In hoc signo...
Non sono cattolico e (stavo per dire grazie a dio) non sono musulmano né ebreo né buddista né fedele di altra religione. Il crocifisso mi ricorda bellissime opere d'arte e un orribile martirio praticato non solo in Palestina. Eppure trovo inaccettabile che lo si tolga da un'aula scolastica italiana. O meglio che lo si tolga perché il fedele di un'altra religione lo ha chiesto.
Come laico mi sento doppiamente offeso. Non una religione, ma due si contendono il diritto di invadere lo spazio libero di uno stato per inalberare i propri simboli.
Lo stato (se c'è), la repubblica (se sopravvive), il parlamento (se è libero) hanno il diritto e il dovere di stabilire quali simboli si possono o non si possono esporre: nessun credente (di qualunque religione) può fare altrettanto né può ardire di protestare per una decisione dello stato in cui vive. Altrimenti si scateneranno - a seconda delle procure - le denunce incrociate e le ritorsioni, e dalla carta bollata si passerà all'iconoclastia e da questa, piano piano, si potrà arrivare a quello che Bosnia e Palestina ci hanno mostrato e ci mostrano.
Chi difende i musulmani in questa circostanza è un clericale.
Come laico mi sento doppiamente offeso. Non una religione, ma due si contendono il diritto di invadere lo spazio libero di uno stato per inalberare i propri simboli.
Lo stato (se c'è), la repubblica (se sopravvive), il parlamento (se è libero) hanno il diritto e il dovere di stabilire quali simboli si possono o non si possono esporre: nessun credente (di qualunque religione) può fare altrettanto né può ardire di protestare per una decisione dello stato in cui vive. Altrimenti si scateneranno - a seconda delle procure - le denunce incrociate e le ritorsioni, e dalla carta bollata si passerà all'iconoclastia e da questa, piano piano, si potrà arrivare a quello che Bosnia e Palestina ci hanno mostrato e ci mostrano.
Chi difende i musulmani in questa circostanza è un clericale.
Voltaire discute con un gesuita