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Arte Veneta, 2018, n. 75
Rivista di storia dell’arte fondata nel 1947

232 pp., euro 95,00

Il settantacinquesimo numero della rivista diretta da Luca Massimo Barbero propone un ventaglio di Saggi d’autore che approfondiscono episodi spesso poco indagati dell’arte veneta tra XV e XVIII secolo.

Valentina Baradel si immerge nel clima figurativo veneziano del primo Quattrocento influenzato dal linguaggio di Gentile da Fabriano, investigando l’attività dell’oriundo francese Zanino di Pietro al cui catalogo sarebbero riconducibili dipinti noti quali il trittico ad ante mobili di Rieti e semisconosciuti come il Crocifisso per la chiesa di San Polo. Restando nella Dominante di quegli anni, Elena Cera fa il punto sul corpus scultoreo di Pantaleone di Paolo, capomastro di una bottega tra le più floride nell’arte dell’intaglio e dell’esportazione della pietra tra il terzo e il quinto decennio del secolo.


Zanino di Pietro, Crocifissione e santi, Rieti, Museo Civico

Un grande bassorilievo di terracotta primo-cinquecentesco raffigurante il Sangue del Redentore, conservato al Victoria and Albert Museum, è al centro di nuove indagini di Susanna Zanuso, che ne attribuisce la paternità a Cristoforo Solari mettendolo in relazione con il progetto intrapreso dallo stesso artista per il mausoleo ducale di Santa Maria delle Grazie nella Milano di Ludovico il Moro. Al panorama scultoreo del primo Cinquecento appartiene anche un rilievo marmoreo con la Punizione di Marsia realizzato da Silvio Cosini, messo in parallelo da Lorenzo Principi con l’imprescindibile Monumento funebre di Jacopo Sannazaro nella chiesa napoletana di Santa Maria del Parto a Mergellina.

Della ricognizione dell’opera ritrattistica di Leandro Bassano si occupa Alessandra Pattanaro, che propone un nuovo Ritratto di domenicano dell’artista e ne richiama altre note effigi di padri predicatori convocando in primis la produzione che il quarto figlio del più noto Jacopo mise a punto per la chiesa e il convento dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia. Due busti di Diana in terracotta, già appartenenti alla collezione parigina di Yves Saint Laurent e Pierre Bergé, sono attribuiti da Maichol Clemente a Giusto Le Court, maestro fiammingo attivo in area veneta negli anni centrali del Seicento.


Leandro Bassano, Alessandro III consegna il cero al doge Ziani, Venezia, Palazzo Ducale

Se Sara Grinzato riflette sui progetti iconografici di Giambattista Tiepolo e del Piazzetta per il ciclo decorativo del camaron di palazzo Barbaro Curtis di San Vidal, e Roberto De Feo offre una nuova lettura di tele miliari come La pietà di Ezechia di Hayez e Mosè invoca la libertà del popolo d’Israele dinanzi al faraone di Lattanzio Querena, Fernando Rigon Forte coglie l’occasione della recente mostra veneziana sul Tintoretto a palazzo Ducale per ripercorrere la storia degli spostamenti subiti dal celebre Bacco che incorona Arianna all’interno dello stesso palazzo in funzione del suo complesso messaggio politico-allegorico teso a esaltare il buon governo della Serenissima.

Per le Segnalazioni, Davide Civettini attribuisce allo scultore quattrocentesco Giovanni de’ Fondulis la Madonna con il Bambino in terracotta policroma nella chiesa della Natività della Beata Vergine Maria a Pozzonovo, in precedenza ascritta al fiorentino Nanni di Bortolo detto il Rosso. Il catalogo dello stesso artista cremasco è arricchito da Marco Scansani con due novità: il San Pietro martire della chiesa di Santa Maria dell’Annunciazione, nel vicentino, e un’inedita Pietà conservata nella parrocchiale di Prozzolo di Camponogara. Paolo Ervas avanza tre proposte attributive nel corpus pittorico di Rocco Marconi, mentre Alessandro Martoni riconduce all’ultima fase della pittura del Moretto un olio su tela di collezione privata raffigurante il Redentore fanciullo tra le Tavole della Legge e la Croce. Chiude la sezione un contributo di Luca Siracusano dedicato all’analisi stilistica, incardinata su problemi di datazione, del Nettuno di Giovanni Battista Albanese dei Musei Civici agli Eremitani di Padova.


Moretto, Redentore fanciullo tra le Tavole della Legge e la Croce, particolare, Collezione privata

Le Carte d’archivio sono impreziosite dalle ricerche di Anne Markham Schulz nei fondi notarili dell’Archivio di Stato di Venezia che offrono nuove emergenze documentali sui pittori trecenteschi Catarino Veneziano, Donato Veneziano, Giovanni da Bologna, Guglielmo Veneziano, Jacobello di Bonomo, Nicolò Paradiso. Luca Giacomelli rendo noto un incartamento ottocentesco relativo agli scambi di opere d’arte tra il conte Giacomo Grimaldi e il marchese Pier Francesco Rinuccini, aggiungendo un prezioso tassello alla rete di rapporti collezionistici tra Venezia e Firenze.

Chiudono il volume i Restauri, con un approfondimento di Milena Dean su due sculture lignee di Andrea Brustolon, rispettivamente un Ercole e un Sansone, riportate di recente agli antichi fasti.

Si segnala, infine, che è scaricabile on line gratuitamente la consueta Bibliografia dell’arte veneta, a cura di Paolo Delorenzi e Meri Sclosa.



di Gianluca Stefani


La copertina

cast indice del volume


 


Pantaleone di Paolo, San Michele, Venezia, chiesa di San Pantalon
























































Giovanni de' Fondulis, Madonna con il Bambino, Pozzonovo, chiesa della Natività della Beata Vergine Maria

 














































 
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