La corrispondenza fra una grande
artista del teatro e un capo di Stato, limperatore del Brasile Don Pedro II,
è documento raro e dinsolito interesse, anche per lattualità. Nel
bicentenario della nascita di Adelaide Ristori (1822-1906), attrice e
capocomica, si gode della nuova edizione del carteggio fra i due personaggi,
già apparso in Brasile nel 2004.
La Ristori conobbe Don Pedro,
ultimo imperatore, durante la sua prima tournée in America Latina.
Entrambi furono protagonisti dun sodalizio dai legami affettivi e
organizzativi, potenziati dal gusto del sovrano per la cultura e la lingua
italiane (chegli approfondiva anche con la traduzione) e dalla passione per lo
spettacolo, condivisa con la moglie, Teresa Cristina di Borbone. E per la
figlia darte, nobilitata dal matrimonio con il marchese Giuliano Capranica del
Grillo, unoccasione di confronto sociale a livello elitario.
Gli archivi interessati sono il
Museo Biblioteca dellAttore di Genova e la Biblioteca Nacional do Brasil. La
pubblicazione comprende sessanta lettere di Ristori e settanta di Don Pedro,
nel periodo che va dal 1869 alla morte dellimperatore nel 1891. Oltre a
documentare gli incontri susseguitisi in carriera dallartista, lo scambio
lascia percepire implicazioni personali profonde, sulle quali ciascuno esprime
la propria riflessione in aspetti originali e inediti. Mentre Don Pedro
soddisfa curiosità estetiche e letterarie, riguardanti lItalia in particolare,
grazie alla disponibilità della singolare ambasciatrice, la donna prende
coscienza di circostanze e ragioni politiche funzionali a rapporti di portata
internazionale. Sorprende in lei la sobrietà – la modestia addirittura – nel
mostrarsi in quanto artista. Intanto, avvenimenti mondiali decisivi scorrono
nelle calligrafie emozionate e spontanee, ma sorvegliate, degli interlocutori,
testimoni sempre molto partecipi delle vicende del tempo. Appaiono così
mutamenti e atti politici, sciagure collettive o lutti familiari, inseriti in
cronache di quotidianità comune: la presa di Roma, le vicende di Napoleone III,
la battaglia di Sedan, la guerra brasiliana contro il Paraguay. Via via la
marchesa manifesta le sue posizioni sui regimi o sui regnanti, la simpatia
monarchica e i buoni rapporti con Casa Savoja, lantipatia per il potere pontificio.
Grazie anche alla guida dellIntroduzione, si scopre la sua opera di
animatrice del nostro Risorgimento. Se a Roma Ristori può vantare un parentato
aristocratico, a Parigi (come del resto un po accade per il brasiliano) trova
una patria delezione distinta per frequentazioni e amicizie.
Laspetto teatrale e la cura
relativa, almeno per lattrice, restano sullo sfondo rispetto alle notizie di
viaggio, degli incontri eminenti e della famiglia, sempre presente nelle
annotazioni dei suoi sentimenti. Nella politica imperiale, la funzione
dellarte è intesa come lenitiva delle tensioni sociali e in Ristori, oltre che
mezzo daffermazione personale, ha potere riabilitativo dellintera categoria
professionale. La seconda visita in Brasile nel 1874 fa parte di un vero “giro
del mondo” che, passando da New York e San Francisco, attraverso il Pacifico
giunge in Australia, per risalire verso lIndia e per Suez, fino allEuropa.
Allora risaltano per la capocomica le difficoltà della gestione dellimportante
«macchina artistica» (p. 239) illustrate nellIntroduzione.
La curatrice sviluppa un saggio
sagace ed esaustivo sulle condizioni e sul significato della carriera artistica
e imprenditoriale della Ristori, per la quale le trasferte internazionali
contribuivano alla sua fama e rafforzavano la sua funzione di ambasciatrice
anche politica, influente per immagine e prestigio. Pure lo stile e lobiettivo
estetico vengono posti in risalto mediante rievocazione di capolavori tipici,
come Medea, data in
apertura delle recite a Rio de Janeiro nel 1869, allorigine dentusiasmo e
ammirazione strepitosi nel pubblico. Le Lettere sono invece parche di
enfasi e più rivolte allessenza e allimpegno. Ad esempio, lattrice studia la
lingua locale, portoghese o inglese, in vista di adottarla nella recitazione,
come farà in Inghilterra con Maria Stuarda. Molti aspetti linguistici
del carteggio rivelano doti espressive, ed esigenze spirituali, mostrandosi in
entrambi i casi quali mezzi di conoscenza. È divertente luso di formule di
commiato e di saluto, attorno allimmancabile clausola del sovrano, quel “Di
lei attaccatissimo D. Pedro” che si confessa e si contiene, fra educazione e
passione. Nellultimo periodo, il “cuore che non invecchia” delluomo malato e
in declino, denuncia nostalgia e desiderio di crescente vicinanza sentimentale.
Ma ragioni di stato e di noblesse obbligano a discrezione e pudore
autentici. Suona a conferma di vocazione e di carattere il motto con il quale
si definisce la Ristori: «Ordine, fede e fermezza» (p. 250).
La galleria di ritratti, in Appendice,
illustra specialmente la fisionomia dellartista nei ruoli che ne sancirono il
successo più affettuoso presso lamico e ammiratore.
Di Gianni Poli
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