Seconda stella a destra

di Giulia Tellini

Data di pubblicazione su web 07/09/2004

Jonnhy Depp e Freddie Highmore
Londra 1903: aggirandosi furtivamente nei corridoi del teatro in cui si sta svolgendo la prima rappresentazione della sua ultima commedia, lo scrittore James Matthew Barrie (interpretato da un intenso e misurato Johnny Depp) vede una pioggia torrenziale abbattersi sul pubblico. Lo spettacolo è un insuccesso. Il film procede, poi, illustrando con metodica calma l'apparente grigiore quotidiano del protagonista: il rapporto freddo con la moglie, le passeggiate nel parco con il cane, l'amicizia con i quattro piccoli fratelli Davies e con la giovane madre Llewlyn (una matura e struggente Kate Winslet).

Con studiata gradualità il regista, sempre più spesso e ad intervalli più lunghi - svelando le smagliature presenti nella rete di questa vita - mostra le semplici azioni di Barrie magicamente trasfigurate e rese poetiche dalla sua immaginazione e dal policromatico estro inventivo (ai suoi occhi il pubblico annoiato è un temporale scrosciante sulla platea, esibirsi in un precario ballo col cane sul prato è - in realtà - far danzare lievemente un orso in mezzo al circo). Barrie si abitua a trascorrere intere giornate giocando con i Davies che, dopo la morte del padre e l'incipiente malattia della madre, hanno precocemente abbandonato la fantasia.

Kate Winslet e Johnny Depp
 
Soprattutto il sensibile Peter (l'esile Freddie Highmore). Il film, grazie a sfumate dissolvenze, mescola le scene dei giochi "reali" (fingere - to pretend - di essere indiani o pirati nel giardino di casa) alle realtà parallele di Barrie (essere veramente nel selvaggio west o in alto mare) e alterna alle sequenze in compagnia dei bambini quelle in teatro dove, ispirandosi ai Davies, Barrie sta mettendo in scena, malgrado lo scetticismo dell'impresario e amico Charles Frohman (Dustin Hoffmann, già Capitan Uncino in Hook), il nuovo testo: Peter Pan, or the boy who wouldn't grow-up.

Drammaticità e fantasia, lacrime e incanto si fondono in questo film che, non scadendo mai nel melodrammatico, riesce a commuovere in virtù del perfetto ritmo narrativo e del delicato modo in cui sono tratteggiate e risolte, con discrezione, certe situazioni psicologiche.

La moglie di Barrie non riesce a vedere gli "Alti Eldoradi" dove abita il marito ed è il suo tormento: lo vede solo scrivere e chiudersi in se stesso. Le loro camere sono contigue: dalla "malchiusa porta" della stanza di lei si intravede una normale stanza mentre quella di lui nasconde un "chiaro reame" splendente di solarità. Barrie tende essenzialmente alla solitudine e alla malinconia ma, dentro di sé, per sopravvivere, si sforza di coltivare la sincerità e la fatata potenza onirico-palingenetica di un fanciullo ("Peter Pan sei tu" gli dice Peter Davies alla fine della prima dello spettacolo avvenuta il 27 dicembre 1904). La vita è crudele e, secondo il saggio Barrie, bisogna sapersi proteggere: se è necessario che i bambini crescano (nell'ordine e nella disciplina), è meglio per loro non cambiare del tutto e non dimenticare di aver trovato un giorno l'isola che non c'è. "È importante - dice l'attore protagonista - il recupero della fantasia, non un rifugio o una fuga, ma la ricerca di una speranza che qualcosa possa cambiare". Il regista, assecondato da un Depp umano e divertente, armonizza equilibrata razionalità e magia.

Cast & credits

Titolo 
Finding Neverland
Origine 
Usa
Anno 
2004
Durata 
101 min.
Formato 
35 mm. (1:2,35)
Colore 
Adattamento 
dall'opera teatrale di Allan Knee
Regia 
Marc Forster
Interpreti 
Johnny Depp
Kate Winslet
Julie Christie
Radha Mitchell
Dustin Hoffman
Produttori 
Nellie Bellflower, Richard N. Gladstein
Produzione 
Miramax Film Corporation
Distribuzione 
Buena Vista International
Scenografia 
Trisha Edwards
Costumi 
Alexandra Byrne, Mary Kelly
Sceneggiatura 
David Magee
Montaggio 
Mat Chesse
Fotografia 
Roberto Schaefer
Suono 
Danny Sheelan (DTS Digital / Dolby SR)
Musiche 
Jan Kaczmarek