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Apologia di Bragagna parte II (Torino 2006)

Gentile redazione,
trovo davvero inspiegabile ed eccessiva la critica di Roberto Fedi nei confronti del telecronista RAI Franco Bragagna. A parte il fatto che non è vero quello che ha detto il signor Fedi, cioè che Bragagna ha lasciato poco spazio alle altre due voci nella telecronaca della cerimonia inaugurale di Torino 2006 (si trattava di Claudio Icardi e Paolo Galimberti), non riseco a comprendere che tipo di telecronaca volesse il signor Fedi. Tutte le immagini che sono passate sul video sono state commentate con cognizione di causa e senza mai fare un commento fuori luogo e se al signor Fedi non è piaciuto il riferimento alle olimpiadi passate (Atene, Cortina, Salt Lake City e financo Vattelapesca) è solo un suo problema; ad ogni inizio di manifestazione credo sia quasi d'obbligo fare riferimento a cio che di bello o divertente è accaduto nelle edizione passate e se le note di Puccini non si sono sentite, pazienza, dopotutto eravamo alla cerimonia d'apertura di un avvenimento sportivo e non ad un concerto da camera.

Il signor Fedi è anche contraddittorio; nella sua recensione critica infatti Bragagna perché nella cerimonia ha parlato troppo, accompagnando quindi l'avvenimento, mentre nella risposta che ha dato alla lettera del signor Giovanni M. dice che un telecronista "deve accompagnare lo spettacolo". Franco Bragagna è uno dei pochi commentatori in Italia che sa quello che commenta, la sua cultura sportiva è indiscutibile così come è indiscutibile la sua dialettica e i veri appassionati di sport penso che non abbiano niente da criticare. Ci ha regalato telecronache stupende e indimenticabili e non solo quando ha vinto un nostro rappresentante.

Permettetemi di citare solo alcune delle sue indimenticabili telecronache:

- La vittoria della Wassensteiner a Lillehammer 94
- La vittoria di Fauner a Thunderbay 95
- La vittoria di Mori a Siviglia 99
- La vittoria della Belmondo a Salt Lake City 2002
- La vittoria di Baldini ad Atene 2004

Il signor Fedi vada a rivedersi queste telecronache. Se rimane sulle proprie idee vuol dire che non è un tifoso appassionato di questi sport, perché non è vero che un tifoso appassionato vuole solo un commentatore che accompagni lo spettacolo, lo vuole partecipe. E al di là della partecipazione emotiva, Bragagna ha dimostrato tutta la sua bravura commentando con competenza numerosi sport, con un eclettismo raro nel panorama televisivo; solo Strefano Bizzotto (RAI) e Massimiliano Ambesi (Eurosport) riescono a reggere il confronto.

Cordiali saluti

Fabio S.

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Il critico risponde


Gentile lettore,
il problema è che chi commenta gli eventi sportivi non lo fa solo per i "tifosi appassionati", come lei si definisce. Dovrebbe farlo per tutti. Il "tifoso appassionato" può urlare quanto vuole in Curva Sud o - se crede - nel salotto di casa sua, ma il commentatore televisivo dovrebbe osservare un minimo di rispetto per ciò che sta vedendo e che deve (è il suo mestiere, benissimo retribuito) 'veicolare' allo spettatore. Il caso a cui mi riferivo era, addirittura, non una gara ma la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi di Torino: che era molto bella, ne converrà, e che meritava un commento più sobrio, meno strillato, meno invadente. Al punto che a un certo momento l'Icardi (il Galimberti quasi non riusciva ad aprire bocca) ha dovuto dire al Bragagna ormai in delirio affabulatorio di stare un po' zitto (più o meno) almeno per farci sentire la musica - che era Puccini, non un concerto da camera come lei ritiene. Insomma, rimaniamo della nostra idea: la bellezza delle immagini, sportive o di una cerimonia inaugurale, avrebbe meritato un commento all'altezza. Era la televisione, non la radio.

Roberto Fedi

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