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Theaterheute, Nr. 6, Juni 2022


72 pp., euro 18,50
ISSN 0040 5507

Si presentano piuttosto interessanti gli spettacoli di cui si parla in Aufführungen, lo spazio di «Theaterheute» riservato alle recensioni delle principali produzioni dell’area tedesca. L’apertura spetta al Theater di Basilea dove Christoph Marthaler ha curato la regia del suo Der letzte Pfiff - ein Drehschwindel, un thriller che prevede una sequenza di omicidi con successivo arresto di un insospettato assassino. Tra gli interpreti di questo spettacolo corale si notano Nikola Weisse, Annika Meier, Marting Hug Jean-Pierre Cornu. Lo stesso teatro svizzero ha ospitato König Teiresias di Leonie Böhm, anche regista di un testo liberamente tratto da Edipo re sofocleo e incentrato sulla figura dell’indovino Tiresia consegnato alle competenze espressive di Jörg Pohl affiancato da una convincente Gala Otero Winter. Allo Schauspielhaus di Zurigo Milo Rau trasforma i personaggi di Wilhelm Tell di Friedrich Schiller in figure contemporanee che trasferiscono il mito, declinato nelle sue sfaccettature positive e negative, nella sfera della cultura e identità europea. 

Allo Schauspielhaus di Dresda spicca lo schilleriano Wallenstein nella versione di Frank Castorf che trasferisce la Guerra dei Trent’anni in una generica contemporaneità citando, tra l’altro, il conflitto nella ex Jugoslavia. Per oltre sei ore si è esibito Götz Schubert nel ruolo del titolo affiancato da Jannik Hinsch, Moritz Kienemann, Nadia Stübiger Sebastian Hoppe.

Conflitti ideologici ritornano anche in Dantons Tod/Iphigenie di Oliver Frljic: il regista intreccia le due tragedie del titolo, rispettivamente di Büchner e di Euripide, per presentare sul palco del Maxim Gorki Theater di Berlino una messinscena cruda e assordante affidata a pregevoli attori come Kenda Hmeidan, Vidina Popov e Yanina Ceron

Si prosegue con Richard Drei di Katja Brunner da Shakespeare in visione alla Volksbühne am Rosa-Luxemburg-Platz di Berlino per la regia di Pinar Karabulut: ragioni di stato e trame di potere ricadono, con violenza sorda, sulla passione e sui desideri del corpo tanto da diventare incubi e ossessioni come hanno saputo comunicare, tra gli altri, Nikolaus Benda, Sabine Waibel, Yvon Jansen e Alexander Angeletta

Porta la firma di Herbert Frisch l’allestimento dell’inquietante Die Jagdgesellschaft di Thomas Bernhard al Deutsches Schauspielhaus di Amburgo. Il rispetto filologico del testo mette in luce personaggi folli e grotteschi, maniaci e ambigui, sapientemente interpretati da Charlie Casanova, Daniel Hoevels, Michael Wittenborn, Sachiko Hara, Bastian Rieber Bettina Stucky. 

Der Mord fall Halit Yozgat di Ben Frost è legato a un fatto delittuoso: nel 2006 il giovane Halit Yozgat fu assassinato a Kassel da un gruppo terroristico neonazista tedesco (National Socialist underground). Lo spettacolo allo Staatsoper di Hannover è costruito sull’intreccio di musiche originali, danza, parola, effetti visivi che hanno accompagnato l’esibizione di Richard Walshe, Sascha Zarrabi e Gudrun Pelker

In Akteure si legge il profilo di Stella Hilb, attrice cresciuta nella compagnia del Neues Theater di Halle per poi essere scritturata dallo Schuaspielhaus di Hannover dove si è distinta in Don Karlos di Schiller (2020, regia di Laura Linnenbaum) e in Ein Man seiner Klasse di Khristian Baron (2021, regia di Lukas Holzhausen). Di pregevole valore artistico è anche la sua filmografia che prende forma dal 2009. 

Segue un’intervista a Pat To Yan, autore di Sound Everywhere in The Universe recentemente allestito al Nationaltheater di Mannheim. Tra gli argomenti trattati spiccano i cenni al suo percorso artistico, le riflessioni sul rapporto tra uomo e tecnologia in prospettiva futura e la situazione del teatro post pandemico. 

Le pagine di Laudatio sono dedicate a Wolfram Lotz, qualificato autore di drammi radiofonico e teatrali oggetto di importanti allestimenti come Die lacherliche Finsternis (produzione Burgtheater di Vienna, 2014, regia di Dusan David Parizek), Die Politiker (Staatstheater di Hannover, 2020, regia di Marie Blues) e Einige Nachrichten an das All (Deutsches Nationaltheater di Weimar, 2011, regia di Annette Pullen). 

Il testo (Das Stück) del mese scelto dalla redazione della rivista berlinese, pubblicato in versione integrale, è Rabatt della regista Nora Abdel-Maksoul. La commedia, allestita al Maxim Gorki Theater di Berlino, ruota intorno alla denuncia delle disuguaglianze presenti nella nostra società, che producono situazioni assurde e imbarazzanti. 

Ampio spazio viene riservato alle cronache dei Festivals, a partire da FIND-Festival alla Schaubühne di Berlino che si caratterizza per la presenza di spettacoli di taglio politico proposti da artisti internazionali, dalla compagnia cilena Teatro La re-sentida con Oasis de la Impunidad alla belga Kompanie Das Fräulein con Kink dom. Fiore all’occhiello della manifestazione è stata la partecipazione di Robert Lepage con 887 e The Seven Streams of the River Ota

Nel programma di Heidelberger Stückemarkt si leggono molti titoli di opere firmate da giovani autori emergenti come Svenja Viola Bungarten, Philipp Gärtner, Paula Thielecke e Miriam V. Lesch.



di Massimo Bertoldi


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