Il
quattordicesimo numero degli «Studi vivaldiani» raccoglie, come di consueto, i
più aggiornati contributi sul Prete Rosso, confermandosi un punto di
riferimento imprescindibile per gli specialisti e per tutti gli appassionati del
musicista veneziano.
Il
fascicolo si apre con un contributo di Jóhannes
Ágústsson su un episodio controverso della biografia vivaldiana: lincontro
tra il compositore e limperatore Carlo VI a Trieste nellautunno del 1728. Sebbene
Vivaldi abbia dedicato allimperatore dodici concerti (raccolti ne La cetra, 1728), gli studi musicologici
hanno spesso espresso dubbi sulla veridicità dellevento, raccontato con piglio
letterario e talvolta fazioso dallabate Antonio Conti nei suoi carteggi. Intrecciando
testimonianze edite e inedite, a stampa e manoscritte (queste ultime conservate
allÖsterreichisches Staatsarchiv), Ágústsson dimostra che quellincontro avvenne,
arricchendo di nuovi particolari la vicenda.
Václav Kapsa si interroga
sulla dibattuta paternità vivaldiana del concerto per violino in Re maggiore RV
Anh. 8., attribuito a Giraneck alias
Antonín Jiránek in un catalogo settecentesco. Se le indagini stilistiche e
formali condotte da Kaspa non hanno risolto lattribuzione, il saggio ha
comunque il merito di individuare alcune concordanze del concerto in questione con
la musica delluno e dellaltro compositore (in appendice sono registrati alcuni
esempi musicali ad hoc), nonché quello
di aggiungere preziosi tasselli alla biografia del misterioso compositore boemo
(forse identificabile con il violinista František Jiránek).
Il
ritrovamento di un contenzioso legale tra le carte dei Giudici del Mobile
allArchivio di Stato di Venezia consente a Michael Talbot e Micky White
di far luce sullignorata collaborazione di Vivaldi al pasticcio La ninfa infelice e fortunata messo in
scena al Teatro Dolfin di Treviso nel 1723. Come nel caso del Creso tolto alle fiamme (1705), il prete-compositore
fu chiamato allultimo momento, insieme a Giacomo Maccari, dallimpresario del
teatro per completare la musica dellopera inizialmente affidata
allinottemperante Giuseppe Boniventi. Quattro le arie sicure da attribuire al
Prete Rosso, più forse la sinfonia e una buona fetta di recitativi: un bottino
prezioso che arricchisce il catalogo delle sue opere. La partecipazione alla Ninfa della poco più che tredicenne Anna
Girò nel ruolo di Mirtillo ridefinisce le coordinate del discepolato della
cantante con lamato maestro veneziano.
Segue
il consueto appuntamento con la Miscellanea,
in inglese e in italiano, a firma dello stesso Talbot, ricca di segnalazioni sulle
ultime scoperte vivaldiane e sulle novità bibliografiche e discografiche che lo
riguardano. Lacquisizione più rilevante è lattribuzione al compositore del
movimento mediano sostitutivo del concerto “pasticcio” in Mi minore di Giuseppe
Antonio Brescianello, ritrovato in un manoscritto della SLUB di Dresda. Da
segnalare, sul piano editoriale, luscita della monografia di Micky White, Antonio Vivaldi: A Life in Documents (Olschki
2013), regesto di documenti sulla vita del compositore veneziano, a suo tempo
recensito dalla nostra rivista (qui).
Tornano,
dopo un anno di assenza, gli Aggiornamenti
del catalogo vivaldiano del musicologo e direttore dorchestra Federico Maria Sardelli, che fa il
punto sul catalogo critico di Vivaldi, curato da Peter Ryom, alla luce delle
importanti novità registrate in questo e nel precedente numero della rivista.
Chiude il fascicolo la
rubrica di Roger-Claude
Travers sulle uscite discografiche vivaldiane relative al biennio 2013-2014,
con dettagliato commento critico in appendice.
di Gianluca Stefani
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