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Da Paolo V a Urbano VIII. Storia, scienza, filosofia, letteratura, arte nella Roma di Ottavio Leoni Convegni

Il 13 e il 14 febbraio 2020 si terranno presso l’Accademia Toscana di Scienze e Lettere “La Colombaria” di Firenze, sotto la direzione scientifica di Piera Giovanna Tordella, due giornate di studi dedicate al pittore e incisore romano Ottavio Leoni (1578-1630).

Il convegno è inquadrato nell’ambito della mostra Volti e storie. Ottavio Leoni (1578-1630) ritrattista nell'Accademia Colombaria e nelle raccolte fiorentine (Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, 16 novembre 2019-16 febbraio 2020), dedicata in gran parte ai ritratti a matita di Leoni conservati alla Colombaria, singolari e unici per la loro qualità e quantità.

Si tratta di opere che legano l’artista romano di origine patavina alla biblioteca del giurista Alessandro Rivani e di Giulia Paillot: nipote quest’ultima dell’ingegnere Pio Fantoni, probabile tramite della tradizione estetica di  Winckelmann in Accademia.

Le origini della storia collezionistica della biblioteca risalgono alla Roma governata da Paolo V e dal cardinal nipote Scipione Borghese. Questi, alla morte dell’artista, raccolse i ritratti disegnati che giunsero poi nelle mani del principe Marcantonio II, un personaggio raffigurato insieme ad altri nel ciclo pittorico conservato presso la stessa Accademia Colombaria. Gli anni compresi tra la salita al soglio di papa Borghese e quella di papa Urbano VIII Barberini, con la modesta parentesi del pontificato di Gregorio XV, sono segnati da un particolare segno linguistico e stilistico.

Gli oltre quattrocento fogli (datati e non) recano traccia di una trama fitta di relazioni e di eventi che coinvolgono Leoni e che influenzeranno, tra gli altri, anche Van Dyck e Velázquez. Le tracce evidenti sono riscontrabili nei ritratti dove sono protagonisti e deuteragonisti sovrani, pontefici, cardinali, aristocratici, uomini d’arme, filosofi, letterati, poeti, scienziati, musicisti, artisti e tanti altri ancora. Tutte figure trasferite sulla carta da uno sguardo laicamente distaccato e per lo più impietosamente acuto.  

Il progetto espositivo intende legare la ricchezza del contesto storico e culturale alla vicenda personale dell’artista. Leoni operò senza dichiarazioni di poetica, appartato rispetto al caravaggismo tradizionalmente inteso.

Le due giornate interdisciplinari di studi vogliono tentare di chiarire quanto le storie evocate dalle opere trascendano la macrostoria. Lo sguardo critico messo in opera vuole essere trasversale e tendenzialmente comparatistico. I contributi sono radicati in settori disciplinari in apparenza profondamente diversi e tuttavia capaci di dialogare. L’evocazione del mondo romano di primo Seicento quindi attraverso cinque filtri tematici principali. Quelli della storia, della scienza, della filosofia, della letteratura e dell’arte.

                                                                      Siro Ferrone



 
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Si veda il sito ufficiale dell'Accademia Toscana di Scienze e Lettere "La Colombaria"

 
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