Fra le poche certezze che abbiamo, almeno per ciò che riguarda la vita quotidiana, c'è questa: il sabato sera non si può stare in casa. Ma si sa, ci sono anche i malati, le puerpere, quelli che si sono rotti una gamba: insomma, gli impossibilitati a uscire. Ieri sera, sabato 18 settembre, abbiamo capito il loro dramma.
Perché anche noi siamo rimasti in casa, pur non appartenendo a nessuna delle categorie sopra menzionate, e soprattutto non a quella delle puerpere. Si aspettava una telefonata, accidenti, che è arrivata un po' tardi. Così, nell'attesa, abbiamo acceso la televisione, a caso.
È apparso un tale, con un nasone, vestito come un clown di periferia. Ci sembrava il nonno di Pippo Franco, e invece era proprio Pippo Franco. Fuga immediata col telecomando. Così siamo saltati da Canale 5 a Rai Uno, e ci siamo rimasti per un po': Miss Italia. Abbiamo saputo, dall'arzillo presentatore, che era addirittura la terza consecutiva trasmissione che la Rai, sempre così attenta ai bisogni culturali del Paese, dedicava all'Evento. Ce ne sarebbe stata un'altra, la finale, il giorno dopo. Troppo buoni.
Una premessa: fare dell'ironia su questo baraccone, residuo noioso e deprimente dei tristissimi anni del dopoguerra, quando le fanciulle si presentavano con un costumino (l'ha ricordato Lucia Bosè) cucito dalla mamma con stoffa di fortuna, è anche troppo facile. Quindi non la faremo. Ma certo che di acqua, a Salsomaggiore, dev'esserne passata parecchia se ora una delle fanciulle in mutande si presenta così: "sono intelligente, intelligente, intelligente" (la replicazione, dai tempi di 'resistete, resistete, resistete', va di moda: ma vedete dove si va a finire con la retorica, a volte?).
Infatti l'intelligenza e la cultura fanno parte delle qualità che una vera Miss deve avere, che ci crediate o no (sappiamo la risposta: cattivi!). E quindi le fanciulle in mutande sono state sottoposte a un esamino da una commissione, vestita. La cosa potrebbe essere consigliata alla ministra Moratti per vivacizzare gli esami di Stato ormai così noiosi: ma abbiamo detto che non facciamo commenti malevoli.
Nel teatrone, anzi Palasport, sono schierate un centinaio di figliole venute da ogni parte d'Italia, e già vincitrici di qualche concorso di Miss dai nomi più fantasiosi. Dovrebbero essere le bellissime d'Italia, e come tali si lasciano intervistare, e ci raccontano con serietà e marcato accento dialettale chi sono e cosa pensano della vita: che è sempre una bella lezione, diciamolo pure, che la Rai ci fornisce quasi gratis. Sapere cosa pensa del mondo una figliolona in slip con gli occhi sbarrati e il sorriso stampato d'ordinanza, che viene da una qualsiasi provincia dello Stivale, ci fa pensare. Grazie, prendiamo appunti.
Presenta la serata, che dura più o meno quattro ore (non le abbiamo viste tutte: per fortuna la telefonata è arrivata e siamo scappati a tutta birra), Carlo Conti: da noi altrove già definito il presentatore più abbronzato del mondo, qualità non disprezzabile e sicuramente la sua migliore. Ora sembra meno abbronzato: infatti appare più moscio, come Sansone quando gli tagliavano i capelli. Questo Conti a noi fa sempre questa impressione: che sia in realtà un impiegato di banca, di quelli che vanno in agosto nei villaggi turistici, a cui qualcuno ha chiesto 'abbi pazienza, presenta tu perché non arriva l'animatore'. E lui ha fatto quel che poteva, sbirciatine alle cosce delle Miss comprese.
Così a occhio, prima di scappare a gambe levate, ci è sembrato che queste Miss non fossero neanche granché. Una volta usciti di casa, ieri sera, ne abbiamo viste di meglio dappertutto: al ristorante, per strada, al cinema. Anche più simpatiche, intelligenti (tre volte), spiritose. Vestite meglio. Volete un consiglio? a parte le puerpere, anche se avete una gamba rotta, uscite lo stesso. Dovunque voi siate, è sempre meglio che a Salsomaggiore.
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Miss Italia
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Edizione Miss Italia Luglio 1954
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