Con
qualche mese di ritardo, causa Covid-19, Fabbrica Europa non rinuncia al
consueto appuntamento annuale con le arti performative. Per la sua XXVII
edizione, che si terrà a Firenze tra il 3 settembre e l8 ottobre p.v., il
festival si dichiara «aperto alla visione e allattraversamento» per «indagare
le misure dello spazio e mettere in gioco lo scandire del tempo grazie ai
linguaggi delle arti», con lobiettivo di «condividere con artisti e spettatori
tale attraversamento, a partire dal processo da cui limmateriale prende forma»,
cioè dallidea alla concretezza della messinscena.
Un
evento «riprogettato» in base allo stato demergenza grazie alla collaborazione
tra artisti e istituzioni, MiBact, Regione Toscana, Comune di Firenze e
Fondazione CR Firenze. Il festival si pone ancora una volta in dialogo con gli
spazi della città, primi fra tutti quelli allaperto (ad esempio il Parco delle
Cascine), ma senza rinunciare ai luoghi topici del teatro contemporaneo toscano
come il Teatro Studio di Scandicci, il Teatro Cantiere Florida e il Teatro
Puccini. Lofferta è ampia: danza contemporanea, musica elettronica, progetti
formativi e tre importanti iniziative: CRISOL Creative Processes, un
progetto volto a promuovere e sostenere linternazionalizzazione di giovani
artisti e operatori italiani; Festival au Désert, dedicato alla musica
multiculturale; e Orizzonti Verticali che si terrà invece a San
Gimignano dal 27 al 29 agosto.
Tra
i nomi principali, la compagnia Rosas di Anne Teresa De Keersmaeler propone
Violin Phase, uno spettacolo cardine della danza contemporanea con
musica di Steve Reich (3-5 settembre). Enzo Cosimi presenta un
dittico dedicato alla diversità, I love my sister (19 settembre) e La
bellezza ti stupirà (2 ottobre). Segue Daniele Ninarello con Perpendicolare
(17-18 settembre), un dialogo tra danza, parole e suoni insieme a Cristina
Donà e Saverio Lanza. Dedicato al femminile è aSH di Aurélien
Bory, con un solo sulla dea
Shiva interpretato da Shantala Shivalingappa (25-26 settembre). Chiude la
manifestazione Alessandro Sciarroni con Save the last dance for me,
un incontro tra danza e antropologia.
Non
manca lappuntamento con la musica: allinsegna del dialogo e della
condivisione Trilok Gurtu, che si definisce un «costruttore di ponti
musicali tra diverse culture», sarà ospite al Teatro Puccini (10 settembre).
Sul versante musicale spicca anche il progetto Alone not Alone di Gianni
Maroccoli accompagnato, oltre che da Simone Filippi alla chitarra e
da Flavio Ferri alla tastiera, dagli ospiti Giorgio Canali e Edda
(12 settembre).
Per
maggiori informazioni consultare il sito ufficiale.
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