Il volume di Francesca Simoncini si accosta alla personalità di Eleonora Duse attraverso un punto di vista finora inesplorato. Messe in ombra dalle straordinarie qualità dellattrice, le competenze della capocomica sembravano un campo dindagine secondario. Francesca Simoncini dimostra il contrario. Pienamente consapevole e padrona dei sistemi produttivi del teatro del suo tempo, una volta affermata Eleonora Duse assunse in prima persona gli oneri della conduzione delle compagnie in cui militò. Dal rapporto con gli impresari alla direzione delle prove, dalla pianificazione degli spostamenti della compagnia alla produzione economica degli spettacoli, non trascurò nessuna delle funzioni che spettavano alla gestione della ditta capocomicale. Produttrice, promotrice, organizzatrice del sue compagnie seppe divenire Ğuninflessibile donna manager disposta a correre personalmente il rischio dimpresağ. La capocomica non fu pertanto meno abile dellattrice: proprio le scelte operative, funzionali alla qualità degli spettacoli, permisero allinterprete di raggiungere vertici insuperati, in un perfetto accordo tra gli aspetti artistici e quelli organizzativi.
Il saggio è articolato in tre capitoli che affrontano aspetti diversi del lavoro della capocomica. Il primo capitolo si accosta a due specifici episodi carichi di pregnanza: il “colpo di mano” che nel 1894 portò Eleonora Duse a “trapelare” la compagnia del suo capocomico Cesare Rossi, mettendola a capo della sua prima formazione, e lappropriazione, nel 1899, della compagnia di Luigi Rasi, occasione anche per unincursione “dietro le quinte” della prima rappresentazione di Gioconda di Gabriele dAnnunzio allestero. Il secondo capitolo entra invece nel merito allo svolgimento delle prove e della direzione degli attori. Soffermandosi sui criteri di selezione dei partner in scena, recupera anche la memoria di attori ancora poco noti che fornirono a Eleonora Duse il giusto supporto per far brillare il suo astro. Il terzo capitolo mostra infine la capocomica alle prese con lorganizzazione delle tournée internazionali: il “fiuto” dellimprenditrice e la sensibilità dellintellettuale le permettono di accordare le sue scelte artistiche con il gusto delle diverse piazze teatrali.
Il volume è corredato dalla trascrizione di lettere inviate da Eleonora Duse a Ettore Mazzanti, fidato amministratore della sua compagnia, e da documenti relativi alla collaborazione, tra il 1908 e il 1905, con Luigi Rasi, direttore della Regia Scuola di Recitazione di Firenze. Dai carteggi, che offrono una solida base documentaria allo studio di Francesca Simoncini, emerge il ritratto di unEleonora Duse inedita, donna daffari decisa e pratica, colta nella quotidianità del suo “mestiere”.
di Emanuela Agostini
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