Edipo e «le cose nascoste alla innocente salute»

di Michela Zaccaria

Data di pubblicazione su web 26/03/2013

La serata a Colono

 

In questi tempi di sovrana apatia sulle scene, Mario Martone allestisce La serata a Colono di Elsa Morante, a quarantacinque anni dalla sua pubblicazione. Negli anni non sono mancati tentativi falliti di rappresentarla, al cinema con Eduardo De Filippo e Carmelo Bene, a teatro con Vittorio Gassman. Interprete naturale è allora Carlo Cecchi, amico della Morante e curatore con Cesare Garboli dell'edizione Mondadori.

 

Questo altro epilogo del parricida ed incestuoso re tebano prevede molteplici registri di rappresentazione ed è indefinibile già nella forma: poema, commedia, tragedia, melodramma? Il personaggio che si crede Edipo è un paranoico alcolizzato e logorroico che ripercorre le stazioni del suo allucinato calvario. Egli vede «cose nascoste alla innocente salute», ossessivamente legato ai grandi temi del mito nel quale si identifica (colpa dell'eroe, persecuzione divina, desiderio di oblio).

 

                                foto di scena © Mario Spada


Dal corridoio del reparto neurodeliri di una città del sud Europa lo spettacolo ci conduce altrove: non più in ospedale col vecchio pazzo, la figlia adolescente, i guardiani, la suora, i dottori, il coro dei matti che bofonchia in platea, ma nella mente di Edipo. Qua e là, i brandelli della vita del personaggio (un piccolo proprietario meridionale) sono proposti in chiave parodica, sebbene il modello tragico stia sempre in filigrana.

 

Provocatoria è la letterarietà del testo, soprattutto nei due lunghi melologhi del protagonista, incastonati nello svolgimento del dramma al ritmo di tamburi o su note di clavicembalo, quasi fossero grand'arie d'opera.

 

Carlo Cecchi recita il suo Edipo performer e visionario non immemore della lezione di Artaud e nella crudele condizione di essere legato e bendato alla barella per un'ora e mezzo. «Oggi…Domani…Ieri…Io recito perché mi pagano, senza virgole né punti!» dichiara esplicito. Il registro è quello straniato ed ambiguo che gli conosciamo. Gli attori che fanno corona restituiscono un linguaggio concreto, ma di forte musicalità poetica. Antonia Tuppo presta accorati accenti al personaggio di Antigone, figlia-ragazzina inconsapevole ed un po' tarda, che si esprime in un dialetto meridionale inventato ed intriso di saggezza popolare. Angelica Ippolito è la suora che gli ammannisce la mortifera bevanda con la dolcezza di una ninna nanna per bambini.
 

                               foto di scena © Mario Spada

 

Sulla scena il gran disco del sole al neon - «sole fanatico sole scarmigliato avvinazzato drogato demente» - diventa un pendolo che segna il tempo dei deliri persecutori del protagonista. Così la voce Edipo si mescola a voci di matti e di Parche-bambine, a campanelli allarmanti, a carillon ed organetti da festa paesana (suoni di Hubert Westkemper).

 

Il regista Martone ritrova Cecchi dopo il film Morte di un matematico napoletano (1992) e l'Edipo a Colono sofocleo (Teatro di Roma, 2004-2006) e gli orchestra intorno uno spettacolo emozionante, facendo confluire attorno al sodale altri artisti legati all'esperienza della compagnia Gran Teatro: Nicola Piovani per le musiche e lo scenografo Sergio Tramonti.

 

 

La serata a Colono

Cast & Credits




Cast & credits

Titolo 
La serata a Colono
Anno 
2013
Durata 
90 min.
Data rappresentazione 
24 marzo 2013
Città rappresentazione 
Firenze
Luogo rappresentazione 
Teatro della Pergola
Autori 
Elsa Morante
Regia 
Mario Martone
Interpreti 
Carlo Cecchi (Edipo)
Antonia Tuppo (Antigone)
Angelica Ippolito (Suora)
Victor Capello (guardiano)
Vincenzo Ferrera (guardiano)
Totò Onnis (guardiano)
Giovanni Calcagno (coro)
Salvatore Caruso (coro)
Dario Iubatti (coro)
Giovanni Ludeno (coro)
Rino Marino (coro)
Paolo Musio (coro)
Franco Ravera (coro)
Rino Marino (Dottore)
Francesco De Giorgi (tastiere)
Andrea Toselli (percussioni)
Produzione 
Fondazione del Teatro Stabile di Torino/Teatro di Roma/Teatro Stabile delle Marche
Scenografia 
Mario Martone e Sergio Tramonti
Costumi 
Ursula Patzakluci e Pasquale Mari
Suono 
Hubert Westkemper
Musiche 
Nicola Piovani
Note 
foto di scena di Mario Spada