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Armando Fabio Ivaldi, “Avrò tregua a dì sì gravi?”. Opera e ballo a Genova durante la Restaurazione (1816-1848), Cogorno (Ge), Panesi edizioni, 2016 Libri

Si segnala la pubblicazione, in edizione digitale, di una raccolta di quattro saggi di Armando Fabio Ivaldi dedicati allo spettacolo a Genova durante la Restaurazione. Al centro delle riflessioni le diverse strategie culturali portate avanti da Carlo Felice (1821-1831), ultimo discendente della dinastia sabauda, e dal successore Carlo Alberto di Savoia-Carignano (1831-1848) in un periodo storico difficile, che vide la soppressione della Repubblica Ligure e la conseguente annessione di Genova al Regno di Sardegna. Un trentennio, quello dal 1816 al 1848, caratterizzato da turbolenze politiche ed economiche, ma durante il quale vi furono rilevanti avvenimenti teatrali. Basti pensare all’inaugurazione del Carlo Felice il 7 aprile 1828: un teatro simbolo per i genovesi, che lo fecero costruire al posto della caserma voluta da Vittorio Emanuele I di Savoia per sopprimere il dilagare delle simpatie giacobine in città.  

E proprio il nuovo teatro è uno tra i protagonisti di un volume che ben promette sin dalla copertina, dove è riprodotto un poco noto acquarello di proprietà della famiglia paterna dell’autore e di cui sino ad oggi era stata vietata la riproduzione. L’opera, databile tra il 1892 e il 1901, fu commissionata al pittore francese Dominique-Hubert Rozier e offre un’iconografia inconsueta del Carlo Felice e della piazza antistante. Eloquente introduzione alle pagine che seguono, in cui si affrontano alcuni dei temi salienti della storia dello spettacolo e della scenografia dell’Ottocento, non solo ligure: dalla rigida censura della polizia militarizzata creata da Carlo Alberto per controllare gli spettacoli pubblici, ballo in primis, alle parodie metastasiane di moda tra fine Settecento e inizi Ottocento, sino alle messe in scena belliniane e ai difficili rapporti tra cantanti, scenografi e impresari. Chiamando in causa alcuni grandi personaggi dell’epoca quali Giuditta Pasta, Adelaide Tosi, Michele Canzio e Alessandro Sanquirico.

                                                                    Lorena Vallieri


INDICE

Avrò tregua a dì sì gravi?

     Nota di copertina

     Prefazione

I. La “suprema dea dei chiavistelli”. Censura, politica e ballo a Genova durante la Restaurazione

     Appendice I

     Appendice II

     Note I

II. “Chute et rétablissement de la royauté”: parodie metastasiane fra Sette e Ottocento (Genova, Napoli, Roma, Torino)

     Appendice I

     Note II

III: Ut varietur: scene milanesi e scene genovesi per Norma di Bellini (1831 e 1848)

     Appendice I

     Note III

IV: Una “Divina” che snobbò il Teatro Carlo Felice di Genova, una sostituta bizzosa, un compositore relegato ad Albaro e uno scenografo en impasse (1827-1828)

     Appendice I

     Appendice II

     Appendice III

     Note IV

Abbreviazioni

Bibliografia

Indice delle illustrazioni

Ringraziamenti

Nota biografica



 
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