Laura Morante, raffinata interprete e icona del nostro cinema, torna con
The Country al teatro, dove aveva
esordito giovanissima interpretando unindimenticabile Ofelia nellAmleto di Carmelo Bene (1978).
Il Rossini di Pesaro lha ospitata dal 23 al 25 novembre in
unenigmatica e affascinante commedia di Martin
Crimp. La regia dello spettacolo è affidata a Roberto Andò, firma deccellenza del teatro e cinema italiano,
mentre il ruolo del protagonista maschile è ricoperto da un attore versatile ed
elegante come Gigio Alberti.
Completa il cast la giovane e spigliata Stefania
Ugomari Di Blas.
«Leggendo la commedia – scrive Andò nelle note di regia –
ho avuto la conferma di un autore di prima grandezza, col dono di una scrittura
magistrale». Considerato uno dei più interessanti drammaturghi contemporanei,
Crimp si è confrontato con la tradizione europea del surrealismo, dellassurdo
e del post-strutturalismo, riassumendo in sé il meglio della tradizione
modernista inglese: la precisione linguistica di Samuel Beckett, la minaccia verbale di Harold Pinter e luso ardito della forma di Caryl Churchill.
Lautore ha condotto uninchiesta estrema e lucidissima
sullo stato dei rapporti interpersonali in un mondo reso sempre più difficile
dal progressivo sfaldamento della coesione sociale e dal diffondersi dei
processi di globalizzazione. Linasprimento delle relazioni anche allinterno
del nucleo familiare ha fatto coniare ai critici inglesi lespressione Crimpland (“terra di Crimp”) per
indicare un universo di crudeltà domestiche, di desolate solitudini, di
itinerari ossessivi alla ricerca di sé lungo il confine fra un illusorio
benessere materiale e una sotterranea angoscia di annichilimento.
Nella casa in campagna in cui ha convocato i tre personaggi
della commedia (Corinne, Richard e Rebecca), lautore muove il mistero a
partire da un incidente che fa da antefatto allazione: Richard ha trovato una
giovane donna svenuta per strada e lha portata in casa ma Corinne dubita che
la conosca già e da qui, passo dopo passo, lo spettatore verrà informato che la
coppia è da tempo ostaggio di un altro ospite inquietante: una storia di
menzogne, di persone legate da inesplicabili sottomissioni, da torbide
attrazioni sbilanciate, una storia damore tra un uomo e una donna in attesa di
redenzione.
«Se dovessi dare una definizione di The
Country, sceglierei proprio
quella di thriller filosofico, o di giallo
morale – prosegue Andò – Le strade che Crimp ci fa prendere in quanto
spettatori, attori e regista, sono strade che, lasciandoci spiare i pensieri
oscuri dei personaggi, narrando la vita di quei personaggi come segmenti
allucinati di una trama in cui non cè spazio per la verità, riflettono sul
senso della nostra esistenza, sulla sua plausibilità, ponendoci interrogativi
che vanno oltre la vita, ad esempio, sulla trascendenza delle nostre azioni, su
come i nostri piccoli atti immorali si spengano senza testimoni, o senza
relatori, lasciando riverberare il monito silenzioso di un oggetto superstite;
sul nostro lento sfumare per gli altri nel nulla; sullirrealtà degli scenari
che scegliamo per coltivare la speranza di vivere meglio o sullabilità con cui
usiamo le parole per nascondervi i nostri veri pensieri... Ed ancora sui
crimini virtuali e su quelli reali che continuamente perpetriamo, e sulla colpa
che ci accompagna, sottile come una pena da scontare ed infine, su come, pur
irretiti dalla menzogna, ci ostiniamo a ricercare nellamore barlumi di
verità».
La Morante – apparsa recentemente sul grande schermo in Appartamento ad Atene (dramma storico di
Ruggero Dipaola), e in Ciliegine (dove ha debuttato nella
regia) – qui impersona Corinne, la moglie tradita: «La storia è solo
apparentemente quella di una coppia il cui rapporto si sta sgretolando: non è
il solito triangolo. Credo che il vero oggetto della commedia sia proprio il
valore distruttivo della bugia – ha spiegato lattrice alla stampa –. Mi
affascina il peso determinante della menzogna che cè dentro ed il mistero
delle ipotesi diverse che restano tutte valide nella storia. In The Country aleggia il sospetto che la
verità distrugga tutto quanto si è costruito nella vita. Questo testo è molto
intenso e per certi versi difficile, perché richiede tensione e grande
concentrazione e non tutte le sere riusciamo a restituirlo al pubblico come
vorremmo, allo stesso modo e con la stessa efficacia».
Ecco le prossime tappe dello spettacolo, già allestito a
Solomeo (Teatro Cucinelli, 5 – 12 settembre 2012), Torino (Teatro Astra, 25
ottobre – 4 novembre 2012), Terni (Teatro Secci, 20 – 21 novembre 2012) e
Foligno (Politeama Clarici, 22 novembre 2012), e ora in scena allEliseo di
Roma fino al 16 dicembre:
Thiene (Teatro Comunale, 18 – 20 dicembre 2012)
Cesena (Teatro Bonci, 8 – 9 gennaio 2013)
Gubbio (Teatro Comunale, 10 gennaio 2013)
Siena (Teatro dei Rinnovati, 11 – 13 gennaio 2013)
Todi (Teatro Comunale, 16 gennaio 2013)
Spoleto (Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, 17 gennaio 2013)
Città di Castello (Teatro degli Illuminati, 18 gennaio
2013)
Ascoli Piceno (Teatro Ventidio Basso 19 – 20 gennaio)
Napoli (Teatro Bellini, 22 – 27 gennaio 2013)
di Paola Cecchini
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