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Theaterheute, n. 2, 2011


Theaterheute, n. 2, 2011, pp. 74 € 11,20
ISSN 0040 5507

La funzione creativa della musica nella drammaturgia dello spettacolo teatrale (“Musik im Theater”) costituisce l’argomento del servizio di apertura di numero di «Theaterheute». L’attenzione è rivolta a Sebastian Nübling che ricorre alla musica per evidenziare aspetti della psicologia dei personaggi ed imprimere il ritmo alle loro battute, secondo quanto emerge nell’ultima produzione Oedipus und seine Kinder, collage di brani tratti da Eschilo, Sofocle ed Euripide. Marcate contaminazioni pop ricorrono nel lavoro di regia di Michael Thalheimer e Bert Wrede. Chitarre elettriche e percussioni concorrono all’ambientazione contemporanea di testi classici, quali Emilia Galotti di Gotthold Ephraim Lessing e Die Weber di Gerhart Hauptmann. Friederike Heller trasforma il coro di Antigone di Friedrich Hörderlin in una rock-band formata da cinque elementi, capace di armonizzarsi con la parola dell’attore.

 

Ricca di novità si presenta “Aufführungen”, la sezione della rivista berlinese dedicata alle produzioni più interessanti emerse nei paesi di lingua tedesca. Peggy Pickit sieht das Gesicht Gottes dell’autore e regista Roland Schimmelpfennig (la commedia è pubblicata in versione integrale in questo numero) racconta la serata di due coppie di amici in crisi coniugale che hanno avuto diversi rapporti con l’Africa. La narrazione dei vissuti si trasforma in accuse, dolore, angosce e sensi di colpa dell’Occidente. Prodotto dal Thalia Theater di Amburgo, lo spettacolo è affidato ad attori di qualità, quali Matthias Leja, Oda Thormeyer, Gabriela Maria Schmeide e Tilo Werner. Lo stesso testo è stato allestito da Martin Kusej per il Deutschen Theater di Berlino. Il regista si dimostra molto attento ai risvolti psicologici dei personaggi, trasferiti sul palcoscenico da Sophie von Kessel, Norman Hacker, Maren Eggerte, Ulrich Malthes. Una terza versione di Peggy Pickit, firmata da Wilfried Mink in collaborazione con lo stesso Schimmelpfennig nell’Akademie Theater di Vienna, ha sviluppato un taglio molto cupo e aggressivo che ha evidenziato le doti espressive di Cornelie Peters, Peter Knaack, Tilo Nest e Cristiane von Poelnitz. “Aufführungen” prosegue con la recensione di rappresentazioni ricavate dal repertorio americano. L’adattamento del romanzo Früchte des Zorns di John Steinbeck operato da Armin Petras per il Gorki Theater di Berlino mantiene l’ambientazione degli anni Trenta e trasforma la saga in un’amara parabola della depressione intesa come prodotto e lusso consumistico. Regine Zimmermann, Michael Klammer, Max Simonischek e Julischka Nichel sono stati gli applauditi protagonisti. Critiche alla società americana emergono anche da Alle meine Söhne di Arthur Miller, che la regia di Roger Vontobel (produzione del Deutschen Theater di Berlino) ha restituito nella sua crudezza e drammaticità, con cui si sono misurati Meike Dröste, Ulrike Krumbiegel, Jorg Pose e Daniel Hövels. La sala del Kleines Haus di Dresda ha ospitato la messinscena di Die Katze auf heißem Blechdach di Tennessee Williams con Albrecht Goette nella parte di Big Daddy, mosso dall’attenta regia di Sabine Auf der Heyde. Nello Schauspiel di Bonn sono state allestite due interessanti novità: Last euch überaschen di Sibille Berg, un testo che racconta i riti natalizi in chiave grottesca, e Das Ende des Regens di Andrei Borell. La raffinata e puntigliosa regia di David Bösch ha esplorato le pieghe narrative di Stallerhof, inquietante e catastrofica favola contadina di Franz Xavier Kroetz, che Johannes Krisch e Sarh Viktoria hanno interpretato con coinvolgente drammaticità nel Kasino del viennese Burgtheater.

 

In “Akteure” si legge il profilo artistico di Jochen Noch, attore e insegnante della Falckenberg-Schule di Monaco. Il personaggio racconta la sua attività didattica ed illustra la sua esperienza come interprete, citando il ruolo di Truffaldino nel goldoniano Dieser zweier Herren (1983), le partecipazioni a Dunkel lockende Welt di Händl Klaus (2006) e al recente Sommergäste/Nachtasyl di Karin Henkel.

«Theaterheute» pubblica un estratto dal libro di Peter Michalzik, Kleist-Dichter, Krieger Seelensucher, stampato da Propyläen di Berlino (pp. 576, € 22,99) in occasione del bicentenario della morte dello scrittore tedesco.


di Massimo Bertoldi


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