Si intitola Teatralidad y
performatividad de las artes: el contexto hispánico en la Europa de los siglos
XVI-XVIII il numero monografico di «Bulletin of Spanish Visual Studies»
curato da Carmen González-Román e Hilary Macartney e dedicato
alla ricerca nel campo degli studi visivi nei contesti spagnolo, portoghese e
latino-americano. Il volume, articolato in tre
sezioni, è lesito del recente studio effettuato da un gruppo internazionale di
ricercatori nellambito del progetto I + D ART-ES (Apropriaciones e hibridaciones
entre las artes plástica y las artes escénica en la Edad Moderna) e del
Seminario internazionale Teatralidad y performatividad de las artes en la
Edad Moderna tenutosi presso la Facoltà di lettere e filosofia
dellUniversità di Malaga tra 12 e 13 dicembre 2016. Temi di indagine libridazione
delle arti, lo spazio urbano e la corte, lanimazione digitale e le
ricostruzioni virtuali dello spettacolo.
Nella prima sezione (Hibridación
de las artes), Hilary
Macartney parte dagli Annals of the Artists of Spain (1848) di Sir William
Stirling Maxwell per poi concentrarsi sulle descrizioni di cerimonie e
festività cortigiane, in particolare sul ruolo degli artisti nella Spagna dellEtà
delloro. Sáncez López si occupa
dello spazio sacro della Palermo barocca durante la dominazione spagnola, studiando
lattività teatrale di Giacomo Serpotta,
artista capace di coniugare le esigenze della committenza con il proprio gusto
artistico. I “teatrini” prospettici di Serpotta si ponevano «al servicio de las
estrategias misioneras que pretendían la conversión y
autoconvencimiento de los espectadores por la vía conducente
desde la imaginación e la razón; fantasía versus
intelecto, en otras palabras» (p. 206). Consuelo Gómez offre una panoramica sulla pirotecnica nella seconda
metà del XVI secolo, quando le invenzioni meccanico-ingegneristiche entrano a
far parte di una nuova cultura basata sulla curiosità e sulla meraviglia.
Nella seconda sezione (Espacio urbano y el entorno de la Corte),
Concepción Lopezosa Aparicio prende in esame alcune entrate reali
a Madrid come occasione di spettacolo (secoli XVI-XVII). Sara Mamone indaga
la relazione tra i Medici e gli Asburgo, evidenziando linfluenza di questi
ultimi sulle pratiche teatrali della corte medicea; sullo stesso tema, Anna
Maria Testaverde analizza il caso specifico della famiglia iberica dei
Ramirez Montalvo, che ebbe un ruolo attivo nella sfarzosa produzione teatrale
del granducato fiorentino. Teresa Zapata Fernández de la Hoz mette a
confronto i pubblici ingressi trionfali durante il regno di Carlo II e gli
allestimenti realizzati al madrileno Coliseo del Buen Retiro: due tipologie
spettacolari basate su elementi (decorazioni effimere, musica, ballo)
organizzati secondo significati simbolici e allegorici.
Nella terza e ultima sezione (Animación digital y recostrucción
virtual del espectáculo, Victoria Soto Caba e Isabel Solís Alcudia propongono la ricostruzione
virtuale delle esequie di Carlo III a Roma (1789), realizzata tramite un software
sperimentale di rendering e animazione in 3D. Analizzando il balletto equestre La
contesa dellAria e dellAcqua, messo in scena a Vienna nel 1667, Andrea Sommer-Mathis e Rudi Risatti realizzano
un film danimazione basato sulle fonti iconografiche, fotografate in alta
risoluzione, e letterarie, tenendo conto degli elementi originali come la
partitura di Johann Heinrich Schmelzer. Infine Laura Fernández-González
ricostruisce in 3D gli apparati effimeri realizzati per lingresso in Lisbona
di Filippo II di Spagna (1581) e parte dellarchitettura residenziale di Madrid
e Valladolid. «I would argue that we must also act with caution and
painstakingly apply conservation theory and practice to digital visualization
projects» (p. 338): una affermazione con cui la studiosa rileva la scarsa
attenzione riservata alle ricostruzioni virtuali, strumento ormai accreditato
per la ricerca scientifica presente e futura.
di Benedetta Colasanti
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