A Peeping Tom, duo formato dal francese Franck Chartier e dallargentina Gabriela Carrizo, è dedicato larticolo di
apertura della Vetrina di questo nuovo
numero di «Hystrio». Oltre a ricordarne il percorso artistico, Marianella Guatterini ne approfondisce la poetica scenica basata su narrazioni
surreali e grottesche sostenute da danza, acrobazie, musica e parole (si pensi
al recente Kind). Maria Paiato è al centro di un ritratto di Roberto Canziani in cui lattrice
pluripremiata (ultima assegnazione il prestigioso Premio Virginia Reiter per la
Carriera 2019) ripercorre le tappe della sua biografia artistica, riconoscendo
nellinterpretazione de La Maria Zanella di Sergio Pierattini (produzione Teatro Stabile di Bolzano) “la volta forte della mia carriera” (p.
5).Fondato nel 2013, il Nuovo Teatro Sanità
diretto da Mario Gelardi – come ci racconta Stefania Maraucci - svolge significative funzioni di
aggregazione sociale in un quartiere problematico di Napoli proponendo, oltre agli
spettacoli, progetti per la formazione di un pubblico giovane. Di Valentina
Picello parla con attenzione Fausto Malcovati, ricordando le tappe
significative dellattrice artisticamente legata a molti registi (Romeo
Castellucci, Emma Dante, Renzo Martinelli) fino allincontro
con Arturo Cirillo che la scritturò per Chi ha paura di Virginia
Wolf? (2015).
Il viaggio di Teatromondo inizia dal Festival dAutomne di Parigi che si è svolto
in cinquantasei siti della regione. In merito, la corrispondenza di Giuseppe
Magno descrive una manifestazione caratterizzata dal ritorno di importanti
artisti quali Christopher Marthaler con Bekannte Gefühle, gemischte Gesichter, vicino
a giovani emergenti come Jonathan Capdevielle con Rémi dal romanzo Senza
famiglia di Hector Malot, Mohamed El Khatib con il
coinvolgente Dìspute e il Wooster
Group con lomaggio al maestro Tadeus Kantor in A Pink Chair (In Place of a
Fake Antique). Jacopo Panizza si occupa della scena londinese dove,
come in tutto il Regno Unito, si è celebrata lannuale Black Histrory Mouth, ossia la commemorazione dellapporto degli
immigrati dallAfrica ai Caraibi alla cultura anglosassone. In merito si
segnalano la rappresentazione di Morte di
un commesso viaggiatore di Miller allo Young Vic con Sharon D.
Clarke e Wendell Pierce e Tre
sorelle di Čechov al National Theatre per la regia di Nadia Fall
e un cast afro-britannico.
Anche il teatro ha partecipato, come ci
racconta Canziani, alla festa del trentennale del crollo del Muro di Berlino:
la Schaubühne ha ospitato la messinscena di Italienische
Nacht di Ödön von Horvàth per la regia di Thomas Ostermeier; alla
Staatsoper si sono esibiti Castellucci e Domenico Scarlatti ne Il primo omicidio; Rewitching Europe della regista israeliana Yael Ronen è
stato applaudito al Maxim Gorki Theater. Giunto alla ventisettesima edizione,
il Festival Internazionale di Pilsen è diventato un punto di riferimento non
solo per il teatro ceco ma anche per quello dei paesi confinanti. Dallarticolo
di Pino Tierno emergono proposte piuttosto interessanti come Marysa dei fratelli Alois e Vilém
Mrštík per la produzione del Teatro Petra Bezruč di Ostrava e Musical sulla terza età allestito dalla
Bodyvoiceband.
Il programma del nuovo direttore del Burgtheater di Vienna
Martin Kušej è orientato verso il culturalismo e il contemporaneo, non
dimenticando il repertorio classico. A tal riguardo Irina Wolf ricorda
la presenza di molte firme internazionali: dallisraeliano Italy Tiran
con il dramma familiare Uccelli alla coppia
estone (formata da Ene e Liis Semper) impegnata ne Il maestro e
Margherita a Thorleifur Örn Arnarsson con Edda, spettacolo dedicato alle divinità e alle antiche leggende
irlandesi. Franco Ungaro guida il lettore di «Hystrio»
alla conoscenza dei festival balcanici quali lInfant nella serba Sad il
cui programma prevede, oltre alla prosa, anche spettacoli di danza e del nuovo
circo; il Fiat Festival di Podgorica nel Montenegro che si caratterizza per
lapertura alla cosiddetta “post-jugoslavian generation”; il Mot Festival nella
macedone Skopje; e il Festival Ulysses in Croazia. Tutti questi progetti dimostrano
la volontà di aprirsi al linguaggio del teatro europeo.
In Romania, come spiega la stessa Wolf, le rassegne autunnali
condividono lanalisi dei cambiamenti provocati dalla caduta del regime di Ceausescu
di trentanni fa. Punto di riferimento sono il Teatro Nazionale di Bucarest e
il Festival del Teatro Nazionale Internazionale per il Giovane Pubblico di Iași con
spettacoli di teatro di figura e per i bambini; a questi si affianca il Teatro
della Gioventù di Piatra Neamt. Teatro mondo prosegue con la sosta alla
Mostra di Teatro Spagnoli di Autori Contemporanei di Alicante Pierno descrive una
ricca e variegata vetrina di proposte impreziosita dai nomi di Pilar G.
