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Theaterheute, Nr. 1, Januar 2020


72 pp., euro 15,00
ISSN 0040 5507

Spetta ai due principali teatri di Monaco l’apertura di Aufführungen, lo spazio di «Theaterheute» riservato alle recensioni degli spettacoli più importanti realizzati nei paesi dell’area tedesca. Il Residenztheater ha iscritto nella propria programmazione Der Riss durch die Welt, novità di Roland Schimmelpfennig costruita sulla base di dialoghi tra una coppia borghese e una giovane artista immigrata con il suo uomo, in un crescendo di tensioni e spaccature laceranti interpretate in scena, secondo le linee di regia di Tilmann Köhler, da Caroline Conrad, Cathrin Störmer, Oliver Stokowski, Lisa Stiegeler e Benito Bause. Spicca inoltre Lulu di Frank Wedekind per la cura di Bastian Kraft che nella rielaborazione del testo sviluppa un incontro “reale” tra la protagonista (Juliane Köhler) e due attrici (Liliane Amuat e Charlotte Schwab), mentre i personaggi maschili appaiono video proiettati.

Martin Kušej attinge dal repertorio di Heinrich von Kleist Die Hermannsschlacht impegnando sul palcoscenico del Burgtheater di Vienna oltre quaranta attori vicino ai protagonisti Bibiana Beglau e Markus Scheumann, per contestualizzare il dramma in una generica contemporaneità cui non mancano allusioni alla politica reazionaria di Trump. Sebastian Nübling prende spunto da un saggio di Navid Kermani (Das Buch der von Neil Young Getöteten del 2003) per antologizzare le canzoni del celebre cantautore canadese in un’installazione teatral-musicale ricca di citazioni della cultura underground degli anni Sessanta e Settanta. Felix Knopp è il principale interprete della accattivante performance Die Nacht der von Neil Young Getöteten prodotta dal Thalia Theater di Amburgo.

I cinque personaggi di Eines langen Tages Reise in die Nacht di Eugene O’Neill rimangono isolati nelle proprie stanze-prigioni secondo il progetto di regia elaborato da Luk Perceval per lo Schauspielhaus di Colonia, condiviso da una compagnia di pregio formata da André Jung, Astrid Meyerfeldt, Sean Mc Donagh, Nikolay Sidorenko, Maria Shulga. Al Théâtre Vidy di Losanna Frank Kastorf porta in scena Bajazet di Racine con estratti da Das Theater und die Pest di Antonin Artaud. Tra i protagonisti si riconoscono Jean-Damien Barbin nel ruolo del titolo e Jeanne Balibar nella parte di Roxane. La regia di Robert Icke attualizza il cechoviano Iwanow (produzione Schauspielhaus di Stoccarda): calato nella Germania odierna, accompagnato da musiche di Bill Callahan e Coldplay, lo spettacolo sottolinea la depressione e l’interiorità malata dei personaggi affidati alle competenze di Benjamin Grüter, Michael Stiller e Felix Strobel.

In Neue Stücke si leggono le recensioni di allestimenti inediti contemporanei quali Rewitching Europee di Yael Ronen in scena al Maxim Gorki Theater di Berlino il cui fulcro narrativo è costituito da una sorta di Halloween Party metafora del capitalismo contemporaneo; in scena si sono distinti Sesede Terziyan, Orit Nahmias, Riah May Knight. Pubblico e critica della Schaubühne hanno applaudito Die Anderen di Anne-Céciilie Vandalem: un inaspettato gesto criminale compiuto in un piccolo paese produce l’effetto di mettere in discussione l’identità dei suoi abitanti e di alimentare atteggiamenti pregiudiziali nel contatto con gli “altri”. In Oder: Du verdienst deinen Krieg (Eight Soldiers Moonsick) Sivan Yishai raccoglie crudeli e veritiere testimonianze di giovani donne soldato africane e le consegna alla lettura espressiva di Elena Schmidt, Catherine Hmeidan e Abak Safael-Rad, abilmente guidate dalla regia di Sasha Marianna Salzmann. Infine c’è Geteilt di Maria Milisavljevis, dramma attento all’analisi delle inquietudini sentimentali prossime ad alimentare la depressione affidate alla recitazione di Angelika Fornell e Marius Ahrendt.

Le pagine di Akteure sono dedicate al profilo di Gina Haller, attrice nata nel 1987 a Basilea e formatasi prima a Parigi poi a Berna, per poi essere scritturata dalla compagnia dello Stadtheater di Magonza e successivamente in quella dello Stadttheater di Brema e dello Schauspielhaus di Bochum. Importanti le collaborazioni con registi prestigiosi quali Sebastian Nübling, Alice Buddeberg, Johan Simon che nel 2019 l’ha guidata in una delle sue esibizioni artistiche più accreditate quale la parte di Ofelia in Hamlet. Tanz-und Musiktheater" ospita un interessante contributo relativo al rapporto tra il teatro e gli altri linguaggi dello spettacolo. Il materiale analitico è offerto dalla nuova performance Tanz di Florentina Holzinger che intreccia prosa, balletto classico, teatro danza, body art e circo; e da Howl, omaggio di David Marton ad Allen Ginsberg, leggendario poeta della beat generation, con Thei Trebs, Marie Goyette e Hassan Akkouch protagonisti della Volksbühne di Berlino.

Il testo del mese pubblicato integralmente nella sezione Das Stück è Die Abschaffung der Familie di Nicoleta Esinencu. Come l’autrice e regista spiega nell’intervista, la novità proposta racconta le vicende di una famiglia nella cornice storica della Perestrojka, con le relative conseguenze politiche e sociali.

In Essay si legge un lungo interessante estratto da Das Ende der Illusionen. Politik, Ökonomie und Kultur in der Spätmoderne di Andreas Reckwitz (Berlin, Suhrkamp, 2019).


di Massimo Bertoldi


Theaterheute, Nr. 1, Januar 2020

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