Latteso
film di una delle veterane del cinema europeo, Agnieszka Holland, vuole essere un omaggio coraggioso, ed anche un
poco commosso, ad un grande reporter degli anni Trenta del secolo scorso, Gareth Jones. Il giovanissimo reporter
per primo, appunto alla metà di quegli anni, alzò il velo, ahi quanto pesante e
funerario!, della terribile carestia che fece nella Russia della grande
illusione stalinista, e più precisamente in quello che fino ad allora era stato
il granaio dEuropa, lUcraina, alcuni milioni di morti.
Erano
gli anni della collettivizzazione forzata e del conseguente disastro
produttivo, ma erano anche gli anni in cui il consolidamento della potenza
uscita dalla rivoluzione bolscevica stava avvenendo attraverso una benevola e
interessata rete di relazioni con le grandi potenze del tempo. Le maglie della
censura erano strettissime, certo, ma gli occhi di chi avrebbe avuto il compito
di indagare la verità erano abbacinati da lusinghiere occasioni corruttive e
anche i migliori giornalisti del tempo non disdegnarono affatto vere e proprie
complicità. Clamorosa quella del capo della delegazione giornalistica
accreditata in URSS, Walter Duranty,
vincitore del premio Pulitzer e incrollabilmente filo-stalinista.
Ma la
verità va cercata dove si trova e non nei luoghi appositamente apparecchiati
per eluderla. È questa la lezione di giornalismo di Jones (e sembra di capire
che sia un accorato consiglio che la regista rivolge anche alla stampa di oggi).
Garret Jones non si accontentò infatti dei comunicati ufficiali e delle blande
inchieste dei colleghi accreditati ma prese il treno da Mosca a Karkov e la
verità gli apparve nella sua ineludibile tragicità.
Proprio
nel viaggio nellinnevata e sterminata pianura, con la macchina fotografica che
documenta langoscia dei volti, il film trova il suo stile, e il discorso la
sua chiarezza. Se non fosse per quei momenti di purezza visiva, per quei volti
senza parole, il film sarebbe soltanto la solida costruzione di una storia
morale. Lassetto del racconto è infatti fin troppo tradizionale, senza scosse
e senza colpi dala, anche se assai ben recitato e condotto. Furono proprio le
immagini allepoca dei reportage pubblicati dalleditore Hearst a smuovere le coscienze; sono ancora oggi le immagini a dare
al film una sua severa e persistente bellezza.
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