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Theaterheute


n. 12, 2012, pp. 72 € 12, 00
ISSN 0040 5507

 

Il numero di «Theaterheute» si apre con una ricca sezione (“Aufführungen”) dedicata alle recenti produzioni riscontrate in area tedesca. A Colonia Katie Mitchell ha proposto Reise durch die Nacht di Friederike Mayröcker, storia cupa che ruota intorno alla morte di un padre e un figlio. Trasferita sul palcoscenico dello Schauspiel con soluzioni cinematografiche, è interpretata con maestria da Julia Wieninger e Nikolaus Benda. Nello stesso teatro si è assistito all’allestimento di Die Rätter, dramma sociale del 1909 di Gerhart Hauptmann, che la regia di Karin Heukel interpreta in chiave contemporanea, ricorrendo a molti effetti comici e grotteschi. Tra gli attori si sono distinti Bernd Grawert, Michael Weber, Lina Beckmann, Jennifer Frank e Kate Strong.

 

Non mancano qualità artistiche alle rappresentazioni applaudite a Monaco. Nei Kammerspiele, in occasione dei cento anni di attività, l’intendente Johan Simon ha acquisito i diritti per la messinscena di Die Straße. Die Stadt. Der Überfall di Elfriede Jelinek, testo pungente dedicato alla moda e alla Maximilianstraße, sorta di boulevard in versione bavarese, recitato da Hans Kremer e Sandra Hüller. Si cala in un’atmosfera prima cupa, poi tagliente ed esplosiva la rappresentazione della ibseniana Hedda Gabler realizzata da Martin Kusej nel Residenztheater e affidata ad attori di qualità quali Birgit Minichmayr nel ruolo del titolo, Barbara De Koy, Norman Hacker, Hanna Scheibe, Sebastian Blomberg.

 

Il Burgtheater di Vienna ha ospitato l’edizione di Elektra di Hugo von Hofmannsthal firmata dalla regia innovativa di Michael Thalheimer. Cristiane von Poelnitz disegna l’anonima eroina in bilico tra isteria e follia, affiancata da Catrin Striebeck (Clitemnestra), Falk Rockstroh (Egisto), Tilo Nest (Oreste). E’ una riflessione profonda sull’esperienza del nazismo, espressa da un linguaggio crudo e violento, l’allestimento di Jeder stirbt für sich allein che Luc Perceval ricava dall’omonimo romanzo di Hans Fallada.

 

Pregevole è risultata la prova degli attori che si sono esibiti sul palcoscenico del Thalia Theater di Amburgo, tra i quali Alexander Simon, Barbara Nüsse, Thomas Niehaus, Oda Thormeyer. L’attenta e rigorosa regia di Dusan David Parizek trasferisce il dramma di Heinrich von Kliest, Zerbrochnen Krug, nella nostra contemporaneità e approfondisce contrasti e tensioni tra i vari personaggi, distribuiti nelle parti principali tra Rainer Galke, Till Kogge e Franck Seppeler.

 

Uno sguardo alla scena internazionale orienta l’attenzione al Théâtre l’Odéon di Parigi, dove Luc Bondy ha aperto il suo mandato di direttore con la rappresentazione di Die Heimkehr (Le Retour) di Harold Pinter, con Pascal Greggory (Sam) e Bruno Ganz (Max) declamati protagonisti.

 

Nella sezione della rivista berlinese dedicata ai nuovi testi teatrali (“Neue Stücke”) primeggia Am Schwarzer See di Dea Loher, che si può leggere in versione integrale in “Das Stück” di questo numero di «Theaterheute»). Si tratta di un dialogo tra due coppie di genitori che hanno perso i figli, recentemente allestito da Andreas Kriegenburg al Deutschen Theater di Berlino e interpretata da Katharina Marie Schubert, Bernd Moss, Natali Seelig e Jörg Pose. Altra importante novità, Ihre Version des Spiels da Yasmyna Reza, è stata allestita nei Kammerspiele del Deutsches Theater di Berlino da Stephan Kimmig, con la partecipazione di Katrin Wichmann e Corinna Harfouch nei ruoli principali. Infine Was Tun di Lutz Hübner è stato rappresentato con la regia dello stesso autore e ha ottenuto un caloroso successo, anche per la convincente esibizione da parte degli attori, Holger Hübner, Anna -Katharina Muck, Tom Quaas e Karina Plachetka.

 

Di seguito ad un articolo dedicato agli spettacoli di apertura dei teatri di Brema (“Start Bremen”), si legge il profilo artistico di Maximilian Brauer che occupa le pagine di “Akteure”. Il giovane attore è rientrato nella compagnia della Volksbühne di Berlino, dopo la fruttuosa parentesi presso il Centraltheater di Lipsia, emergendo, tra l’altro, in Der Geizige di Molière per la regia di Frank Castorf. Nell’intervista il protagonista ripercorre le tappe della sua carriera, soffermandosi con particolare attenzione sulle sue ultime prestazioni artistiche.

 

Ha ottenuto consensi ma anche dissensi il programma varato da Frie Leysen per il cartellone di “Foreign Affaire”. Nella rassegna berlinese, incentrata sul tema del colonialismo, figurano venti produzioni, tra le più applaudite Gòlgota Picnic di Rodrigo Garcìa, Exhibit B di Brett Bailey, The Four Seasons Restaurant di Romeo Castellucci e Love’s Whirlpool di Daisuke Mura.


di Massimo Bertoldi


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