Almansa con il truce Mauthausen, la
voce di mio nonno, Antonio Rojano con Catastrofe e Juan Carlos Rubio con Lisola. Anna Maria Monteverdi descrive il teatro
polifunzionale Le Diamant di Québec, nuova residenza operativa di Robert
Lepage e della sua compagnia. Infine Laura Caparrotti ripercorre la storia
di The Tank, spazio Off Off di Broadway attivo dal 2003 e attento alle nuove
tendenze americane.
Il Teatro di figura a cura di Mario Bianchi
si occupa di due importanti festival: Incanti di Torino, questanno dedicato a Guido
Ceronetti, e Arrivano dal mare! organizzato dal Teatro del Drago a
Gambettola.
Compete a Renzo Francabandera e a Francesco Tei
la cura del dossier Fotografia 2.0. In apertura, Giuseppe Liotta propone
una breve storia della foto di scena: avviata in Francia nella seconda metà
dellOttocento, accompagna con le doverose mediazioni socio-culturali
limmagine degli attori-divi prima, e dei registi poi, fino allavvento del digitale.
Francabandera analizza le innovazioni tecnologiche nel rapporto tra teatro e
fotografia: se oggi lo spettatore munito di smartphone ha soppiantato il
fotografo professionista, il contributo di questultimo rimane comunque
basilare per la diffusione e la conoscenza visiva dello spettacolo.
Sullinvasione di video e di fotografie nella drammaturgia scenica si sofferma Diego
Vincenti arrivando a conclusioni non dissimili dai pensieri di Benjamin
e di Adorno, secondo cui questa tendenza diventa «giustificazione ideale
per banalizzare una tensione artistica che non accetti più come obiettivo
leternità, la dissonanza politica, il misterioso» (p. 41). Laura Caretti
si occupa di Maurizio Buscarino.
Prima con il libro In Kantor… un piccolo
pugno di dolenti commedianti (Firenze, La Casa Usher, 2018), poi con la
mostra Komedianci! (Cracovia, 2019), il
fotografo bergamasco dimostra lo stretto legame con il regista polacco anche se
dai tanti scatti del suo archivio emerge la poliedricità aperta a teatri e
teatrini, carceri e pupari, fino agli spettacoli visti nel Kabuki e nel
Bunraku.
Dalle pose fisse in studio ai movimenti dal vivo, il
fotografo – osserva Cosimo Chiarelli – diventa uno spettatore
particolare e una sorta di regista perché «fa emergere la materia vera della
scena, senza sopprimere la sua teatralità, esattamente come il regista fa
emergere la teatralità dal testo, pur senza negarne la matrice» (p. 45). Indiscusso
maestro della fotografia di scena è Tommaso Le Pera che, intervistato da
Francesco Tei, illustra i passaggi fondamentali della sua luminosa
carriera (si è occupato di almeno quattromilacinquecento spettacoli), avanzando
non trascurabili riflessioni sul digitale per poi concludere il discorso con un
velo di amarezza: «il teatro doggi rischia di non avere più la memoria. Perché
le foto, di fatto, erano lunica documentazione che restava di un spettacolo»
(p. 47).
Lanalisi dei contributi teorici e pratici dei grandi
maestri, da Lois Greefield a Henri Cartier-Bresson, è il campo di
indagine di Massimo Agus. Nellintervista rilasciata a Maddalena
Giovannelli, Luca Del Pia focalizza lattenzione sul suo percorso
artistico, in cui si segnala il proficuo incontro con Castellucci; mentre Guido
Mercari spiega a Roberto Rizzente la nascita della sua passione per
la fotografia, seguita dallesposizione dello stile e della poetica estetica
applicati nella serie di scatti ad artisti famosi come Wilson, Fabre,
Delbono, Motus. A conclusione di questo dettagliato dossier,
Renata Savo propone una carrellata dei sodalizi artistici tra fotografi
e registi. Spiccano – tra i tanti e oltre ai citati Buscarino, Del Pia e
Mencari – Luigi Ciminaghi legato a Strehler, Marco Caselli
Nirmal affiancato a Marco Paolini, Laila Pozzo legata al
Teatro dellElfo, Serena Serrani con Serena Sinigaglia.
Le pagine dedicati a Nati ieri sono per Il Mulino
di Amleto, compagnia fondata da Marco Lorenzi e Barbara Mazzi a
Torino nel 2009. Laura Bevione sottolinea lattenzione verso i testi classici,
da Shakespeare e Goldoni, da Čechov
a Molière, rivisitati con il ricorso a linguaggi sperimentali e di
impatto visivo, pur non trascurando la forza della parola
La consueta e corposa sezione
delle Critiche ordina le tante recensioni degli spettacoli teatrali
secondo criteri regionali. Seguono le sezioni riservate a Danza e Lirica
& Musical.
Il testo teatrale – pubblicato
secondo consuetudine – è questa volta La
sorella di Gesucristo di Oscar De Summa.
Nella ricca Biblioteca Ilaria
Angelone e Albarosa Camaldo raccolgono le schede relative alle
novità editoriali italiane legate alla cultura dello spettacolo. Le tante e
utili informazioni de La società teatrale sono offerte da Rizzente.
di Massimo Bertoldi
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