Sono
scarne eppure preziose le notizie legate allo spettacolo annotate da personaggi
al seguito del diciottenne principe elettore di Baviera Karl Albrecht di
Trausnitz in occasione del suo viaggio in Italia compiuto tra dicembre 1715 e
agosto 1716. Le quattro relazioni manoscritte, tre in tedesco e una in
francese, appartengono ai segretati Ehrenfried von Scholberg e Franz
March, a un anonimo estensore e allingegnere Franz Peter Flussing.
Spetta a Andrea Zedler e a Jörg Zedler il merito di averle raccolte in un
corposo volume di valore scientifico e di rigore filologico, corredato da un
ricco apparato di note, un glossario, una cartina delle tappe di viaggio, una
ricca e aggiornata bibliografia.
Dalla
lettura del capitolo introduttivo emergono i motivi del lungo “giro” voluto per
riscattare limmagine del casato bavarese dopo la fallimentare alleanza con la
Francia nella Guerra di successione spagnola e, di conseguenza, per rafforzare
i legami politici con le corti italiane e con papa Clemente XI.
Oltre
ai doveri di rappresentanza e diplomazia, rientra nel protocollo
dellaccoglienza lorganizzazione, da parte del patriziato locale, di
intrattenimenti legati allo spettacolo, che presentano delle costanti tanto da
permettere una mappatura dalla quale emergono interessanti elementi di
continuità tra le proposte dei centri imperiali e delle realtà italiane.
A Salisburgo, per esempio, Karl Albrecht
assiste ad «eine operetta (Amore vince il
tutto) mit vocal und instrumental music» (p. 85); presso il Komödiehaus di Innsbruck applaude Il Tigrane
di Alessandro Scarlatti su libretto di Domenico Lalli e
negli ambienti del Collegio dei Gesuiti una non meglio precisata commedia e una
pastorale. Di questi spettacoli non si conoscono gli interpreti, né il livello
di gradimento; lo stesso vale tendenzialmente anche per quelli successivi.
Una quarantena a Chievo è allietata da
musica da camera e dalla rappresentazione di Rodogune di Corneille in una residenza privata; nella vicina
Verona lo spazio dellArena si offre a una corsa di cavalli e a un torneo
cavalleresco. La visita al teatro Olimpico di Vicenza è tappa obbligatoria
nella marcia di avvicinamento a Venezia, dove il principe sosta dal 4 febbraio
all11 marzo 1716. Il calendario degli intrattenimenti cui prende parte, dalla scansione
quasi quotidiana, riguarda variegati generi e luoghi dello spettacolo. Oltre
alle feste carnevalesche nei palazzi nobiliari con danze e musiche, Karl
Albrecht si reca al teatro San Luca (Empietà
castigata nella caduta di Domiziano di Giambattista Abati), al San
Samuele e al San Moisè (La costanza
trionfante deglamori e deglodii di Vivaldi), al San Cassiano e al
San Giovanni Grisostomo.
Il soggiorno romano (4-22 aprile), il cui
fiore allocchiello sono le udienze papali, si concentra, tra le altre cose, in
una festa a villa Borghese culminata nel canto di una pastorale, in una Passione a Santa Maria in Aracoeli,
nelle luminarie accese per il compleanno dellillustre ospite bavarese.
Quando Karl Albrecht arriva a Napoli (1°
maggio) ha occasione di ammirare il corteo e le luminarie della festa di San
Gennaro; prima della partenza del giorno 13, dopo balli e feste nelle dimore aristocratiche
e in Castel SantElmo, si reca al teatro San Bartolomeo per assistere al dramma
musicale La virtù trionfante dellodio e
dellamore di Scarlatti senior.
Un clima di festa accompagna il soggiorno
fiorentino (4 giugno-5 luglio), complici anche le recenti nozze di Gastone
de Medici con Eleonora Luisa Gonzaga la quale invita lospite ad
assistere ad Astianatte in scena in
un giardino nei pressi di San Marco. «La musique du Scarlatti, en etoit
excellente, et les acteurs de mime»
(p. 461), si legge nel Giro dItalia. Oltre a frequenti balli nelle
residenze aristocratiche, la città offre la festa di san Giovanni con le
luminarie e il palio dei Cocchi. Sede di spettacolo è anche la villa medicea di
Poggio a Caiano: vi si tengono caccie e balli, nonché la rappresentazione di
unindefinita commedia.
Nelle altre
città visitate lungo la via del ritorno, da Lucca a Genova e da Milano a Parma,
domina il ballo come protocollo per lintrattenimento, mentre Mantova si
distingue per una serenata in un giardino di palazzo Ducale e per Il
GrandAlessandro di Carlo Zuccari negli ambienti di villa La Favorita, definita «une
comedie magnifique» (p. 554).
Infine, ancora
balli e la rappresentazione di Radamisto di Francesco Feo
deliziano la permanenza del principe bavarese a Innsbruck (17-23 agosto),
ultima tappa di rilievo di un lungo viaggio nello spettacolo di inizio 700.
di Massimo Bertoldi
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