È
dedicato alle Forme del contemporaneo
il nuovo numero di «Biblioteca teatrale» curato da Irene Scaturro. Un volume denso, che riunisce dieci saggi che
ruotano intorno ai concetti di Performance, scrittura di scena e attore.
In
apertura viene presentato il primo capito del libro-intervista che il critico
teatrale di «Repubblica» Nico Garrone aveva
progettato assieme al direttore del Centro Teatro Ateneo dellUniversità di
Roma “La Sapienza” Ferruccio Marotti.
Vi si ricostruisce il percorso che ha portato alla creazione del CTA come
organismo interfacoltà e il programma della sua inaugurazione nel 1981.
Aleksandra
Jovićević
analizza le performance attraverso le quali unorganizzazione non governativa e
pacifista, le Donne in nero della Serbia (Žene u crnom), commemora ogni anno il
genocidio di Srebrenica in cui morirono nel 1995 oltre ottomila civili
musulmani.
Daniela Sacco propone una riflessione sullOrestea di Romeo Castellucci e della Socìetas Raffaello Sanzio, ripresa al
Festival dAutomne di Parigi del 2015 dopo ventanni dalla prima di Prato del
1995; mentre Aldo Roma analizza
lallestimento del Don Giovanni di Mozart
messo in scena nel 2008 al Salzburger Festspiele con la regia di Claus Guth e la direzione di Bertrand de Billy.
Fabrizio Deriu si interroga sulle ricadute del
controverso concetto di performance negli
studi teatrali di fine Novecento, con una particolare attenzione allattività
della cosiddetta Scuola di Toronto e al sempre più massiccio utilizzo di “media
elettrici ed elettronici” come strumenti di comunicazione.
Riccardo Frattolillo ripercorre la poliedrica
biografia artistica di Aldo Braibanti
e gli spettacoli da lui realizzati tra il 1962 e il 1986.
Valentina Venturini esamina
lesperienza del teatro in carcere come momento di ascolto delle persone e
riflessione dei luoghi in cui opera. Un teatro capace di unire lutilità per i soggetti
coinvolti con laspetto artistico, estetico e comunicativo, ma anche di creare
un ponte verso la società esterna per favorire il ritorno alla quotidianità
sociale.
Attraverso
lopera di Bertolt Brecht e Giorgio Strehler, Linda Baldassin illustra la relazione tra la fotografia di reportage,
il lavoro di regia per la costruzione della scena e la sua documentazione
fotografica.
Irene Scaturro esamina
lattività pedagogica di Wanda
Capodaglio, docente dellAccademia Nazionale dArte Drammatica dal 1939 al
1964, e limpatto avuto dai suoi insegnamenti su alcuni degli allievi formatisi
nella scuola voluta da Silvio dAmico.
Infine, per la sezione Materiali, Maria Grazia Berlangieri presenta il
ritrovamento di un frammento di registrazione audio della Conferenza sul teatro e la Beatrice Cenci tenuta da Alberto Moravia nel 1956 al Teatro
Ateneo di Roma. di Lorena Vallieri
INDICE Sommari Nico
Garrone, Ferruccio Marotti, Frammenti di
un dialogo interrotto. DallIstituto del Teatro al Centro Teatro Ateneo
dellUniversità di Roma Aleksandra
Jovićević, How Postmodernity Remembers:
Women in Black and Performance in Involuntary Memory Daniela
Sacco, La “Jetztzeit” del teatro.
L“Orestea” della Socìetas Raffaello Sanzio/Romeo Castellucci ventanni dopo Aldo Roma, Defamiliarisation and Resignification on the
Contemporary Operatic Stage: Claus Guths “Don Giovanni” (2008) Fabrizio Deriu, Toronto Schools Influence on the Paradigm
Shift from Theatre Studies to Performance Studies Riccardo
Frattolillo, Lado Braibanti e il teatro
come leonardesco diletto Valentina
Venturini, Intorno al teatro in carcere.
Il mondo visto dalla luna. Sette movimenti Linda
Baldassin, La lunga vita della fotografia
tra realtà e palcoscenico. Dal reportage alla scena: due esempi brechtiani Irene
Scaturro, La formazione dellattore
allAccademia Nazionale dArte Drammatica “Silvio dAmico”: linsegnamento di
Wanda Capodaglio MATERIALI
Maria Grazia
Berlangieri, Alberto Moravia. Un
frammento audio inedito dalla Conferenza sul teatro e su “Beatrice Cenci”
promossa dallIstituto del Teatro dellUniversità di Roma (1956)
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