Questo numero della
rivista rende omaggio a Bert Neumann, prestigioso scenografo della Volksbühne
di Berlino prematuramente scomparso, con una serie di qualificati contributi
impreziositi da elegante apparato fotografico. Il regista Johan Simons ricorda
lamico conosciuto nel 2003 e ripercorre i loro spettacoli di maggior successo:
da Anatomie Titus Fall of Rome ai
Kammerspiele di Monaco a Soylent Green
ist Menschenfleisch, sagt es allen weiter alla Volksbühne nel 2003 sino a Simon Boccanegra rappresentato allOpéra
National de Paris nel 2006. Un altro regista di spicco, René Pollesch, offre
una testimonianza sulla collaborazione di Neumann con il teatro berlinese,
esaminando i quadri scenici ideati nel 2012 per Kill your darlings! Streets of Berladelphia, che costituiscono il
punto di arrivo di una ricerca avviata con limpianto scenico modellato per Der Idiot e Der Meister und Margarita nel 2002. Infine Franz Wille, storica
firma di «Theaterheute», apre le porte dellofficina creativa di Neumann
svelando il trattamento dei materiali figurativi in rapporto allo spazio
scenico. La ricca e aggiornata
sezione di Aufführungen, lo spazio
dedicato alla recensione degli spettacoli più importanti prodotti nei paesi di
lingua tedesca, si apre con il festival Ruhrtriennale, inaugurato da Simons con
Accattone. Ricavato dallomonimo film
di Pasolini, il regista tedesco aggiorna il sottoproletariato romano del
dopoguerra alla condizione di miseria globalizzata di oggi, realizzando uno
spettacolo di denuncia sociale avvolto dalle musiche di Bach e interpretato da Sandra
Hüller, Lucas von der Lühe, Jeff Wilbusch, Elsie de Brauw. Il Burgtheater di
Vienna ha ospitato la messinscena di Der
Revisor di Gogol per la regia di Alvis Hermanis, che adatta il testo del
1836 alle problematiche del presente attraverso uno scavo psicologico dei
personaggi, affidati alle competenze di Fabian Krüger, Dietmar König e Michael
Maertens, impegnati nei ruoli principali. Attinge
dal repertorio della drammaturgia contemporanea la programmazione del berlinese
Maxim Gorki Theater con la messinscena di The
Situation di Yael Ronen, un
testo di incontro-scontro tra palestinesi e israeliani con connesse
implicazioni di matrice terroristica interpretato da attori appartenenti alle
corrispettive nazioni, quali Orit
Nahmias, Maryam Abu Khaled, Yousef Sweid, Ayham Majid Agha, Dmitrij
Schassd. Si è presentata ricca e ben articolata la programmazione
dellannuale Festival di Salisburgo diretto da Markus Hinterhäuser, che ha
invitato Stefan Kimmig a dirigere il
goethiano Clavigo con Susanne Wolff, Marcel Kohler, Moritz Grove
e Franziska Machens. Linglese Henry Mason firma la regia di Die Komödie der Irrungen di Shakespeare letta in chiave moderna e
ben interpretata, tra gli altri, da Florian
Teichmeister, Thomas Wodianka, Rafael Schuchter e Alexander Jagsch. Molti
sono stati gli spettacoli di rilievo iscritti nel cartellone del Festival
Théâtre di Avignone, a partire dallo shakespeariano Antonius und Cleopatra, nella suggestiva e minimale riduzione del
regista portoghese Tiago Rodrigue, e
Lear nella versione elaborata da Oliver Py, anche direttore della
rassegna, che inserisce nella messinscena macabre citazioni grand-guignol. Di pregevole qualità è
risultato lallestimento di Le Vivier des
noms di Valère Novarina. Si prosegue con il
Festival Theaterformen di Hannover, ora diretto da Martine Dennewald. Marco
Layera, regista del cileno Teatro La Re-Sentida, cura Fantasie für Morgen, storia di Salvador Allende. Ed è questa la
punta di diamante di una manifestazione piuttosto mediocre sotto il profilo artistico. «≈ [ungefähr gleich]» è il titolo molto particolare della novità di Jonas Hassen Khemiri
pubblicata nella sezione Das Stück
e recentemente allestita al Thalia Theater di Amburgo da Anne Lenk che
muove sul palcoscenico un gruppo di bravi attori (André Szymanski, Steffen
Siegmund, Christina Geisse, Chathérine Seifert) impegnati a raccontare storie
di carriere e dinamiche famigliari del mondo doggi. La rubrica Ausland si occupa del festival estivo di
Atene e Epidauro. Fra i tanti spettacoli registrati in locandina emerge Der Fall Farmakonis oder Die Justiz des
Meers dello scrittore e regista Anestis Azas che, usando la formula del
teatro documento, ricostruisce il naufragio del 20 gennaio 2014 avvenuto al
largo dellisola greca evocata nel titolo, per poi denunciare la posizione di
chiusura dellEuropa di fronte al problema migratorio. Linstallazione Resos ideata da Katerina Evangelatos
legge in chiave moderna personaggi dedotti dalla mitologia greca, mentre in Ich wünsche nur ein Land Marianna
Kalbari dirige trenta allievi della Scuola dellAttore di Atene impegnati in
una performance di danza, in cui sogni e desideri di migranti e turisti creano
un condiviso spazio di pace e di guerra. Si rivolge al
repertorio classico il giovane regista Konstantinos Dellas per la messinscena dellElektra sofoclea interpretata in chiave
psicoanalitica: tutti i personaggi sono dei ‘pazienti e il palazzo del re
diventa un grande letto ospedaliero. Al teatro di Epidauro Simons Kakleas ha
firmato la regia di Orestes, trasformando
gli attori in moderni e dissacranti manichini-pupazzi. Ricca di spunti lintervista
rilasciata da Yorgos Loukos, direttore artistico della rassegna di Epidauro,
che parla della crisi economica e anche creativa del teatro greco contemporaneo. Infiene, le pagine di
Zeitgeschichte sono occupate da
estratti del volume di Michael Eberth, Einheit.
Berliner Tagebucher 1990-96 (Berlin, Alexander, 2015). Lautore è stato dramaturg del Deutsches Theater della
capitale tedesca e in questi diari di lavoro racconta la vita artistica della
principale istituzione teatrale della Germania.
di Massimo Bertoldi
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