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Theaterheute


n. 4, 2011, pp. 64 € 11,20
ISSN 0040 5507

Grosse Tiere – Die Kunst der Kuratoren è il titolo del dossier con il quale si apre «Theaterheute». Per “curatori” si intendono gli organizzatori di eventi culturali che, provenienti prevalentemente dal mondo dell’arte, nell’ambito dello spettacolo si occupano dell’organizzazione di festival, di coproduzioni e programmazioni varie, anche se talvolta in modo avventato e poco professionale. Tra le tante testimonianze raccolte, risultano particolarmente interessanti quelle rilasciate da Matthias Lilienthal, già chef-dramaturg della berlinese Volksbühne al servizio di Frank Castorf (1991-1999) e dal 2003 gestore dello spazio denominato HAU; Stefanie Carp, che si occupa della direzione artistica delle Wienerfestwochen; Stefan Hilterhaus del PACT Zollverein di Essen in cui si tengono manifestazioni teatrali e artistiche; la belga Frie Loysen, fondatrice del Kunstenfestivaldesart di Bruxelles e collaboratrice di Theater der Welt 2010; Lois Keidan, cofondatrice e direttrice del Live Art Development Agency di Londra; Carena Schlewitt che dal 2008 svolge il ruolo di curatrice artistica del Kaserne di Basilea; Kathrin Tiedemm, dramaturgin e artista di riferimento dell’FFT di Düsseldorf; Veronica Kaup-Hasler che annovera collaborazioni con Luc Bondy e recentemente cura importanti rassegne teatrali a Graz; Shermin Langhoff, direttrice artistica del Ballhaus Naunystraße a Berlino; Niels Ewerbeck, dal 2004 direttore del Theaterhaus Gessnerallee di Zurigo.

La sezione Aufführungen, lo spazio della rivista berlinese dedicato alle novità prodotte dalla scena tedesca, si apre con la messinscena di Oblomow nella riduzione dell’omonimo romanzo di Ivan Aleksandrovi Gončarov firmata da Alvis Hermanis. Il regista trasforma il monologo in un testo a più voci, mantiene in scena il celebre divano come epicentro dell’azione del protagonista, che assume anche tratti comici e ironici. Sul palcoscenico dello Schauspiel di Colonia si sono esibiti Gundars Abolins (nella parte del titolo), Dagmar Sachse, Albert Kitzl, Martin Reinke. Nello stesso teatro cittadino è andato in scena un altro spettacolo ricavato da un’opera letteraria, Die Wellen da Virginia Woolf, che la regia di Katie Mitchell affronta privilegiando le psicologie solitarie dei personaggi, affidati a Ruth Marie Kröger, Sebastian Pircher, Renato Schuch, Yorck Dippe e Birgit Walter. Si prosegue con la messinscena di due diverse versioni di Antigone di Sofocle. La prima, ideata da Friederike Keller per la Schaubühne di Berlino presenta una lettura in chiave moderna della tragedia greca che prevede molti inserti musicali live affidati ad una rock-band, che si intreccia con la recitazione piuttosto aggressiva degli attori (Tillman Strauß, Christoph Gawenda, Udo Jürgens). La seconda Antigone, applaudita nel Thalia Theater di Amburgo e firmata da Dimiter Gotscheff, si avvicina molto all’omonima riscrittura di Bertolt Brecht per il taglio politico assunto. Di rilievo è risultata la prova degli attori in abiti protagonisti rigorosamente moderni, quali Patrycia Ziolkowska (nel ruolo del titolo), Bernd Grawelt (Creonte).

Di rilievo è risultata la messinscena di Erdbebens in Chili vista nello Staatsschauspiel di Dresda, ad opera di Armin Petras, che trasferisce la drammatizzazione dell’omonima raccolta di novelle di Heinrich von Kleist nella contemporaneità, affidando i ruoli principali a Wolfgang Michalek, Anne Müller, Matti Krause, Annida Schilling e Christian Friedel. Pension Schöller, spassosa commedia con venature di terrore di Carl Laufs e Wilhelm Jacoby del 1889, è stata proposta alla platea del Centraltheater di Lipsia da Sebastian Hartmann. Il regista restituisce la comicità del testo imprimendo ritmi veloci alle battute e ai movimenti degli interpreti, Hagen Oechel, Ingolf Müller-Beck, Birgit Unterweger e Peter René Lüdicke.

Dalla sessantunesima edizione della rassegna cinematografica Berlinale è emersa l’attrice di formazione teatrale. Sandra Hüller del Thalia Theater di Amburgo si è distinta nel film Über uns das All di Jan Schomburg; Susanne Wollf (Deutschen Theater di Berlino) è inserita nel cast della trilogia-triller Drei lieben di Dominik Graf; Diane Kruger risulta protagonista con Bruno Ganz e Liam Nelson in Unknown di Jaume Collet-Serra. Si avvale di un gruppo di attori teatrali anche la debuttante Marie Kreutzer che per il film Die Vaterlosen scrittura Johannes Krisch, Philipp Hochmair del Burgtheater di Vienna, Andrea Wenzl presente nella compagnia dello Schaspielhaus di Graz fino al 2009.

Il profilo tracciato in Akteure è dedicato a Wolfram Lotz, autore della commedia Eigene Nachrichten an das All, che si legge in versione integrale in questo numero della rivista berlinese, recentemente allestita con successo nel Deutschen Nationaltheater di Weimar. Nel 2010 ha scritto Der grosse Mausch presentato nell’ambito della rassegna Ruhrfestspiele. Anche poeta e narratore, il promettente Lotz spiega la sua concezione di scrittura e discute i rapporti tra letteratura e teatro.

 

di Massimo Bertoldi


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