Sono molti e assai pregevoli sotto il profilo artistico gli spettacoli prodotti in area tedesca, di cui si parla nelle pagine di Aufführungen. Si distinguono i Kammerspiele di Monaco, ora affidati alla guida di Matthias Lilienthal, subentrato a Johann Simon. Nicolas Stemann firma la regia dello shakesperiano Kaufmann von Venedig, che viene letto in chiave contemporanea ponendo in risalto le questioni etnico-razziali del testo interpretato da Walter Hess, Thomas Schmauser, Jelena Kuljić, Julia Riedler, Hassan Akkouch.
La seconda produzione, Ode to Joy di Rabih Mroué, appartiene al genere del teatro inchiesta e si occupa dellattentato terroristico avvenuto a Monaco per mano palestinese durante le Olimpiadi del 1972, tra i protagonisti figurano Lina Majdalanie e Manal Khader. Altra proposta piuttosto interessante è risultata la messinscena di Rocco und seine Brüder dallomonimo film di Luchino Visconti. La regia di Lilienthal trasforma il testo in un brutale Boxer-Drama con un ring montato sul palcoscenico, nel quale si muove il “pugile” Thomas Hauser impegnato nella parte del titolo.
Anche al Theater di Basel, diretto per la prima volta da Andreas Beck, si sono visti spettacoli di qualità, a partire da Engel in Amerika di Tony Kushner affidato alla regia dellaustraliano Simon Stone, abile nel montaggio di un allestimento dalla dimensione corale, intorno alla quale ruotano i due protagonisti, Roland Koch (Roy M. Kohn) e Michael Waechter (Joe Pitt). Si passa poi a Schlafgänger, copione ricavato dalla regista Julia Hölscher dallomonimo romanzo della scrittrice svizzera Dorothee Elmiger, e a Kinder der Sonne di Maxim Gorki, che Nora Schlocker esplora nei suoi passaggi narrativi più enigmatici e contorti per accordare ai suoi attori (Bernhard Kleber protagonista, affiancato da Liliane Amuat, Nicola Kirsch, Urs Peter Halter) una recitazione cupa e inquietante.
Infine LSD-Mein Sorgen Kind, storia di un misterioso e grottesco pittore tracciato da Thom Luz e affidato alla coinvolgente interpretazione di Wolfgang Menardi. Nella scena girevole dello Schauspiel di Stoccarda Fank Castorf ha allestito Tschewengur di Andrej Platonov, sviluppando soprattutto il legame tra condizione dei contadini russi e gli echi della rivoluzione secondo un taglio registico di stile espressionistico, come hanno esibito, tra gli altri, Astrid Meyerfeldt, Andreas Leupold, Sandra Gerling e Matti Krause. Si rimane in area russa con Die Brüder Karamasow, dramma dedotto dallomonimo romanzo di Dostojevskij e prodotto dalla Volksbühne di Berlino ancora per la regia di Castorf, che si avvale di un attore di grandi abilità come Alexander Scheer, e con lui due convincenti attrici come Lilith Stangenberg e Margarita Breitkreiz.
Si registrano altri spettacoli importanti nella ricca e variegata programmazione della capitale di Germania. Alla Schaubühne Falk Richter si è confrontato con Fear di Hass von Pediga & Co, in cui domina la paura degli Zombi, intesi come metafora delle ansie contemporanee, segnatamente della morte. In scena si sono esibiti con apprezzabili doti artistiche e comunicative Bernardo Arias Porras, Denis Kuhnert, Lise Risom Olsen, Alina Stiegler, Jakob Yaw. Il Gorki Theater ha prodotto Der juridische Unschärfe einer Ehe, anche titolo del romanzo scritto nel 1984 da Olga Grjasnowa dal quale Nurkan Erpulat ha adattato il testo che ha come protagonisti una ballerina lesbica (Lea Draeger) e suo marito (Taner Şahintürk) alla ricerca di una difficile identità.
Hanno ottenuto consensi di pubblico e di critica anche gli spettacoli visti al Volkstheater di Vienna, dove Dušan David Pařízek ha allestito Alte Meister di Thomas Bernhards con la partecipazione di Rainer Galke e Lucas Holzhausen; lo stesso regista si è occupato di Selbstbezichtigung di Peter Handke.
La moralità è il tema che unisce due allestimenti dello Schauspiel di Francoforte e assunti dal repertorio di Georg Büchner. In Leonce und Lena la regia di Jürgen Kruse accentua le tensioni presenti nel testo e confeziona uno spettacolo duro e inquietante in cui primeggia Isaak Dentler, affiancato da Oliver Kraushaar, Alexej Lochmann e Linda Pöppel nella parte di Lena. A Oliver Reese spetta la messinscena di Zerbrochen Krug, dramma affrontato in chiave moderna e caratterizzato da allusioni legate alla riunificazione delle due Germanie. Il regista imposta una recitazione fredda e di ascendenza brechtiana e distribuisce i ruoli principali a Anica Happig, Bettina Hoppe, Max Mayer, Lukas Rüppel e Nico Holonics. Chiude Terror di Ferdinand von Schirach, una rappresentazione incentrata sul tema della giustizia praticata nellaula di un tribunale durante un processo ad atti di terrorismo, che ha impegnato buona parte degli attori sopra citati.
Questa ricca sezione di Aufführungen si conclude allo Schauspiel di Colonia dove Stefan Bachmann ha affrontato un testo difficile e insidioso come Geschichten aus dem Wiener Wald di Ödön von Horváth orientando lattenzione sul teatro di parola in una scena interamente vuota, sulla quale si sono mossi Martin Reinke, Bruno Cathomas, Melanie Kretschmann, Robert Dölle, Lou Zöllkau.
In Akteure si legge il profilo artistico di Yuri Englert, attore americano classe 1977 attivo nella compagnia dello Schauspiel di Colonia. Al racconto del suo percorso formativo, seguono riflessioni e curiosità relative agli spettacoli che lo hanno affermato, da Kippenberger! del 2012 (regia di Angela Richter) a Viel gut essen di Sibylle Berg (2014), fino al recente Supernerds.
Franz Wille presenta la produzione teatrale di Konstantin Küspert e si sofferma in modo particolare sulla sua ultima fatica, Rechtes Denken, che si può leggere in versione integrale in Das Stück di questo numero della rivista berlinese.
In Bücher
sono recensiti libri legati alla cultura dello spettacolo e di spessore
metodologico e contenutistico: M. Broich-B. Landes, Alles Theater –
Schauspielerporträts (Berlin, Suhkamp-Insel 2015); M. Mittermayer, Thomas
Bernhard. Eine Biografie (Wien, Residenz 2015); B. Stegemann, Lob
des Realismus (Berlin, Theater der Zeit 2015); J. Roselt, Regietheorien (Berlin, Alexander 2014); C. Brecht-A. Loacker-I Steiner, Professionalist
und Propagandist: der Kameramann und Regisseur Gustav Ucicky (Wien,
Verlag Filmarchiv Austria 2014).
di Massimo Bertoldi
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