Hystrio, a. XXVIII, n. 2, febbraio 2015
trimestrale di arte e spettacolo
pp. 128, euro 10,00
ISSN 1121-2691
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Il numero primaverile di «Hystrio»
si apre con un doveroso omaggio a Luca
Ronconi. Gianfranco Capitta
ricostruisce la vita artistica del maestro scomparso, dalle esperienze giovanili come
attore alla vocazione come regista maturata negli anni Sessanta, dalla
direzione della Biennale di Venezia (1975-1976) al Laboratorio di Prato, dalle esperienze
allestero (il Burgtheater di Vienna e la Comédie-Française) allassunzione
della guida del Teatro Stabile di Torino. Sarà Sergio Ariotti a ripercorrere questultima esperienza, attraverso
la considerazione di spettacoli fondamentali come Gli ultimi giorni dellumanità di Karl Krauss e Laffare Makropulos
di Karek Čapek. I rapporti con la
città piemontese si rinnovano in occasione delle Olimpiadi 2006, quando Ronconi
realizza il Progetto
Domani e firma cinque
regie.
Limportanza dellesperienza romana (1994-1998) è messa in luce da Pierfrancesco Giannangeli, che ricorda,
tra i tanti, gli allestimenti di Verso
Peer Gynt, con Massimo Popolizio
e Anna Maria Guarnieri e la versione
teatrale di Quer pasticciaccio brutto de
via Merulana di Carlo Emilio Gadda.
Lo spettacolo, considerato il manifesto di quegli anni, rafforza linteresse
verso le riduzioni di opere narrative, come nel caso del successivo adattamento
de I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij. Spetta a Maria Grazia Gregori argomentare la feconda attività artistica
svolta al Piccolo di Milano, a partire dal 1998, con una serie di allestimenti
di qualità e originalità, come il visionario Sogno di una notte di mezza estate, I due gemelli veneziani
e Il ventaglio. Per quanto riguarda
gli autori contemporanei spiccano Lolita di Vladimir Nabokov, La modestia
e Il panico di Rafael Spregelburd e il recente Lehman
Trilogy di Stefano Massini.
Lattività pedagogica di Ronconi è
al centro del contributo di Paola
Bigatto, che ne sottolinea lassenza di metodo, supplita dallo studio
rigoroso del testo con attori e allievi, attraverso la ricerca della corretta
articolazione delle battute. Lattenzione per le tematiche legate alla
scienza e alleconomia, come dimostra Renato
Palazzi, alimenta la ricerca sperimentale, da Infinites di John David Barrow a La
compagnia degli uomini di Edward
Bond e Santa Giovanna dei macelli
di Bertolt Brecht. Nella fucina
creativa del regista piemontese trova spazio anche il melodramma, come argomentato da Giuseppe Montemagno, con la bellezza di
ottantaquattro produzioni, a partire dal 1967, attinte dal repertorio classico
e contemporaneo. Chiude questo interessante Speciale
Ronconi lo scritto di Roberto
Canziani, finalizzato a posizionare lartista nello sviluppo storico del
teatro di regia.
In Vetrina la rivista milanese approfondisce, grazie a Alessandro Toppi, la contraddittoria
situazione teatrale di Napoli. La città, si legge, vede il fallimento di un
reale coordinamento delle attività che sia in grado di coinvolgere anche le
periferie, malgrado gli sforzi isolati del Teatro Stabile di Luca De Fusco. Alla rigenerazione del
Teatro Bellini si affianca una rete di teatri metropolitani denominata
Politeatro, mentre il decentramento presenta gravi problemi.
La figura di Licia Lanera emerge dallintervista rilasciata a Emilio Nigro, in cui si parla dei tanti
premi e riconoscimenti ottenuti, in un percorso artistico segnato, tra laltro,
dallincontro con Riccardo Spagnulo
e dalla fondazione di Fibre Parallele. Stefano
Moretti ci guida nella nuova sede del Museo Biblioteca dellAttore di
Genova che, abbandonata langusta Villa Serra, si è trasferito accanto alla
centrale Biblioteca Civica Berio. Per festeggiare i sessantanni di attività, come riferisce Laura Bevione, il Teatro
Stabile di Torino ha avviato lambizioso e intelligente progetto di
digitalizzare il patrimonio conservato nel proprio Centro Studi.
Merita considerazione il sistema
teatrale in vigore a Seul, come suggerisce lintervento di Nicola Pianzola, per la disponibilità di finanziamenti statali
elargiti ai tanti teatri distribuiti nella megalopoli asiatica e nel territorio
nazionale, ai molti festival annuali tra i quali emergono lInternational
Performing Arts Festival di Busan, il Seoul Fringe Festival e lInternational
Physical Theatre Festival. Negli ultimi anni si segnala una significativa
apertura ai repertori e ai linguaggi internazionali, come dimostra il lavoro
della Yariu Theatre Company di Busan.
Il londinese International Mime
Festival, distribuito in ventiquattro giorni, ha confermato, come dimostra Margherita Laera, non solo la qualità
della manifestazione, ma anche la propria dimensione internazionale: tra gli
artisti presenti, infatti, figurano il francese Aurélien Bory, il NoFit State Circus e il collettivo belga Peepig
Tom. La scena parigina descritta da Giuseppe
Montemagno condivide invece la trattazione di tematiche legate alla
convivenza civile. Così, il Théâtre du Rond-Point ha prodotto la messinscena di
Daisy di Rodrigo Garcia, interpretato da Gonzalo Cunill e Juan
Loriente, e ancora dello stesso autore Per
fortuna gli animali ti amano senza farti domande per la regia di Christophe Perton. In una sala del
Théâtre de la Ville David Lescot ha
realizzato Coloro che restano,
unintervista a due sopravvissuti del ghetto di Varsavia. È stato molto
applaudito lallestimento di Unisola
galleggiante di Eugéne Labiche
da parte del regista svizzero Christoph
Marthaler per lOdéon.
