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Festival Fabbrica Europa (Firenze, 3 settembre-8 ottobre 2020) Festival

Con qualche mese di ritardo, causa Covid-19, Fabbrica Europa non rinuncia al consueto appuntamento annuale con le arti performative. Per la sua XXVII edizione, che si terrà a Firenze tra il 3 settembre e l’8 ottobre p.v., il festival si dichiara «aperto alla visione e all’attraversamento» per «indagare le misure dello spazio e mettere in gioco lo scandire del tempo grazie ai linguaggi delle arti», con l’obiettivo di «condividere con artisti e spettatori tale attraversamento, a partire dal processo da cui l’immateriale prende forma», cioè dall’idea alla concretezza della messinscena.

Un evento «riprogettato» in base allo stato d’emergenza grazie alla collaborazione tra artisti e istituzioni, MiBact, Regione Toscana, Comune di Firenze e Fondazione CR Firenze. Il festival si pone ancora una volta in dialogo con gli spazi della città, primi fra tutti quelli all’aperto (ad esempio il Parco delle Cascine), ma senza rinunciare ai luoghi topici del teatro contemporaneo toscano come il Teatro Studio di Scandicci, il Teatro Cantiere Florida e il Teatro Puccini. L’offerta è ampia: danza contemporanea, musica elettronica, progetti formativi e tre importanti iniziative: CRISOL Creative Processes, un progetto volto a promuovere e sostenere l’internazionalizzazione di giovani artisti e operatori italiani; Festival au Désert, dedicato alla musica multiculturale; e Orizzonti Verticali che si terrà invece a San Gimignano dal 27 al 29 agosto.

Tra i nomi principali, la compagnia Rosas di Anne Teresa De Keersmaeler propone Violin Phase, uno spettacolo cardine della danza contemporanea con musica di Steve Reich (3-5 settembre). Enzo Cosimi presenta un dittico dedicato alla diversità, I love my sister (19 settembre) e La bellezza ti stupirà (2 ottobre). Segue Daniele Ninarello con Perpendicolare (17-18 settembre), un dialogo tra danza, parole e suoni insieme a Cristina Donà e Saverio Lanza. Dedicato al femminile è aSH di Aurélien Bory, con un solo sulla dea Shiva interpretato da Shantala Shivalingappa (25-26 settembre). Chiude la manifestazione Alessandro Sciarroni con Save the last dance for me, un incontro tra danza e antropologia.

Non manca l’appuntamento con la musica: all’insegna del dialogo e della condivisione Trilok Gurtu, che si definisce un «costruttore di ponti musicali tra diverse culture», sarà ospite al Teatro Puccini (10 settembre). Sul versante musicale spicca anche il progetto Alone not Alone di Gianni Maroccoli accompagnato, oltre che da Simone Filippi alla chitarra e da Flavio Ferri alla tastiera, dagli ospiti Giorgio Canali e Edda (12 settembre).

Per maggiori informazioni consultare il sito ufficiale.



 
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Daniele Ninarello, Cristina Donà e Saverio Lanza in Perpendicolare

© Marco Caselli Nirmal


 
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