La casa editrice imolese CUE Press, che ha
fatto delle edizioni e riedizioni teatrali la sua cifra distintiva, dedica questa
sua nuova pubblicazione alla produzione drammaturgica dellaustriaco Robert Musil (1880-1942), uno degli
autori di lingua tedesca più importanti del Novecento. Noto al grande pubblico
soprattutto per i romanzi I turbamenti del giovane Törless (1906)
e Luomo senza qualità (al quale si
dedicò dal 1898 fino alla morte e che rimase incompiuto), Musil fu psicologo,
sportivo, ufficiale al fronte e giornalista. Da fine intellettuale, si dedicò
alla scrittura in tutte le sue forme: saggista, critico teatrale, romanziere e,
appunto, drammaturgo, ha lasciato una produzione diaristica sterminata.
A curare ledizione delle sue opere teatrali
è Massimo Salgaro, docente di letteratura
tedesca allUniversità di Verona. Fin dallintroduzione, Salgaro manifesta lintenzione
di rovesciare da negativa a positiva la definizione di Lesedrama che accompagna la drammaturgia di Musil fin dalla sua prima
apparizione a stampa. La presente nuova edizione intende fare di questa caratteristica, che designa unopera
teatrale destinata più alla lettura che al palcoscenico, un punto di forza, focalizzando lattenzione
sul testo musiliano.
Il volume presenta inoltre una novità per il
lettore italiano: oltre ai due drammi già noti, I fanatici (1921)
e Vinzenz e lamica degli uomini importanti
(1923), propone per la prima volta linedito Preludio al mélodrame Lo zodiaco (1920). Lopera, la prima
pubblicata dallautore, non era mai stata finora tradotta in italiano. Si
tratta di un dramma che rivela un legame con il teatro espressionista ma che,
al tempo stesso, lo supera. Una posizione, quella di Musil, che trova riscontro
nei suoi diari, nei quali accusa lespressionismo di aver prodotto arte senza
mai esprimere idee efficaci.
Le altre due opere teatrali ripubblicate sono
tradotte dal curatore in unottica di conservazione e insieme di attualizzazione
del testo: Salgaro riparte dalle versioni autorizzate dallautore attingendo dalla
cosiddetta Klagenfurter Ausgabe,
ledizione in cd-rom del 2009 che contiene le trascrizioni e le
digitalizzazioni di tutti i testi di Musil editi e manoscritti (R. Musil, Klagenfurter Ausgabe, a cura di W.
Fanta, K. Amann e K. Corino, Klangenfurt, Robert Musil Institut, 2009).
Così come Luomo senza qualità è
indicato dallo stesso Musil nei suoi diari come “il romanzo”, la piéce I fanatici è considerata
“il dramma” tout court. Questultima, ritenuta dai critici la sua più
importante opera teatrale, ebbe una lunga gestazione a partire dal 1908. La trama
scarna è tutta a favore dei dialoghi, lunghi e psicologici, in cui i personaggi
raccontano le proprie esperienze.
Vinzenz e lamica degli uomini importanti
fu invece composta in poche settimane. Musil costruisce un intreccio attorno
alla figura della protagonista Alfa e al suo stuolo di ammiratori. Il tema
principale è quello della menzogna: lautore gioca con le aspettative del pubblico senza mai assecondarle,
a partire dal titolo, nel quale sceglie di non inserire il nome della
protagonista, come ci si aspetterebbe.
Nel
testo critico che accompagna la traduzione Salgaro dimostra come i protagonisti
delle opere musiliane descrivano ciò che lautore ha chiamato «laltro stato»,
una realtà alternativa «caratterizzata da una partecipazione totale
dellindividuo – vale a dire sia razionale che irrazionale – e da uno stato di
fusione con il suo ambiente» (pp. 13-14). Secondo Musil «laltro stato e lo
stato normale trovano un loro equilibrio nellopera darte» (p. 14). Con un attento
esame testuale viene messa in risalto limportanza delle variabili formali (utilizzo
di corsivo o grassetto, segni di interpunzione) in quella che si configura come
una «teorizzazione dellimpossibilità di una descrizione appropriata dellaltro
stato» (p. 22). Ci si accorge quindi di come, anche nelle pagine teatrali,
riecheggino alcuni dei temi fondamentali della poetica musiliana, che tornano
prepotentemente in tutti gli scritti dellautore: il tramonto dellepica e la
riflessione sulla figura dello scrittore.
di Antonia Liberto
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