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Commedia dell’Arte. Annuario internazionale, a. III, 2010


Commedia dell’Arte. Annuario internazionale, a. III, 2010, pp. 221
ISSN 1974-1294

L’annuario dedicato alla Commedia dell’Arte, diretto da Siro Ferrone e Anna Maria Testaverde, è giunto alla sua terza uscita. La prima parte di questo terzo volume raccoglie sei saggi. L’intervento di Stefano Mazzoni, «Col solito stipendio di sua altezza». Appunti sui Gonzaga e la Commedia dell’Arte, prende avvio dalla definizione stessa di Commedia dell’Arte di cui individua i tratti fondanti e distintivi, per poi soffermarsi sui rapporti tra i comici e i Gonzaga di Sabbioneta e di Mantova, ricordando anche i capisaldi storiografici che rendono possibile ricostruire questi rapporti e fanno luce sulla dimensione europea della Commedia dell’Arte.

Stefano Mengarelli, nel saggio Die Datierung der Scenari più scelti d’Istrioni (Scenari Corsiniani), si occupa della datazione delle prime raccolte di scenari. In particolare mette in dubbio la consueta datazione degli Scenari Corsiniani, che si fonda su quella dello stemma araldico presente sulla rilegatura dei due volumi, e propone una nuova tesi basata su elementi finora ignorati. Grazie al riconoscimento di due filigrane precedentemente non identificate, Mengarelli stabilisce che il titolo Scenari più scelti d’Istrioni fu attribuito alla raccolta solo negli anni 1736-1738 da Arrigo Arrigoni, compilatore anche del primo indice generale della Libreria corsiniana. La costituzione di questa raccolta di scenari, datati 1621-1642, si colloca quindi tra il XVI e il XVIII secolo.

Stefano A. Moretti rilegge criticamente l’Ismenia, opera reale e pastorale di Giovan Battista Andreini, ultima produzione data alle stampe dall’autore fiorentino. Il confronto dell’Ismenia con La tempesta di Shakespeare, con cui presenta molte affinità, è motivo per approfondire temi e figure centrali dell’intera produzione andreiniana, in particolare quello “dell’utopia cortigiana”. I naufraghi dell’Ismenia, dispersi su un’isola arcadica immune dai vizi della corte, finiscono per desiderare il ritorno alla civiltà cambiata però in senso democratico e pacifico; come loro anche Andreini desidera fare parte della società cortigiana, dalla quale in quanto attore è a rischio di espulsione, e al tempo stesso contribuire, con il proprio teatro e la propria letteratura, alla sua trasformazione in “un’arcadia cittadina”.

Riccardo Lestini ricostruisce la biografia del primo attore a indossare la maschera del capitano per la Comédie Italienne, François Mansac, ucciso a Parigi nel 1662 per ragioni non ancora chiarite. Lestini conferma l’identificazione (già precedentemente ipotizzata da Delia Gambelli e da Virginia Scott) con l’italiano Francesco Manzani, di cui segue le tracce nei documenti d’archivio recuperando in questo modo la memoria della sua militanza nella compagnia degli Affezionati diretta da Marc’Antonio Carpiani e delle successive scritture in altre significative compagnie del tempo, del tentativo fallimentare di capocomicato e dei servigi resi ad Alessandro Farnese in qualità di segretario delle sue compagnie fino all’espatrio in Francia e alla tragica conclusione della sua esistenza.

Dopo aver posto la questione della polisemanticità e dell’ambiguità dei termini “scenario”, “canovaccio” e “soggetto” e aver verificato, attraverso un ventaglio di esempi, la complessità della distinzione tra forme della drammaturgia “preventiva” e della drammaturgia “consuntiva”, Piermario Vescovo affianca le scalette di lavoro dei drammaturghi, le ossature, alla pratica del recitare all’improvviso: partendo da una traccia iniziale attori e autori si caratterizzano in questo caso identicamente per «farvi sopra le parole».

Grazie a materiali documentali di recente acquisizione, Anna Scannapieco ricostruisce la versione originaria del Ragionamento ingenuo, testo con il quale Carlo Gozzi accompagnò l’edizione delle sue opere e con il quale fondò il moderno mito della Commedia dell’Arte e di Carlo Goldoni come suo più agguerrito nemico. L’operazione svolta dalla studiosa rivela l’ammirazione espressa da Carlo Gozzi per Goldoni nella prima redazione del testo pur nella lontananza ideologica dal suo progetto, considerazione che costringe a rivedere i consueti topoi storiografici relativi al rapporto tra i due drammaturghi.

La seconda parte dell’annuario traccia un panorama completo delle più recenti iniziative culturali legate alla Commedia dell’Arte. Maria Alberti e Anna Evangelista curano la Rassegna bibliografica 2008-2009. Pier Giorgio Nosari firma invece il repertorio degli spettacoli italiani andati in scena tra il 2008 e i 2010 che per drammaturgia, concezione, tecniche o forma si rifanno alla Commedia dell’Arte. Chiara Bettinelli e Giulia Filacanapa, infine, rendono conto dei convegni dedicati alla Commedia dell’Arte nel 2009.

Emanuela Agostini


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