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Theaterheute


«Theaterheute», Nr. 2, Februar 2015, pp. 72, € 13
ISSN 0040 5507

Il mensile berlinese si apre con Aufführungen/Neue Stücke, spazio editoriale in cui si raccolgono le recensioni dei principali spettacoli di recente produzione nei paesi di lingua tedesca: nello specifico, delle rappresentazioni di testi inediti. Sottili influssi postnazisti animano i rapporti interni di una famiglia austriaca, fino a creare accesi scontri generazionali. È quanto emerge dal tessuto narrativo di Die unverheiratete di Ewald Palmetshofer. Lo spettacolo, la cui sceneggiatura è pubblicata in versione integrale in questo numero di «Theaterheute», è stato allestito con successo al Burgtheater di Vienna da Robert Borgmann, con la partecipazione di Stefanie ReinspergerSylvie RohrerSabine HauptElisabeth Ortl.

Die Schutzbefohlenen della tormentata Elfriede Jelinek ha conosciuto due diverse edizioni pressoché contemporanee: nella prima, firmata da Mirko Borscht a Brema, spicca il linguaggio metateatrale quasi astratto con il quale si sono confrontati Karin EnzlerLisa GuthMichael JanssenIrene KleinschmidtSusanne MeyerGabriele Möller-LukaszAndy ZondagAntonia AndresHannah AuleppVincent Basse. Nella seconda, realizzata a Friburgo e curata dalla regia di Michael Simon, emerge una cifra stilistica caratterizzata dalla ricerca di una maggiore aderenza alla contorta prosa del testo, che ha impegnato Lena DrieschnerMila DargiesJürgen HeroldHolger Kunkel e Johanna Eiworth.

Sul palcoscenico dello Schauspielhaus di Graz è stato allestito Community di Yael Ronen Grazer secondo l’interpretazione di Michael Ronen, guidato dall’attenta e scrupolosa regia di Sylvia Rieger. È un testo crudo Mein deutsches deutsches Land di Thomas Freyer per la sua capacità di affrontare il tema del neonazismo aleggiante oggi in Germania. Allo Staatsschauspiel di Dresda pubblico e critica hanno applaudito la prova artisticamente pregevole di Thomas BraungardtMatthias LuckeyIna PiotekKilian Land che si sono avvalsi della regia ispirata di Tillmann Köhler.

Si prosegue con Exiles di James Joyce secondo la riduzione drammaturgica di Nora Barnacle e la regia di Luc Perceval. Quest’ultimo affronta il testo con un taglio psicothriller e sviluppa una rete di forti tensioni tra i vari personaggi di competenza a Mariej JungKristop van BovenSylvana KrappatschDine Doneff e Stephan Bissmeier, i quali rendono corale il successo di questa affascinante produzione del Kammerspiele di Monaco.

Ha suscitato grande interesse la versione di Herbstsonade, che Jan Bosse ha ricavato dall’omonima opera cinematografica di Ingmar Bergman. Sul palcoscenico dello Staatstheater di Stoccarda la regia approfondisce la condizione di turbamento e di depressione dei personaggi, interpretati con mirabile maestria da Natalia BelitskiCorinna HarfouchAndreas Leupold e Fritzi Haberlandt.

La sezione Theater ohne Grenzen si occupa del progetto My right is your right, ideato a Berlino da Amelie Deufhard e Nicolas Stemann, che hanno animato un gruppo di improvvisati attori africani e asiatici conosciuti nel campo profughi di Lampedusa. Si prosegue con un intervento di approfondimento rivolto alle contaminazioni del teatro africano negli allestimenti tedeschi, con particolare attenzione alle regie di Mark Fleishman e Nicolas Stemann.

In Akteure si incontra Thomas Wodianka, giovane attore, ballerino e performer attivo al Gorki Theater di Berlino, dove si è recentemente distinto in apprezzati spettacoli quali Seid nett zu Mr. Sloane in coppia con Jerry Hoffmann e in Small Town Boys di Falk Richter, in quest’ultimo affiancato da Aleksandar Radenkovic.

Nella rubrica Ausland, per finire, ci si trasferisce a Tokyo, dove si svolge l’annuale festival teatrale, la cui ultima edizione, diretta da Chiaki Soma, si è proiettata nelle Olimpiadi del 2020. Ciò è stato reso possibile attraverso un confronto con la molteplicità dei linguaggi dello spettacolo di matrice internazionale, garantito dalla presenza, nel ricco cartellone, di artisti portatori di variegate culture ed esperienze artistiche.


di Massimo Bertoldi


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