partecipazione sollecita e attenta ad ogni emissione di suono, ad ogni gesto e movimento degli interpreti. Posto al centro del vortice il grande maestro, dotato nei gesti e negli occhi di invisibili fila, teneva uno per uno i suoi "pupi" legati al magnetismo della propria guida, non meno direttore dell'orchestra che delle voci, al tempo stesso demiurgo dell'incanto e primo fruitore, ancora stupito, di quel godimento, partecipe per primo di una straordinaria gioia intellettuale e culturale, che non è analgesico o anestetico ma punta sublime di una convenzione.

Così fan tutte
dramma giocoso in due atti


cast cast & credits
 
trama trama


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