Sarà
la proiezione della commedia rosa Love Off the Cuff
del regista e scrittore Pang Ho-cheung a dare il via alla quinta edizione del Dragon Film Festival, la rassegna dedicata al meglio della
cinematografia della Cina continentale, di Hong Kong e di Taiwan.
La manifestazione, ideata e diretta da Riccardo
Gelli di Florence Eurasia Association (FEAA), ha tra
i suoi scopi principali quello di istaurare un proficuo dialogo con la comunità cinese di Prato, una delle più importanti in Italia.
Questanno lo farà attraverso alcune riflessioni sui cambiamenti della
società orientale e sulle similitudini e differenze con la nostra realtà, tra
stress da lavoro ed equilibri familiari complessi.
Così,
dal 3 all8 maggio 2018 al cinema La Compagnia di Firenze e
al Centro per lArte Contemporanea
Luigi Pecci di Prato, verrà proposto un ricco cartellone di titoli, molti in prima italiana, selezionati sia tra
quelli maggiormente premiati nei festival di tutto il mondo, sia tra le
pellicole campioni dincassi.
Tra questi si
segnalano il dramma familiare Mad World di Wong
Chun, premiato come miglior regista esordiente ai Golden Horse Awards del
2016; Ghost in the Mountains di Yang
Heng e la dark comedy Have a nice day di Liu Jian,
entrambi presentati al 67° Festival di
Berlino; The Taste of Rice Flower
del regista Peng Fei, delicata pellicola sul rapporto madre-figlia
presentato a Venezia nelle Giornate
degli autori 2017. Senza dimenticare 29+1 di Kearen Pang, lungometraggio desordio
della cineasta in nomination quale
miglior regista e sceneggiatrice al prossimo Hong Kong Film Awards e il crime thriller Who Killed Cock Robin,
scritto e diretto da Cheng Wei-hao, vincitore dei riconoscimenti
per miglior attore protagonista e miglior attore non protagonista al 54th Golden Horse.
Molti anche gli eventi collaterali, come
la mostra The Impossible Black Tulip in
cui Livia Dubon esplora il
concetto di appartenenza. Il titolo fa riferimento alla prima mappa del
mondo cinese conosciuta nello stile europeo: stampata in Cina su richiesta dellImperatore
Wanli nel
1602, fu progettata dal missionario italiano Matteo Ricci, Zhong Wentao
e dal traduttore Li Zhizao.
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