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Anna Di Noto, Francesco Montuori

La costruzione della nuova scena prospettica nel teatro all’antica di Sabbioneta


Roma, Grau.2, 2018, 174 pp., euro 18,00
ISBN 9788827522462

Un pregio del volume di Anna Di Noto e Francesco Montuori è il ricco apparato iconografico. Fotografie, schizzi, ipotesi di ricostruzione raccontano per immagini la storia della scena prospettica del teatro di Sabbioneta dalla sua ideazione nel 1588 alla restituzione alla fine degli anni Novanta del secolo scorso. Una decisione presa dal Comune di Sabbioneta nel 1995, quando partecipò a un concorso della Commissione delle Comunità Europee e ottenne i finanziamenti necessari a completare il restauro dell’edificio e ricostruire la perduta scena prospettica. La scenografia, realizzata con la consulenza di Stefano Mazzoni, fu inaugurata il 9 novembre 1996.   
 
Un compito non facile. Come è noto la scena plastica e policroma realizzata in legno da Vincenzo Scamozzi è andata perduta e il riferimento principale per il suo studio è lo schizzo autografo 191A del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. La didascalia in calce al documento ci informa che esso fu stilato nel maggio 1588 come progetto provvisorio da sottoporre all’approvazione del committente Vespasiano Gonzaga. Il foglio, ricco di preziosi appunti e puntuali suggerimenti, raffigura la pianta del teatro e una sezione longitudinale della cavea sormontata dal peristilio, dell’orchestra inclinata e dell’impianto del palcoscenico. Su un tradizionale palco a scena fissa con prospettiva monofocale a lontananza limitata, privo sia di arcoscenico che di scenafronte, è proposta una veduta di città con un’inedita sintesi delle tre scene vitruviano-serliane: gli edifici nobili tipici della tragica convivono con quelli più modesti della comica, cui si aggiunsero in fase esecutiva gli affreschi delle pareti del proscenio (di cui resta la bottega del Cerusico) e la veduta boschereccia sul fondo del palco, ancora oggi parzialmente visibile. Per opportuni approfondimenti storico-filologici rinviamo il lettore al saggio di Mazzoni, «Oltre le pietre»: Vespasiano Gonzaga, Vincenzo Scamozzi y el teatro de Sabbioneta, in Teatro clásico italiano y español. Sabbioneta y los lugares del teatro, a cura di M. del V. Ojeda Calvo, M. Presotto, València, Universitat de València, 2013, pp. 11-63. 
 
Un impianto scenico che suscitò forti emozioni negli spettatori, ma di cui abbiamo perduto il progetto esecutivo. I moderni progettisti si così trovati a dover rispondere a non pochi interrogativi: come risolvere alcune incongruenze tecniche e libertà geometriche dettate dal carattere preparatorio del disegno degli Uffizi? E soprattutto, come sopperire alla mancanza di testimonianze per uno dei due lati della scena prospettica? Da qui la condivisibile decisione di non perseguire impossibili intenti filologici, ma di realizzare una scena “nuova” che, pur marcando nelle tecniche impiegate il distacco temporale con l’originale, restituisce lo spazio unitario progettato da Scamozzi e riflette il sogno di Vespasiano Gonzaga: una Sabbioneta città esemplare da raffigurare attraverso i suoi edifici simbolici.

di Lorena Vallieri


La copertina

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