Propongono rassegne originali e
alternative i tanti teatri indipendenti attivi a Vienna. In merito, Irina Wolf ricorda spazi importanti
come Kosmos Theater, dedicato alla scena femminile, il Tag Theater, con un
ricco cartellone di produzioni proprie, e il Garage X. In Olanda, scrive Francesca Serrazanetti, negli ultimi
venti anni sono stati costruiti molti edifici teatrali, progettati da
qualificati architetti internazionali come il New Luxor Theatre di Rotterdam
(2001), il Kunstcentrum de Kunstlinie di Almere (2007) e lAgora Theatre di
Lelystad. Il lungo viaggio di Teatromondo
si conclude a Tel Aviv, dove Pino Tierno
relaziona sul Festival Isra-Drama che ha esibito spettacoli legati a tematiche
relative al conflitto arabo-israeliano e al terrorismo. Ne sono esempio Montagna di Yaton Edelstein, La strada
per Ein Harod di Amos Kenan, Dio aspetta alla stazione di Maya Arad.
Si lega allExpo di Milano il
dossier Teatro & Cibo, a cura di Laura Bevione e Claudia Cannella. Nellintervista concessa al giornale, Giuseppe Battiston, oltre a esibire le
sue abilità di cuoco e la passione per la buona cucina, accenna ai personaggi
teatrali da lui interpretati e legati, in qualche modo, al cibo. Lexcursus di Giuseppe Liotta storicizza levoluzione del rapporto tra il mondo
culinario e la scrittura teatrale lungo un percorso che si enuclea dal teatro
antico a Shakespeare, da Ruzante a Molière e Goldoni per
arrivare a esempi italiani moderni (Scarpetta,
Pirandello, De Filippo, Ruccello) e
internazionali (Wesker, Pinter, Lars Lorén).
Soprattutto negli ultimi
quarantanni, come dimostra Gerardo Guccini,
si è intensificata la presenza del consumo del cibo sui palcoscenici italiani.
Tra i tanti esempi spiccano Stabat mater,
il Teatro di narrazione di Ascanio
Celestini, oppure la pratica della coltivazione di Elena Guerrini in Orti
insorti. In giardino con Pasolini, Calvino e il mi nonno. Sara Chiappori illustra il programma
degli spettacoli previsti a Milano durante i sei mesi di Expo, tra i quali
emerge Alla vita! del Cirque du
Soleil. Cene e brindisi non mancano nel melodramma e il vorace Falstaff di Giuseppe Verdi, spiega Giuseppe Montemagno, qualifica una
catena di personaggi caratterizzati da rapporti significativi con i piaceri
palatali, che si incontrano, tra i tanti, nel mozartiano Dissoluto punito ossia il Don Giovanni o in Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti.
Allintervento di Sergio Trombetta dedicato alla
drammaturgia del mangiare e del bere nella danza da Pina Bausch a Cristiana
Morganti, segue lintervista di Lucia
Cominoli a Stefano Pasquini del
Teatro delle Ariette, che ha in repertorio spettacoli dal titolo eloquente (Teatro da mangiare?, Teatro-cucina e il recente Teatro naturale). Paolo Stratta guarda al circo contemporaneo, precisamente allespressione
intima di Escarlata Circus e al collettivo Cheptel Aleïkoum, mentre Mario Bianchi sposta lattenzione sul
variegato mondo del teatro per i ragazzi, dove abbondano spettacoli in cui il
cibo la fa da padrone. Imbevuta di valenze politiche e sociali, lalimentazione
è presente nelle pratiche performative dellavanguardia, secondo un percorso,
come si legge nello scritto di Roberto
Rizzente, che vive le sue tappe più significative nelle creazioni di Allan Kaprow, Hermann Nitsch, Piero
Manzoni, fino a Vanessa Beecroft.
Luso di forchette e coltelli
ritorna anche in alcuni festival italiani. Lo dimostra Renzo Francabandera, che si sofferma sulle rassegne A Teatro nelle Case
organizzata dal Teatro delle Albe, da Play with food e soprattutto dal Teatro
di Corte, diretto da Beppe Navello.
Lintrigante e gustoso dossier Teatro
& Cibo prosegue con una riflessione di Valerio Massimo Visintin sulla trasformazione dello chef in vera e
propria star, dotata di effetti che rendono i suoi gesti di artificio
spettacolari. I Cuochivolanti è il nome di unassociazione attiva nel settore
del catering, che nellintervista a Laura Bevione rivela lanima teatrale
segnata da diversi spettacoli (Kitchen kabarett,
Happy meals) e dalla direzione del
festival Play with Food a Torino, ora giunto alla sesta edizione.
Infine, si propone una mappatura delle tante compagnie teatrali italiane, il cui repertorio è legato al tema di questo ricco e appetitoso
dossier. Sergio Lo Gatto si sposta
nel teatro internazionale e ricorda Rodrigo
Garcìa, Angélica Liddell, Bobby Baker, Sergi Faustino. Il testo scelto per questo numero è Supernova (Ritratto di
famiglia) di Erika Z. Galli e Martina Ruggeri, vincitore del Premio
Hystrio Scritture di Scena 2014. La consueta e corposa sezione delle Critiche ordina le tante recensioni
degli spettacoli secondo criteri regionali, mentre nella Biblioteca Albarosa Camaldo
raccoglie le schede relative alle novità editoriali italiane legate alla
cultura dello spettacolo. Chiude Roberto Rizzente, con le tante e preziose informazioni
raccolte ne La società teatrale.
di Massimo Bertoldi
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