Frivoli alla meta. Il teatro della politica
di s.f.
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Data di pubblicazione su web 26/03/2001 |
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Non avremmo voluto "entrare in politica". È stata la politica a entrare da noi, in teatro. Berlusconi è diventato popolare grazie ai nani e alle ballerine delle sue televisioni e, anche grazie a quelle, è salito alla Camera e oltre. La sinistra che veniva da lontano ha cominciato con la politica e piano piano è scesa sul palcoscenico.
All'inizio Berlusconi possedeva la più ricca scuderia di clowns: il "mamo" (Fede), il "generico primario" (Liguori), lo Zanni (Ferrara), il Capitan Spavento (Sgarbi), il Dottor Balanzone (Costanzo) eccetera.
La sinistra, invidiosa della ricchezza di lui e inconsapevole della propria, ha cercato di imitarlo e di superarlo. Alla fine c'è riuscita. Ha dismesso l'ideologia, la serietà, l'impegno e si è dedicata, anche lei, alla leggerezza del comico, possibilmente demenziale. È diventata, nel giro di pochi anni, solidamente frivola.
Così adesso, mentre Berlusconi controlla la maggior parte dei mezzi di informazione e formazione (da Electa-Mondadori-Einaudi al Maurizio Costanzo Show), la sinistra controlla la maggior parte dei comici.
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un giullare
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