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Un aperitivo di lacrime

di Roberto Fedi
  Un'immagine del film "Arancia meccanica" di Stanley Kubrick
Data di pubblicazione su web 08/10/2004  
Si pensava (l'ottimismo non sempre è una virtù) che la cosiddetta televisione del dolore, tipica dei paesi sottosviluppati, fosse ormai un ricordo. Sapete di cosa stiamo parlando: di intere mezz'ore in cui, con attenzione quasi morbosa, il telespettatore doveva sorbirsi confessioni in pubblico di malati all'ultimo stadio, tossicodipendenti con l'Aids, signorine anoressiche, disperati senza scampo, e via di questo passo; con un conduttore o conduttrice che impietosamente interrogava la povera umanità che aveva di fronte, la incalzava, la faceva piangere: dopodiché via col liscio e tutti a cena.
 

Intendiamoci: non si vuol dire che si debba chiudere gli occhi di fronte al dolore altrui. Anzi. Ma che ci è sempre sembrato osceno fare, di questo dolore, uno spettacolo, intervallato da balletti canzoncine tette al vento e giochi scemi. Tutto qui. E che il pianto, come ogni altra manifestazione del 'privato' di chiunque, dovesse - se sincero - essere riservato e dolente, non esibito davanti a qualche milione di sfaccendati e soprattutto non sollecitato da un qualsiasi conduttore televisivo, con la faccina atteggiata alla circostanza.
 

Ma, come dicevamo, l'ottimismo alla Rai è un peccato. Perché su Rai Uno è tornata, baldanzosa, Mara Venier (Domenica In, tutto il santo pomeriggio). La quale Venier, a parer nostro, rappresenta quanto di peggio la televisione pubblica sia stata capace di ammannirci negli ultimi anni (Pagelle di fine anno, Bruno Venier, Non si può: ovvero, una domenica (In)decente, eccetera). Questa Venier, come sanno i nostri affezionati lettori, ha secondo noi non due facce, ma due faccine: la faccina A, quella giocherellona sguaiata e romanesca, e quella B, apprensiva e compresa nello pseudo-dolore (o forse viceversa: ma tanto è lo stesso).
 

Domenica 3 ottobre, all'esordio, a un certo punto - colpo da maestra, non c'è che dire - ha sfoderato quella B. Si era prima di cena, momento di ascolto che deve servire da 'traino' per il Tg Uno che segue. Eccoci all'intervista 'a due': la faccina B e un'altra persona. Che è una giovane signora, la mamma di Denise, la bambina di 4 anni scomparsa in Sicilia.


La faccina B, apprensiva ed emozionata con un crescendo fino alle lacrime, fa parlare la giovane signora. La incalza. Come sempre in questi casi, la regia si comporta così: camera puntata sul volto delle due in scena. Primissimo piano. Che mette in evidenza, senza pudore, tutto: il tremito della bocca, le rughe intorno agli occhi (della madre: la Venier è truccatissima e pettinatissima, ci mancherebbe), gli sguardi persi (della madre). Dopo un po' è matematico: sgorgano le lacrime, abbondanti, sincere (quelle della madre).

 
Sono, guarda caso, le otto. A quel punto il 'picco' d'ascolto deve essere eccezionale. La madre piange, disperata. Non sa che fare. La Venier si alza, la abbraccia. La madre le si butta fra le braccia, piangendo ormai senza freno. Singhiozza. Telecamera fissa in primo piano sulle due donne. La Venier piange anche lei, o così sembra, la abbraccia stretta, e con la mano alzata fa cenno al regista che non può parlare, e che resterà così. Fine della scena. Tatàtà-taratààà….! Tg Uno. Tutti a cena. Bel colpo.

 
Come raramente ci accade, non abbiamo parole. Vogliamo concludere con questa considerazione. Questa rivista web, come il lettore potrà controllare sulla home page, viaggia oramai vicino al milione e mezzo di contatti mensili. Grazie, naturalmente. È letta, quindi: non è una rivista clandestina. È consultata (lo sappiamo), anche da chi lavora alla Rai. Perciò abbiamo una richiesta: che gli uffici stampa del pur malridotto, ma ancora in carica, CdA, del Direttore di Rete, e del Direttore Generale Cattaneo stampino questa 'videata', e la portino a questi signori. E che questi (il nostro indirizzo di e-mail è qui sotto) rispondano, nella loro veste di dirigenti e amministratori pubblici, a questa banale domanda:

Gentili signori: ma si può?



Domenica In

cast cast & credits
 



un'immagine del film
Un'immagine del film Arancia meccanica di Stanley Kubrick


 
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