Il
recente volume di Elena Mazzoleni,
inserito nella collana «Filosofie del teatro» diretta da Maddalena Mazzocut-Mis, indaga la drammaturgia di George e Maurice Sand e il repertorio del Teatro di Nohant, dove madre e
figlio si ritirarono intorno alla metà dellOttocento per dedicarsi alla
sperimentazione di nuove forme di scrittura. Lorigine di quel laboratorio,
come noto, è da ricercare nellesigenza di opporsi alla scena “ufficiale” del
Secondo Impero, ideando forme di spettacolo alternative che recuperassero la
tradizione della Commedia dellArte mediata attraverso leredità dellAncien Théâtre Italien e del teatro
parigino della Foire.
Nella
prima parte (pp. 7-109) lautrice individua il tratto saliente di quella drammaturgia,
declinata nella duplice forma della commedia improvvisata e del teatro di
figura, nella volontà di rimettere al centro lattore. In controtendenza con il
dramma realista dellepoca, in ampia parte basato sullintrospezione
psicologica e sullidentificazione con il pubblico, i Sand promossero un teatro
che nasceva dalla combinazione tra maschere e ruoli fissi con azioni
estemporanee affidate alle capacità recitative dellinterprete. Una
«drammaturgia del gesto» (p. 16) che viene ripercorsa dalla Mazzoleni anche in
relazione allesperienza teatrale romantica francese e ai dibattiti che, a
partire dalla seconda metà del Settecento, si interessarono allarte attoriale.
Senza dimenticare unopera quale Masques
et bouffons: comédie italienne, pubblicata nel 1860 da Maurice Sand. È anche
da qui che deriva quellequivoco sulla Commedia dellArte che influenzerà a
lungo sia limmaginario letterario, teatrale e visivo, sia gli studi
positivistici di fine Ottocento, sia le teorie riformatrici dinizio Novecento.
Basti pensare alla scuola del Vieux-Colombier fondata da Jacques Copeau, alle scenografie di Adolphe Appia, o, ancora, al pensiero di Edward Gordon Craig sullattore-marionetta.
Nella
seconda parte (pp. 111-266) è raccolta unantologia di testi inediti messi in
scena a Nohant, Parigi e Passy tra il 1850 e il 1886. Rintracciati tra i
manoscritti della Bibliothèque historique de la Ville de Paris e della
Bibliothèque Nationale de France sono qui riproposti in lingua originale.
Concludono
il volume le Appendici, che registrano
lElenco delle prime rappresentazioni
degli spettacoli per burattini in scena tra il 1847 e il 1866, a Nohant, a
Parigi e a Passy (pp. 267-268) e la Traduzione
dei brani citati nei primi quattro capitoli (pp. 269-289), la Bibliografia (pp. 291-307) e lIndice dei nomi (pp. 309-312).
di Lorena Vallieri
Indice
I.
La scena dei Grands Acteurs (1846-1862)
1. La
Commedia dellArte: una risonanza drammaturgica
2. Il
repertorio e la pratica
3. Le
fonti
II.
MIGRAZIONI DRAMMATURGICHE: LANCIEN
THÉÂTRE ITALIEN E LA FOIRE A
NOHANT
1. Il teatro dei Funambules
2. Il
teatro della “Foire”: una scelta ibrida
3. Le
furberie della “Foire”: una drammaturgia plastica
III.
IL TEATRO DEI BURATTINI DI MAURICE SAND (1847-1886): DA NOHANT A PASSY NEL
SEGNO DELLA COMMEDIA DELLARTE
1. la
scena, i personaggi e il repertorio
2. I
burattini: il fascino dellinforme
IV.
IL TEATRO DI NOHANT SULLA SCENA NOVECENTESCA
1. Tra
regia teatrale e drammaturgia plastica
2. Edward
Gordon Craig: dal teatro darte allarte del teatro
IL TEATRO DI NOHANT
Maurice Sand, Le Mort-vivant (1850)
George Sand, Le Spectre (1850)
Maurice Sand, LAlchimiste (1851)
Maurice Sand, La Farce du petit bossu (1862)
Maurice Sand, Jouets et mystères (1871)
Maurice Sand, Balamdard aux Enfers (1886)
APPENDICI
BIBLIOGRAFIA
INDICE DEI NOMI
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