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Theaterheute


2011, n 6, pp. 64 € 11, 20
ISSN 0040 5507

Che rapporto intercorre da un punto di vista architettonico ed estetico tra la fisionomia della facciata principale di un edificio teatrale e il suo interno? Risponde alla domanda Martin Zehetgruber in “Theaterbauten”, articolo di apertura di «Theaterheute», che in pratica riassume i passaggi fondamentali del recente libro di Birgit Schmolke, Bühnenbauten. Handbuch und Planungshilfe (Dom Verlag, 2011, pp. 424, € 78, 00). Il discorso si enuclea dall’antichità ad oggi e si sofferma con particolare attenzione sul Teatro dell’Opera di Sydney progettato da Jorn Utzon, sul Theater am Goetheplatz di Brema costruito tra il 1912 e il 1913 su progetto di August Abbehussen e Otto Blen, sull’Aalto Theater di Brema eretto tra il 1983 e il 1988. Per quanto riguarda il XXI secolo sono presi in esame il Königliche Opernhaus di Copenhagen (2005), il Nationaltheater di Reutlingen (2008), Haus Otto Theater di Potsdam (2006) e lo Staatsschauspiel di Dresda.

“Aufführungen”, la sezione della rivista dedicata alle recensioni delle novità prodotte nei paesi di lingua tedesca, si apre con la scena berlinese. Sul palcoscenico del Deutsches Theater Stephan Kimmig trasferisce la riduzione di Über Leben, trilogia di ambientazione famigliare di Judith Herzberg che prende le mosse dall’eredità dell’olocausto e si inoltra fino all’inizio del XXI secolo. Tra i numerosi attori in scena, complessivamente quattordici, si sino distinti Maren Eggert, Christian Grashof, Susanne Wolff, Daniel Hoevels e Peter Moltzen. Piuttosto interessante è risultato l’allestimento di Rocco und seine Brüder al Maxim Gorki Theater, che il regista Antù Romero Nunes deduce dal film di Luchino Visconti mantenendo vive le tensioni e le caratteristiche tra i vari personaggi, affidati all’interpretazione di Andreas Leopold, Michael Klammer, Albrecht Abraham Schuch e Matti Krause. Il Theater Neumarkt im Saint Germain di Zurigo ha ospitato Die Nachten kleiden (Vestire gli ignudi) di Luigi Pirandello per la cura scenica di Barbara Weber, che adotta con cura filologica il testo immettendo nella regia momenti di melodramma e rivista. Nei ruoli principali si sono confrontati Alicia Aumüller, Vivien Bullert, Alexander Seibt e Nikolaus Benda. Nello Schauspielhaus è stata applaudita la messinscena del cechoviano Platonow. La regia di Barbara Frey attualizza la vicenda e disegna una lettura dell’intreccio narrativo in chiave comica, che gli attori dimostrano di saper interpretare con abilità (Michael Maertens, Friederike Wagner, Miriam Maertens e Franziska Machens). Nei Kammerspiele di Monaco Feridun Zaimoglu propone Alpsegen, testo ricco di suggestioni barocche e di ambientazione bavarese, che la regia di Sebastian Nübling legge in chiave comica, con gli attori (Michael Tregor, Wiebke Puls, Kristof Von Boven, Gundi Ellert, Peter Leib) impegnati in divertenti e movimentate scene sostenute da musiche e canti di estrazione popolare. Il secondo allestimento dei Kammerspiele è Mjunik Disco, spettacolo musicale ideato da Stefan Pucher che affida a Lena Lauzemis la parte della protagonista. Da ©o-Pirates del coreografo e ballerino Richard Siegal applaudito nella Muffathalle di Monaco, si passa al Thalia Theater di Amburgo dove Luc Perceval firma la regia di Draußen vor der Tür, dramma di Wolfgang Borchert con Felix Knopp protagonista, come di attore e cantante, di un reduce dalla guerra in Afghanistan. Nello stesso teatro cittadino Cristiane Pohle trasferisce sulla scena il cechoviano Drei Schwestern che Cathérine Seifert, Lisa Hagmeister, Birte Schnöik, Joseph Ostendorf e Thomas Niehaus interpretano in modo convincente. Spettacoli piuttosto innovativi emergono dallo Schauspiel di Colonia. Signa Sörensen propone Der Handprozess, inquietante e coinvolgente performance ispirata a Franz Kafka, mentre l’ungherese Victor Bodòs interpreta con Balàzs Czukor, Ferenc Tòth Simon, Jost Crix e Myriam Schröder il dramma Der Mann an Tisch 2. Conclude questo percorso nei principali teatri di area tedesca la tappa nello Saatstheater di Karlsruhne con la rappresentazione sperimentale, perché prevalentemente muta e basata sull’utilizzo di materiali video, di Winterreise di Elfriede Jelinek da parte di Michael Simon, che si avvale di tre bravi attori, Sebastian Kreutz, Teresa Trouth e Patricia Coridun.

In “Ausland” si legge la cronaca degli spettacoli principali prodotti a Parigi, a partire da Schmutziger August (Sale août) di Serge Valletti, una “Comédie triste” dice il sottotitolo, che racconta con toni aspri e violenti storie d emigrati in terra francese. Sul palco del Théâtre de l'Odéon, guidati dall’attenta regia di Patrick Pineau, si sono esibiti Mathilde Jaillette, Pierre-Felix Graviere, Nicolas Bonnefoy, Silvie Orcier e Giles Arbona. Nello stesso teatro parigino in precedenza si è vista la novità di Valère Novarina Vrai Sang, in cui gli attori (Manuel Le Lievre, Norah Krief, Oliver Martin Salvan, Dominique Parent, Myrto Procupiou, Agnés Sourdillon e Nicolas Struve) assomigliano ad acrobati circensi. Infine si segnala il ritorno di Patrice Chéreau alla drammaturgia di Bernard-Marie Koltés con la messinscena di Die Nacht kurz von den Wäldern, con Romain Duris nel ruolo principale.

La sezione “Akteure” è dedicata al ritratto dell’austriaco Thomas Arzt, autore del testo Grillparzer, recentemente allestito con successo nello Schauspielhaus di Vienna e pubblicato in versione integrale in questo numero di «Theaterheute». Si tratta, come spiega lo stesso autore, di un dramma legato alla sua terra d’origine in cui entra in gioco l’incontro-scontro tra tradizioni e innovazioni.


di Massimo Bertoldi


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