A
settantanni esatti dalla sua fondazione (1947-2017), la rivista diretta da Luca Massimo Barbero propone unaltra pubblicazione densa, impreziosita da splendide illustrazioni a colori e in bianco e nero, con
otto saggi sullarte veneta in un arco cronologico che va dal Quattrocento fino
alle soglie delletà contemporanea.
In
apertura, Chiara Ponchia fa il punto
sul manoscritto n. 857 della Biblioteca Universitaria di Padova, codice ornato contenente
le Regulaes monachorum Aegyptiorum e
le Collationes di Giovanni Cassiano esposto nella recente mostra La bellezza nei libri allOratorio di
San Rocco della cittadina veneta (8 aprile-7 maggio 2017). Mediante una minuziosa
ricognizione dei rapporti tra labate di San Giorgio Maggiore Giovanni Michiel
e la Congregazione di Santa Giustina, è stato possibile datare lopera tra il secondo e il terzo decennio del secolo XV attribuendone la commissione allo
stesso monastero.
Elena Cera avanza nuove ipotesi
sulla formazione di Bartolomeo Buon a partire dallo studio di unopera
giovanile, la vera da pozzo del Bode Museum di Berlino, messa a confronto con
altri analoghi dello scultore e con il plasticismo ghibertiano della Porta Nord
del Battistero fiorentino. Sempre in area quattrocentesca, Roberta Battaglia si occupa del restaurato San Crisogono di Michele Giambono nella chiesa di San Trovaso a
Venezia, analizzando la pala agiografica e le reliquie anche in rapporto alla
committenza e alliconografia del santo.
Michele Giambono, San Crisogno, particolare dopo il restauro. Venezia, chiesa di San Trovaso
Lattività
bolognese dello scultore veneziano Jacopo Fantoni detto Dalle Colonne è al
centro delle indagini di Luca Annibali,
che documenta attraverso inediti la complessa vicenda dellaltare in marmo cinquecentesco
per la chiesa di Santa Maria di Galliera; e di Andrea Bacchi, che propone lo stato dellarte sul Monumento di Giovanni dei duchi di Baviera
nella basilica di San Petronio alla luce del dibattito sulla rinascita del
“busto allantica” nella scultura della prima metà del XVI secolo.
In
ambito veneziano, Raffaele Niccoli
Vallesi rintraccia elementi della maniera tosco-romana nellillustrazione
libraria già prima dellattività di Salviati e Vasari nella
Serenissima (1539-1542): si pensi al frontespizio del Triompho di Fortuna del ferrarese Sigismondo Fanti (1527) oppure a
quello in quarto de Il primo libro di
Sacripante di Ludovico Dolce (1536).
Fernando Rigon
Forte
prova a decifrare i complessi codici interpretativi di Aglaia sbenda Cupido di Tiziano, mentre Olga Piccolo entra nell“officina” di Giovanni Battista
Cavalcaselle soffermandosi su alcune ricognizioni di dipinti veneti della
Collezione Lochis e dellAccademia Carrara da parte del critico darte
legnaghese.
Tiziano, Aglaia sbenda Cupido. Roma, Galleria Borghese
Nelle
Segnalazioni, Anne Tüskés dà conto di tre vere da pozzo medievali attualmente
conservate nei castelli di Wartburg, Kreuzenstein e Bran; Anna Sgarrella ricostruisce loriginale allestimento di sculture
medievali di area veneziana nella collezione Mozzi-Bardini di Firenze; Federica Toniolo punta una lente su un ritaglio
miniato del Museo Correr riconducibile ai libri corali realizzati nel XV secolo
per labbazia di San Giorgio Maggiore; Stefania
Mason pone lattenzione su recenti ritrovamenti documentari relativi alla
villa “La Soranza” nei pressi di Castelfranco Veneto; Mattia Biffis ricostruisce
le fasi di esecuzione del ciclo pittorico nel cantiere cinquecentesco della
Libreria Marciana; Lorenzo Giffi
contribuisce a restituire la vicenda biografica e professionale dei pittori
trentini Jacopo, Francesco e Giovanni Ermanno Ligozzi; Stefano LOccaso analizza
due inedite pale daltare primo-seicentesche riferibili ad Alessandro Varotari
e a Pietro della Vecchia; Damir Tullić
approfondisce la produzione scultorea di angeli e putti per cimase daltare a
opera di Clemente Molli, Pietro Baratta e Giovanni Marchiori tra Venezia,
Vicenza e Conselve; Andrea Bacchi attribuisce a Michelangelo
Venier due rilievi bronzei raffiguranti Storie
del martirio di San Daniele del Metropolitan Museum di New York; Sara Grinzato offre alcune
considerazioni su due semisconosciute pale realizzate da Giambattista Tiepolo
per Piove di Sacco.
Giovanni Battista Berti, Villa Soranza. Verona, Biblioteca civica, Ms. 1784, I, f. 5
Per
le Carte darchivio, Chiara Busin fa nuova luce
sullattività di Giovanni Demio, autore dei cartoni per i mosaici
cinquecenteschi della basilica di San Marco a Venezia realizzati da Vincenzo e
Domenico Bianchini. Chiude il volume la pubblicazione a cura di Chiara Lo Giudice di un inedito
testamento, datato 1763, del pittore Giuseppe Nogari, in quegli anni presidente
dellAccademia di Belle Arti della Serenissima.
Si
segnala, infine, la consueta Bibliografia
dellarte veneta, disponibile in ebook,
firmata da Paolo Delorenzi e Meri Sclosa.
di Gianluca Stefani
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