Il volume pubblicato nella collana “Passaggi e percorsi”, diretta da Emma Giammattei e Giuseppe Galasso, raccoglie l'opera in versi di Raffaele Viviani, grande e originalissimo attore-autore, capocomico, poeta e cantautore del Novecento. Per la prima volta si stampa tutta la produzione lirica di Viviani, dalla sua prima raccolta (Tavolozza, 1931) fino all'ultima (Poesie, 1990), con l'intento non solo di far conoscere la complessa e ibrida scrittura dei suoi versi, ma anche di attribuirgli il posto che gli spetta tra i poeti del Novecento italiano.

La raccolta, curata da Antonia Lezza – la maggiore studiosa dell'opera vivianea –, produce un’introduzione, che costituisce il primo studio sistematico e organico sulla poesia di Viviani. In essa la studiosa in primis chiarisce la questione delle edizioni delle Poesie, in seguito traccia la storia della loro fortuna critica a partire dal saggio di Paolo Ricci e alle osservazioni di Pier Paolo Pasolini fino al recente studio di Stefano Manferlotti; nella seconda parte, poi,  conduce un'analisi puntuale dei singoli componimenti esaminando le strutture compositive, i personaggi-chiave e le tematiche, i richiami intertestuali e i tòpoi della poetica dell’autore.

Il libro pubblica complessivamente 147 poesie (organizzate in due parti: Poesie e Altre poesie) ed è corredato da una ricca Appendice e un imponente apparato bio-bibliografico: la cronologia delle poesie, la cronologia della vita e delle opere, la bibliografia e la discografia. In chiusura la nota al testo, i criteri di trascrizione e le varianti documentano il rigore filologico alla base di questa edizione.

Le attente analisi dei testi poetici, insieme alla verifica dei procedimenti stilistici, sono curate dalla specialista con rigore identico a quello maturato nell’ambito dello studio del teatro di Viviani.

Il teatro così diventa, con i continui richiami testuali, chiave di lettura precipua per l’intera opera dell’autore e del suo magmatico dialetto.